LE GRADAZIONI DELL´UNO
LA VIA DEL RITORNO ALLE
SORGENTI
Fuggiamo dunque verso la cara patria , questo
è il consiglio più vero che si può dare. Ma qual è questa fuga? e
come risalire? … La nostra Patria è quella donde veniamo e lassù è
il nostro Padre.
Che sono dunque questo viaggiio e questa fuga? Non con i piedi bisogna
farlo … neppure c’è bisognodi preparare cocchi o navigli, ma è
necessario staccarsi da queste cose e non guardare più , ma
mutando la vista corporeacon un’altra ridestare quella facoltà che
ognuno possiede ma che pochi adoperano.
Plotino Enneadi I, 6, VIII
La Guaina del Corpo Grossolano
1. “Chi sono io ?”. Questa è la domanda fondante il cammino
realizzativo. Vi sono pochi iniziati ai Grandi Misteri il cui cammino
spirituale è come una freccia puntata verso la Sorgente della propria
esistenza fenomenica e vi sono iniziati ai Piccoli Misteri, peraltro i
più, il cui cammino è come il moto del pendolo … vanno, vanno, ma
sono sempre nel medesimo luogo. L’iniziato ai Grandi Misteri non
protrae la coscienza nel fenomenico sia esso allo stato grossolano o
sottile, ma ascende verso la sfera principiale, noumenica dell’Essere.
2. “Una forma-oggetto viene percepita, ma è l’occhio che
percepisce. Quest’ultimo viene percepito dalla mente la quale diviene
soggetto percepiente. Infine, la mente, con le sue modificazioni, viene
percepita dal Pensatore-spettatore il quale non può essere oggetto di
percezione (DrigDrishyaviveka 1 )”.
3. Si è detto dell’aspetto Essere del Padre conviene adesso
dire che altro aspetto del Padre è la Coscienza. Essere e coscienza
sono consustanziali in Lui. Il Padre dona al figlio oltre
all’esistenza anche la capacità di conoscere. Svelare quindi il
Mistero che alberga nei nostri cuori significa risolvere l’enigma del
soggetto di conoscenza, l’enigma del Testimone silenzioso del
molteplice spettacolo degli oggetti, grossolani e sottili.
4. “… è questo Sé dentro il mio cuore, che è più piccolo di un
grano di riso, di un grano di orzo, di un grano di senape,di un grano di
miglio, di un nocciolo di un grano di miglio: questo stesso Sé che è
dentro il mio cuore è più grande della terra, più grande dello
spazio, più grande del cielo, più grande di tutti i mondi ( Chandogya
Upanishad).”
5. “Chi sono io ?” Sono forse questo corpo materiale?
6. Il primo aspetto della triplicità vibratoria, in verità l’ultimo,
la periferia del cosmo vita è la sfera di veglia che viene percepita
dalle cinque finestre con cui l’anima si “affaccia” su essa. Le
cinque finestre o “organi di senso” sono: l’udito, il tatto, la
vista, il gusto e l’odorato. Esistono poi cinque organi di azione con
cui l’anima incarnata agisce nella sfera grossolana e sono :
l’organo di escrezione, quello della generazione, le mani, i piedi e
la voce.
7. La nostra Reale natura è la costante su cui si proietta lo
spettacolo degli oggetti. La nostra Reale natura è Coscienza pura che
si autoconosce. Il corpo è transitorio ha un inizio, una durata, e una
fine. E’ soggetto a corruzione e decadimento … come può essere il
radioso e risplendente Sé che rifulge della sua stessa luce? Il corpo
grossolano poi è un semplice oggetto di conoscenza non è il Soggetto,
il Testimone silenzioso dello spettacolo di veglia.
8. Occorre disidentificarci da tale veicolo espressivo: “io non sono
il corpo, sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta”. Questo
è lo strumento-pensiero realizzativo. Occorre sradicare dall’anima
questa falsa credenza. Immortali ci crediamo mortali. Sorveglia con
attenzione il pensiero e ogni volta che pensi a te come qualcosa di
diverso della tua Reale natura domandati “chi sono Io?” e in
silenzio ascolta la risposta.
9. Il corpo grossolano avvolge il sé che risiede nel più profondo
alveolo del cuore, non pensarti più essere fatto di carne e ossa.
Dopo che, con la spada della discriminazione, hai compreso che il
corpo grossolano non è Reale abbi il coraggio di rinunciare alla falsa
identificazione con esso. Infelice chi, dopo una corretta
discriminazione fra ciò che è Reale e ciò che è irreale, continua a
credersi l’irreale corpo fisico.
10. “Si il Signore del tuo Tempio; che le potenze del Fuoco, in esso
dimoranti, non ti abbiano a mordere, costringendoti e rendendoti
schiavo. Impara l’arte della divina operazione che ti rende padrone
dei Fuochi e forgiatore di destini. ( Raphael Triplice Via del
Fuoco I, 22)”
Il Corpo Sottile
1. Il Sé è il perno della ruota del divenire. Egli è in centro
immobile del divenire ciclico degli eventi. L’estrema periferia della
ruota, il cerchione, tocca terra così come noi attraverso le finestre
dei sensi tocchiamo la sfera grossolana. Fra il mozzo che racchiude il
perno e la periferia di noi stessi, fra il sé e lo strumento di
contatto, il corpo grossolano, esiste una spazialità, che come i raggi
della ruota media fra il centro-perno immobile attorno a cui la ruota
gira e il cerchione.
2. Non essere profano, non continuare a proiettare te stesso fuori dal
Tempio corporale. Chiudi le porte del Tempio e immergiti nella tenebra
luminosa della tua spazialità psichica. Si iniziato, varca con
coraggio la soglia … ritraiti in te stesso.
3. Devi porti alla giusta distanza focale e osservare gli oggetti che
sorgono, perdurano e infine cessano nello spazio interiore che si
estende da te, centro immobile, e il tuo strumento di contatto.
4. Osserva l’energia della passione come sorge, come invade la tua
spazialità psichica e come ti abbandona. Osserva le forme pensiero come
sorgono, perdurano e cessano. Osserva come il pensiero sia un continuo
discontinuo e fra un pensiero e l’altro c’è un iato.
5. Tutto questo variegato mondo interiore è il corpo sottile o anima.
E’ detto sottile perché la materia di cui è composta è di densità
diversa, superfisica potremmo dire, rispetto a quella della sfera
grossolana.
6. Fra te, centro immobile, Testimone silenzioso, e lo strumento di
contatto con la sfera di veglia sorge il senso dell’io e del mio.
Questo senso dell’io sovrasta il mondo degli istinti e delle passioni
ma è sovrastato dal cielo puro della Coscienza. Sappi distinguere fra
ciò che proviene dalla sfera interiore del prepersonale e fra ciò che
appartiene al transpersonale e che vien rivelato dall’intuizione
superconscia.
GUAINA DELLE ENERGIE VITALI
7. La tua mente può rivolgersi all’esterno ed appetire eventi
mondani, può altresì volgersi all’interno e un mondo tumultuoso e
fantasmagorico si presenta a te coscienza osservante. Fra lo
strumento di contatto e l’io sorge il mondo degli istinti e delle
funzioni relate al bios è l’involucro delle energie vitali. Infelice
colui che si lascia dominare da tali energie o che si identifica con
esse. Identificato al corpo e ai suoi appetiti piega sé stesso
alla soddisfazione di una sete che non potrà mai spegnersi. Riconosci
figlio della nobile dottrina che tale guaina è un oggetto che osservi.
Osserva come la passione, l’appetito, la rabbia e quant’altro
appartiene a tale mondo sorge, permane e infine scompare. Riconosci che
tale guaina è irreale e rinuncia ad essa. Infelice colui che dopo aver
correttamente discriminato fra ciò che è Reale e ciò che è perituro
continua a pascersi nell’errore.
GUAINA DELLA MENTE RAZIONALE
8. Fra te, centro immobile, Testimone silenzioso, e la guaina delle
energie vitali sorge la guaina della mente razionale. Tu, coscienza
osservante, percepisci il mondo dei nomi e delle forme e la guaina delle
energie vitali per la mediazione della guaina della mente
empirica-deduttiva. Questa guaina congloba in un’unica
rappresentazione le impressioni dei sensi, le accoglie in essa e in essa
sorge la rappresentazione del mondo esteriore. Tramite la memoria
e le funzioni logiche di cui essa è permeata analizza le impressioni
dei sensi. Fra i suoi prodotti c’è l’incessante flusso del
chiacchiericcio interiore. Tale chiacchiericcio interiore e la capacità
ideativa è la sorgente di ogni male. Tale flusso di pensieri si
sovrappone al Reale come le nubi sul terso cielo. Nel contempo tale
chiacchiericcio interiore vela i prodotti della guaina delle energia
vitali o subconscio. Occorre, per dare principio all’opera, ritmare
l’oceano tempestoso della mente sensoriale, ritmarla e rallentarne i
caotico movimento e infine … interrompere il flusso del pensiero.
9. Fra un pensiero e un altro c’è un iato, occorre dilatare questo
iato perché è la porta del Cielo … come degli inferi.
10. Osserva figlio della dottrina i prodotti della guaina dell’energia
vitale senza il filtro dei pensieri. Nell’osservare rimani coscienza
neutra ma positiva. Sotto il fuoco della tua radianza solare le
cristallizzazioni subconscie, le squame del Drago, si sciolgono e
depolarizzano. I semi causali che oscurano la tua libera determinazione
si sciolgono e sciogliendosi liberano l’energia che ti sottraggono.
E’ la discesa agli inferi, nigredo o mortificazione la chiamano gli
alchimisti. Persevera per ore, giorni, mesi o anni
nell’osservazione. Ma se le proiezioni del drago tendono a soffocarti
non procedere nell’opera o il Drago ti vincerà.
11. Il pensiero è irreale abbandona il pensiero e rifuggiati nel Reale.
Ciò che sempre perdura, ciò che sempre è … quella è la meta.
Infelice colui che dopo aver correttamente discriminato fra ciò che è
Reale e ciò che è irreale in cuor suo continua a riconoscersi nel
transitorio e mutevole.
LA GUAINA DELL’INTUIZIONE SUPERCONSCIA O RAGION PURA
12. Se riesci a placare la scimmia irrequieta della mente razionale ed
empirica la tua mente da lunare si muta in solare, è il mercurio dei
saggi, è la guaina l’intuizione superconscia. La tua mente si schiude
alla luce del Sole radioso del Sé e le parole dei maestri diventano
tanti scrigni che si schiudono rivelandoti la Verità essenziale,
Noumenica. Seguendo con lo sguardo interiore il dito che indica
finalmente riesci a scorgere il Sole radioso che illumina l’anima.
13. L’identificazione e l’immersione nel prepersonale ti dà
sofferenza e schiavitù e annerisce la tua anima
appesantendola e rendendola schiava della materia. Sei capace solo di
vivere valori legati alla soddisfazione delle istanze egocentriche più
vicine al fisico denso, la soddisfazione dei tuoi bisogni è la tua
legge. Il tuo io si frammenta in miriadi di subpersonalità ognuna
tendente a soddisfare la sua piccola e miope istanza a scapito delle
altre. L’emersione alla mente razionale integra l’io e lo struttura
in una personalità capace di soddisfare istanza collettive ma pur
sempre egocentripete. La nascita all’intuizione spezza il
livello dell’io e schiude il mondo del transpersonale, il mondo degli
dei. Non sei più ego ma Persona. In te i valori universali e la giusta
commensura con l’universo fioriscono … il dubbio che ti assillava
svanisce. La legge universale che è scritta nel tuo cuore diventa la
tua guida e intuisci la Presenza costante di Dio in tutti gli esseri
senzienti.
14. Le guaine dell’energia vitale, della mente razionale-empirica,
dell’intuizione superconscia sono relate alla sfera di sogno. Il sogno
è relato al mondo sottile. L’addormentarsi non è cadere in uno
stato di non esistenza. Osservati mentre il corpo cade nel sonno.
Osserva il passaggio fra la veglia e il sonno e osserva come diventi
capace di attraversare coscientemente questa soglia. Svegliati nei
tuoi sogni e viaggia in quei mondi sottili. Bada abbandonato il
corpo fisico è lì che ti recherai. Impara a sostenere la chiarezza
della coscienza in quei mondi fin da adesso … prima che sia troppo
tardi. Se qui imparerai a morire da vivo una volta di là berrai la
chiara acqua della sorgente della Musa Mnemosine e non la torbida acqua
del fiume dell’oblio. Questa guaina non è altro che una
sovrapposizione peritura dello Spirito. Infelice colui che dopo aver
correttamente discriminato fra ciò che è Reale e ciò che è
transitorio continua a identificarsi al perituro.
LA GUAINA DELLA BEATITUDINE
15. La tua Reale natura … lo Spirito è velato a Sé stesso da
un ultimo involucro sovrapposizionale, la guaina della beatitudine. Essa
è relata allo stato di sonno profondo senza sogni. Il Sé riposa in sé
stesso e la materia si è riassorbita nella sua radice. Non c’è, in
questo stato, differenziazione fra soggetto e oggetto come negli stati
di veglia e di sogno. Lo Spirito è in pace e si fruisce di una
gioia che non è dovuta a stimoli esterni. E’ la gioia dello Spirito
che si autoconosce e si ama. Quello stato è il corpo causale in cui la
materia è in quiescenza prevalendo il lei la qualità espressiva
dell’equilibrio-armonia. E detto causale perché da là si dispiegano
gli involucri energetici. Quando, sulla qualità equilibrio, prende il
sopravvento la qualità del movimento proiettivo l’uno si polarizza
nel due, emerge il soggetto di coscienza distinto dall’oggetto di
conoscenza. Una volta oggettivato l’oggetto di conoscenza la
qualità della condensazione gli dà una parvenza di persistenza
spazio-temporale.
IL TESTIMONE DEI TRE STATI ESISTENZIALI DELLE
CINQUE GUAINE E DEI TRE CORPI
16. Quando tutti i cinque involucri sono stati discriminati e
conseguentemente rigettati dal discepolo che ha saputo meditare … ciò
che sussiste è il Grande Testimone, la Conoscenza Assoluta … (Viveka
Cuda Mani 210).
17. Lo Spirito autorisplendente, distinto dai cinque involucri – Lo
Spirito che rimane testimone solitario dei tre stati- l’unica realtà
– l’Essenza non toccata da alcun cambiamento fenomenico, lo Spirito
che è incondizionato – la Gioia eterna – lo Spirito deve realizzare
il discepolo quale suo autentico e vero Sé (Viveka 211).
18. Esiste una Entità Assoluta, una Entità impenetrabile, la quale è
l’eterno sostrato della coscienza differenziata, lo Spettatore dei tre
stati, distinto dai cinque involucri che compongono l’individualità
umana.
19. Accorto figlio della nobile dottrina ascolta la voce della
Tradizione eterna: tu sei Quello.