1. “ Non è possibile parlare delle cose superiori
se non iniziando dal Padre, che è la radice del tutto. E’ da lui che
abbiamo ricevuto la grazia di potere affermare che egli esisteva quando
non c’era nulla a eccezione di lui, il Padre. Egli è una unità ,
come un numero, essendo il primo ed essendo ciò che lui solo è. Ma non
è come uno che è solitario; altrimenti, come potrebbe essere padre?
Ovunque, infatti, c’è un padre, ne consegue che c’è un figlio.
Ma l’unità, colui che solo è Padre, è come la radice d’un albero
con rami e frutti. Di lui si dice che è padre, in senso proprio, non
essendovi alcuno che esista come lui.
E’ immutabile, essendo un signore unico ed essendo Dio. Non v’è
alcuno che per lui sia dio; non v’è alcuno che per lui sia padre: non
essendo stato generato, non v’è alcuno che l’abbia generato, e
non c’è alcuno che l’abbia creato.
Certo chi è padre e creatore di qualcuno, ha anch’egli un padre e un
creatore formatore ; tuttavia –in senso proprio- costui non è un
padre, non è un dio, avendo egli pure uno che l’ha generato e creato.
Padre e Dio, in senso proprio, è soltanto colui che non è stato
generato da alcuno, mentre egli ha generato e creato il tutto: non
ha principio e non ha fine. Non solo non ha fine – sicché è
immortale , non essendo stato generato-, ma essendo da tutta l’eternità,
egli è anche immutabile: egli è colui che è, è colui che costituisce
se stesso, è la sua grandezza. Ne egli si priverà di ciò che è, ne
altri l’obbligherà a subire una fine da lui mai voluta, dato che non
ebbe un primo autore del suo essere.
Sicché egli non muta, né altri potrà privarlo del suo essere, di ciò
che egli è, di ciò che costituisce il suo essere, e della sua
grandezza: non gli si può sottrarre nulla, né è possibile che altri
lo cambi in una forma diversa, che lo diminuisca, che lo trasformi, che
lo rimpicciolisca; questa , infatti, è la verità nel senso più pieno:
egli è invariabile, è immutabile, l’immutabilità lo riveste.
(Trattato Tripartito pag. 350 in Testi Gnostici edito dall’UTET).”
2. Dal Padre preesistente alla manifestazione procede il Figlio o Logos,
il seme da cui si dispiega la manifestazione polare. I veggenti dicono
che la manifestazione agli occhi del Logos è un tutto già attuale, il
movimento nel tempo degli eventi è frutto della nostra limitata
percezione che frammenta nella molteplicità spaziotemporale
l’unitarietà del Logos.
3. Il Logos o Figlio del Padre è nel contempo suono e coscienza, gli
enti sono armoniche della sua nota fondamentale e come coscienza pervade
e conosce tutti i suoni.
4. Il simbolo sul piano verbale della Vibrazione Primordiale è l’OM.
5. Canta la Mandukya Upanishad “ Hari OM! OM è tutto questo. (Segue
infatti) una chiara spiegazione: ciò che è passato, presente e futuro
è realmente OM. E ciò che oltrepassa questa triplicità temporale, in
verità, è sempre OM.
6. Il manifesto è quindi una gradazione di enti che procedendo
dalla semplicità del Figlio si frammenta vieppiù. Il termine,
l’estrema periferia del cosmo-vita, è la sfera della materia
grossolana, ciò che è percettibile attraverso le finestre dei
sensi materiali.
7. Oltre alla sostanza materiale esiste una sostanza sottile di
cui sono fatti i nostri pensieri, le nostre emozioni, le energie delle
passione e degli impulsi. La sostanza sottile non è percepibile colle
finestre che si aprono sul mondo materiale ma è percettibile
all’occhio interiore, all’intuizione.
8. Vi è dunque un Padre, Acosmico Signore, ingenerato e
immutabile. Nella sua immensità, fatto della sua stessa sostanza,
emerge il Figlio, il seme causale della manifestazione. Il Figlio si
polarizza nelle innumerevoli diadi delle coppie polari.
9. Nell’unità del Figlio, che riassume in sé le innumerevoli coppie
polari, si ravvisano tre aspetti, tre gradazioni vibratorie, tre piani
esistenziali. Il medesimo suono viene visto avere tre aspetti.
L’unico OM viene visto essere costituito da tre aspetti sonori AUM. La
A e la U si fondono per eufonia nell’O che è la sintesi delle due
vibrazioni e la M è solo una risonanza della O, un unico suono quindi
che vien visto polarizzarsi su tre livelli vibratori: il piano causale
M, il piano sottile U e il piano grossolano A. Questo è l’Om
sonoro, l’Om manifesto, il Logos. Ma oltre il suono c’è il
Silenzio, il luogo in cui il suono vibra. La sorgente silenziosa e
immanifesta del suono primordiale e manifesto.
10. Se il Figlio nel suo aspetto causale, sottile e materiale è
la manifestazione nel sua interezza e quindi riassume in sé tutta la
sfera della triplicità materiale la metafisica, la scienza di ciò che
è oltre la fisis , la materia, riguarda propriamente il Padre.