AUSTIN OSMAN SPARE
IL DESIDERIO CHE DIVENTA CARNE
di
ROBERTO MIGLIUSSI
© Migliussi Roberto, 2008
“Quantunque grande sia la capacità, qualunque cosa tocchi, toccherà la carne.”
Alcuni mesi fa la Coniglio Editore di Roma ha pubblicato la nuova edizione italiana di “Anatema di Zos” di Austin Osman Spare. Per l’occasione sono stato inviatato a presentare il libro presso la libreria romana Aseq. Quello che segue è l’articolo risultante dall’elaborazione dai miei appunti e dalle mie conclusioni della serata.
L’ “Anatema di Zos”, in questa edizione accompagnato da “Il Libro dei Satiri”, sarà così presente in tutte le librerie italiane e questo, al di là del fenomeno di culto dell’artista e stregone inglese, testimonia il crescente interesse da parte della comunità esoterica e artistica contemporanea verso l’opera di uno dei maggiori protagonisti dell’occultismo occidentale del secolo scorso.
Viene spontaneo chiedersi quale sia stata in definitiva per i moderni l’influenza di questo mago, ignorato dai più se non per qualche trafiletto che lo definisce “geniale”, ma la cui vita è stata segnata anche dai bombardamenti dei nazisti tedeschi su Londra a causa di cui perse la casa, vivendo il resto della sua vita in una situazione estremamente povera, addirittura usando due sedie come letto.
Non mi soffermerò sulle notizie biografiche perché penso che la maggior parte delle persone interessate a quest’uomo le conoscerà già; preferisco piuttosto dare una breve disanima sulla diffusione dell’opera di Spare negli ultimi anni e affrontare a grandi linee i temi fondamentali del suo pensiero.
Gli anni ’60 e ’70 saranno certamente ricordati per un generale allargamento della coscienza in svariati campi ed arti, per l’apertura verso esperienze ‘alternative’, verso il misticismo orientale, la meditazione e altre tecniche; questo clima permise di dare spazio a temi più inusuali legati alle esperienze creative della musica, dell’arte e della magia.
E’ così che con l’inizio della pubblicazione della cosiddetta “Trilogia Tifoniana” da parte dell’occultista inglese Kenneth Grant (“Il Risveglio della Magia”, “Aleister Crowley e il Dio Occulto”, “Culti dell’ombra”), e con il volume “Immagini e Oracoli di AOS” dello stesso autore è stato gettato il seme dell’interesse e valutazione dell’opera del “voudounist londinese” come è stato definito da Michael Bertiaux.
La figura di Spare, in seguito a queste pubblicazioni, non deve essere passata inosservata negli anni ’70 se alcuni dei protagonisti di quegli anni, in circoli esclusivi, iniziarono a presentare la sua opera e a costruire quello che sarà definito più tardi come un nuovo approccio all’attività occulta ed esoterica, la Chaos Magic. I principali esponenti di questo movimento possono essere considerati Lionel Snell, meglio noto anche come Ramsey Dukes, e Pete Carroll; le loro dottrine ricalcano in molti casi quelle presentate da Spare nelle sue opere, anche se alcune volte in maniera controversa come vedremo in seguito ad esempio a riguardo dei sigilli e della magia dei risultati.
Pochi anni dopo,
all’inizio degli anni ’80, venne a formarsi una nuova spinta creativa dovuta al
vasto interesse nei riguardi di Spare da parte della cosiddetta cultura
alternativa industriale, più attenta a tematiche estreme; questa spinta si
espresse nella musica, nell’arte e nei libri: testi legati all’esperienza di
William Burroughs, Brion Gysin, arte estrema, performance ed ampio interesse
verso la magia e in particolare verso l’opera di Aleister Crowley e Austin Osman
Spare. Le pubblicazioni riguardanti AOS a quel tempo erano estremamente limitate
e riguardavano pochi articoli su fanzine
“oscure” fotocopiate o stampate in poche copie, o alcune volte ristampe di bassa
qualità delle opere pubblicate da Spare quando era ancora in vita.
Il merito di aver calamitato l’attenzione della scena “industrale” su Spare va sicuramente al compianto John Balance, creatore di zine e artista postale ed in seguito membro del gruppo Psychic TV e poi dei COIL.
Ed è così che l’onda di interesse verso Spare arrivò fino ai maghi occulti solitari, influenzando in questo modo in maniera considerevole tutta la scena occulta contemporanea, specialmente quella legata ai paesi di lingua anglosassone.
Le pubblicazioni su questi temi sono diventate sempre più fruibili a partire dalla fine degli anni ’80, con ristampe di qualità migliore di opere originali e con la presentazione anche di inediti oltre al completamento da parte di Grant delle sue monumentali Trilogie Tifoniane, e del sempre più largo riconoscimento da parte di musicisti, artisti ed occultisti di varie parti del mondo.
Così, a poco a poco, sono cominciati a circolare alcuni dei più interessanti libri illustrati di Spare accompagnati da testi inediti; di particolare rilevanza l’opera editoriale di altissima qualità sia a livello testuale che illustrativo della Fulgur Press inglese, anche essa partita da un iniziale ed irresistibile interesse verso l’opera di Spare alla fine degli anni ’80.
Uno dei più fedeli contributi alla diffusione delle dottrine di Spare e al consolidamento di un determinato agire magico è stato quello del poeta-mago-artista inglese Andrew Chumbley, recentemente scomparso. Chumbley era dotato di quella qualità prometeica di riuscire a portare un barlume di quella luce del cielo sulla terra, e iniziò a farlo pubblicando in età molto precoce uno dei fondamentali grimori moderni di magia, Azoetia, in cui possiamo trovare ampia traccia di concetti e tendenze esplicitate da Spare nella sua opera.
E’ evidente quindi che l’opera di Spare non è un’opera statica, ma è principalmente rivolta a coloro che si vogliono cimentare nello studio approfondito e nella conoscenza di questa via “funambolica”. Non posso a questo punto non citare l’opera sia di un altro mago che ha dedicato parte della sua vita proprio all’approfondimento dell’opera di Spare, Gavin Semple, che con la sua monografia “ZOS KIA” ha in modo chiaro e semplice spiegato in linee generali l’evoluzione e la metodologia di Spare, che “Visual Magick” del mago tedesco Jan Fries che secondo il mio punto di vista è l’approccio più diretto, pratico, semplice ma allo stesso tempo completo sul lavoro di Spare e che consiglio caldamente a tutti coloro che sono interessati al tema.
Spare si dimostrò non solo precursore del surrealismo, ma anche uno dei più importanti praticanti dell’Ars Sacra rappresentata dalla via ‘funambolica’ che si destreggia tra due regioni: quella del mago e quella del mistico. Il suo sempre più alto riconoscimento gli ha reso però solo fama postuma, come molti nell’arte d’altra parte; questo è il trattamento riservato a quelli che hanno visto troppo presto davanti a loro, che hanno avuto il coraggio di indicare la via e di compierla. In questo il nostro artista non è rimasto solo.
In Italia
Per quanto riguarda l’Italia, l’interesse verso l’opera artistica e letteraria di Spare ha avuto inizio con la pubblicazione nei primi anni ‘70, da parte della casa editrice Astrolabio, de “Il risveglio della magia” e “Aleister Crowley e il Dio Occulto” di Kenneth Grant, esecutore letterario di Spare, ed in seguito, nei primi anni ’80 grazie ad un articolo su Abstracta num. 6. La rivista fanzine livornese Idola Tribus, composta da un collettivo di persone impegnate in vari campi e di cui ho fatto parte anch’io, pubblicò nello stesso periodo un articolo introduttivo su Spare ad opera di John Smith. Nel 1989 la casa editrice Atanor diede alle stampe (tra l’altro senza l’autorizzazione di Kenneth Grant) “Anatema di Zos” accoppiandolo nella parte figurativa ad alcuni disegni usciti postumi, contenuti ne 'Un Libro di Disegni Automatici' dell’editore Ian Hodgkins.
In un certo senso, il giudizio su Spare è stato in parte contaminato dalla considerazione che Mario Praz fa dello stesso in “La carne la morte e il diavolo nella letteratura romantica”, in cui Spare viene, assieme a Crowley, liquidato in poco più di una frase come un semplice e volgare ‘satanista’, senza considerare come ha invece fatto Grant in una sua introduzione ad una nuova edizione di una sua opera qui in Italia, che probabilmente i due sono piuttosto da considerarsi degli ‘outsider’ che indagavano aree considerate non convenzionali all’epoca.
Frank Letchford, grande amico di Spare, nell'Introduzione al libro di W. Wallace "The later works of AOS", concluse la sua nota non trovando altro aggettivo per qualificarlo che quello di “umanista”. Questo apprezzamento, che implica anche la conoscenza del suo sistema magico-filosofico, è ben lungi dall'essere paragonato a quello limitato di 'satanista'. Di questa etichetta in questi anni ne ha sofferto una corretta conoscenza dell'artista e una sua altrettanto onesta divulgazione in forma stampata.
L'opera "Il Libro del Piacere, la Psicologia dell'Estasi", traduzione stampata dagli amici della librería milanese Primordia insieme alle Edizioni Ishtar di Spinardi risulta carente sia dal punto di vista redazionale che della traduzione.
Lo scrivere di Spare molte volte può apparire problematico ed enigmatico ed è noto che la scrittura fosse un suo mezzo d'espressione secondario, ma proprio per questo una sua traduzione necessita per lo meno di uno studio attento.
Lo si capisce anche da quello che dice la stessa traduttrice, che l'impulso a prima vista sia quello di chiudere il libro “non solo per la sicumera, la tracotanza e l'esasperato Ego con cui l'autore spiega il suo insegnamento, ma anche per l'oggettiva difficoltà dei discorsi incoerenti ed astrusi che ne illustrano i concetti”. E questo purtroppo ha provocato una scarsa attenzione verso la traduzione. Anche la parte redazionale presenta delle lacune: mancato rispetto dei titoli originari, traduzione di termini errata o incompleta (non vengono tradotte intere frasi dell'originale in inglese), note del curatore (l'editore Spinardi) non distinte da quelle dell'autore. Questa traduzione non può essere considerata quindi fedele nemmeno a grandi linee all'originale e sarebbe quanto meno necessario proporre una edizione riveduta e corretta.
Per quanto mi riguarda, privatamente ho pubblicato negli anni passati (con autorizzazione di Kenneth Grant) tutte le opere pubblicate in vita da Spare (ad eccezione del “Libro del Piacere”) ovvero “Anatema di Zos”, “Un Libro di Satiri”, “Il Centro della Vita” e “Earth Inferno”, ed alcuni testi pubblicati dopo la sua morte insieme a libri che approfondiscono la conoscenza della natura del sistema di Spare.
Spare artista e mago solitario
“Vai in ogni dove tu abbia affinità seminali: così dicono i Satiri.”
Devo ringraziare esclusivamente Spare se ho iniziato il mio percorso di esplorazione interiore con il disegno e la pittura come mezzo, appunto, per “trattare con i miei demoni interiori”, per dare sfogo a quella carica che altrimenti sarebbe rimasta inespressa nelle mie altre attività come la musica e lo studio.
Credo che nella ricerca interiore tutti abbiano bisogno di trovare corrispondenze esterne ai propri stati d’animo e a quello che si sente come percorso personale, individuale e/o collettivo. Molte volte questo corrisponde al trovare una ‘affinità’ con le personalità del passato che hanno già percorso questo sentiero, che altro non è che la vita stessa: catapultati in questo pianeta senza sapere chi siamo, da dove siamo venuti e dove andiamo, e cercando in questa nostra esistenza di sbrogliare la ‘orribile’ matassa, cercando di capire qualcosa di essa.
Alcune volte nel percorso iniziatico e magico si ha una visione distorta e fallace di quello che dovrebbe essere un guru o un maestro spirituale: qualcuno che sia in grado di dare la chiave dei segreti agli individui che lo richiedono e che evidentemente non la possiedono, in modo che i novelli adepti/discepoli possano in questo modo elevarsi. Sono d’accordo solo in parte con questa visione: sono più propenso a pensare che questo rapporto sia un riconoscimento mutuale di una ricerca che coinvolge entrambi. Dal punto di vista del discepolo è questo il riconoscimento dei suoi sforzi e dei vicoli ciechi, delle ore passate a ‘perdere tempo’ nel proprio impulso esistenziale come l’unica strada da percorrere, quella giusta per il proprio sé. Ecco perché sento e posso dire che per me i libri e Spare sono stati un guru, una guida, perché hanno reso esplicito, non senza sofferenze, quello che io sentivo più vicino. E sicuramente i libri di Spare possono essere considerati veri e propri grimori magici.
Spare è fuori da ogni logica strutturale nel senso di una vera e propria creazione di una religione o di un ordine occulto: il suo atteggiamento, invece, è stato quello di proporre al lettore di proseguire per la propria strada con i propri piedi, senza altro peso che quello interiore, di affondare profondamente nella propria interiorità, con tutte le complicazioni che ne conseguono e senza nessuna risposta facile, dato che solo in se stessi si troverà la risposta e non in qualche culto, religione o ordine precostituito.
Questo non è un percorso facile, tutt’altro. Investire tutto di se stessi in questo scopo può in molti casi portare ad una stagnazione e aprire la strada a problemi psichici come la depressione, la follia e il suicidio.
Questo per alcuni di noi è però il solo percorso possibile, sorretto dalla immaginazione e dall’abilità creativa. Per Spare era il Genio innato, che deve essere coltivato e mantenuto attraverso uno sforzo costante.
Considerando la sua posizione alla luce degli avvenimenti del secolo passato possiamo constatare come il suo pensiero riguardo alla religione, al controllo sociale (è sufficiente fare un breve riferimento al lavoro di Burroughs al riguardo: il domandarsi e il domandare sempre, come espresso in “Naked Scientology”), allo scoraggiare i ‘seguaci’, sia estremamente moderno e molto interessante proprio in riferimento ai movimenti spirituali che si sono formati negli ultimi anni; casi emblematici la New Age, la nuova Paganità, la cosiddetta ‘Wicca’, gli Ordini occulti con il loro codazzo di polemiche, primati e tradizioni inventati di sana pianta e giustificati astralmente, così tanto per darsi un tono. Grant stesso dichiara che essere in sintonia con il Culto di Zos Kia che può essere raggiunto soltanto attraverso il porsi “en rapport” con lo Spirito del Culto.
“Merda: quelli che saltano alle conclusioni, i generalizzatori, gli inopportuni, i desiderosi pensatori nutriti dai sogni, gli ideologismi auto-ipnotizzati, i materialisti, gli spacciatori di Maya, gli zombi-zenisti, gli apologisti sporchi e noiosi degli Dei e degli uomini, e molte altre “scuole” — tutti distruggono i loro argomenti nel momento in cui usano quello che negano. Così: “Sappi che niente può essere conosciuto”, al minimo imbroglia implicando che tu conosci che non puoi conoscere. Io asserisco che quella Conoscenza è il potenziale del conoscere alla fine tutte le cose. Di nuovo “tutto è illusione”, “tutto è irreale”, “l’intelligenza è falsa”, “noi non abbiamo diretta esperienza della personalità”…ad nauseam. E così noi abbiamo la realtà dell’illusione come una delusione che ne falsifica un’altra. Perché se la realtà di cui noi siamo consapevoli è irreale e noi, automi illusori senza personalità, ed ogni cosa falsa, come possiamo conoscere se essa è illusione o conoscere un Assoluto dalla nostra non conoscenza?”
La libertà così di affermare il proprio “Io sono Io” e di affermarlo nonostante il dogma che si impone da millenni.
L’opera di Spare alcune volte è stata banalizzata con il concetto di ‘magia dei risultati’, ovvero la creazione di sigilli per realizzare i desideri mondani, anche quelli più triviali. Ad una scorsa dei testi di Spare si possono invece notare vaste corrispondenze che dimostrano che il sapere di Spare è ben piantato sia nella teoria che nella pratica. Autori contemporanei vedono in Spare influenze taoiste, del Ch’an e dello Zen giapponese, della dottrina buddista del Vuoto (il ‘Sunyata’), e alcuni vedono toni che anticipano lo strutturalismo di Jaques Derrida e la Programmazione Neuro Linguistica. Questo, come è facile intuire, è qualcosa di più profondo del semplice sigillo per riuscire a trovare una buona occasione materiale per domani!
Il profondo lavoro interiore di Spare, già evidente in età precoce in “Earth Inferno” e radicato nelle sue posizioni verso la società e la struttura religiosa/spirituale come emerge in “Un libro di Satiri”, nei suoi dipinti, nei suoi scritti, e la sua metodologia sono sintomo di un orientamento che può essere definito senza ombra di dubbio ‘gnostico’.
Spare afferma “Io spero modestamente di rimanere sempre Io sono Io”, frase che ritroviamo per esempio in Brion Gysin, “I am that I am”, “Io sono ciò che Sono”. E’ qui possibile vedere appunto l’impronta sia del pensiero gnostico che vedantino, di quella scintilla divina sepolta dentro di noi sotto strati e strati di massa mentale, di incarnazioni vissute e/o abortite e dei nostri stessi desideri.
Senza il nostro Io, senza questa esperienza diretta di Illuminazione (perché questo non è un semplice pronunciare ‘io sono Io’) non andiamo da nessuna parte, siamo preda delle nostre compulsioni e sarà difficile per noi capire il nostro ruolo in questo bizzarro universo.
“Perché io sono io: ergo la verità di me stesso: la mia propria sfinge, conflitti, caos, vortice — asimmetrico a tutti i ritmi, obliquo a tutti i sentieri. Io sono il prisma tra il nero e il bianco: la mia propria unione nella dualità.”
La relazione del nostro sé e delle varie parti del nostro organismo inteso come ‘essere umano’ con l’altro, con l’ambiente circostante è una altro tema gnostico. Spare ha ben presente la natura dualistica della nostra manifestazione e la soluzione è sempre quella data dai grandi maestri lungo i millenni: accettare tutte le cose, essere coinvolto in questo dualismo, accettarlo e superarlo includendolo.
“…E ricorda, voi dovrete soffrire tutte le cose e di nuovo soffrire, fino a che voi avrete sufficiente sofferenza da accettare tutte le cose”.
Il sistema di Spare è una raffinata metodologia che si basa su alcuni punti chiave, di cui il primo è l’interrelazione tra KIA e ZOS: Kia, la realtà finale o primordiale, l’immanifesto, l’eterna possibilità che attende di manifestarsi, la fonte di tutti i fenomeni esistenti. I sinonimi per questo “stato” sono l’Ain Soph Aur della Cabala, l’Ordine Implicito di Bohm, il Sunyata buddista, il Brahman induista ect.
Zos, il corpo considerato come un tutto, la nostra presente incarnazione in questo universo che interagisce con la realtà e cerca di tornare alla fonte originaria attraverso la pratica e il superamento del concetto dualistico attraverso una particolare e peculiare soluzione escogitata da Spare.
Zos, inoltre, incarnandosi mette a terra un desiderio già predeterminato, già ordito, che sarà suo compito realizzare per ampliare veramente le proprie potenzialità. Questo non avviene, come erroneamente si è ipotizzato, attraverso un tipo di volontà irresponsabile, ma attraverso una precisa presa di coscienza, che include la responsabilità e la discriminazione.
“Vi è una tendenza verso la paranoia teosofica e la diarrea mentale tale quale “Non vi è alcuna legge al di là di — Fai quello che vuoi”. Questo concetto tardivo serve come la più alta astrazione dell’occulto eguagliato solamente dall’osceno, insignificante, sgorbio della gioventù e dimostra una grande paura della responsabilità. Le nostre leggi sono arbitrarie e possono essere rotte ma noi non scappiamo dalle conseguenze delle loro violazioni. Niente è al di là del Bene e del Male, Tempo e Dimensione, con le loro leggi e limiti. Né una parola, né un solo gesto, nessun diagramma lo ha dimostrato altrimenti.”
La Posizione della Morte, che sia questa una pratica precisa, o piuttosto una condizione mentale indotta, è il metodo per raggiungere questo stato denominato KIA e di cui Spare dà alcuni esempi, come il guardare uno specchio, l’iperventilazione in punta di piedi, oppure uno stato denominato ‘in mezzo a’ raggiunto come quando siamo vicini ad addormentarci e siamo allo stesso tempo presenti nelle nostre percezioni e sensazioni (gli interstizi).
“Udiamo troppo sul rilassamento e la ‘meditazione’. La mia mente (e mi aspetto anche le vostre) lavora all’inverso — lo stimolo è dal senza — sempre caotica, procreativa e spaziale di strane circostanze; e ‘riposo’ un periodo di stanchezza o sonno, un rinnovamento della tensione necessaria per la strutturazione della creatività.”
Un altro punto portante dell’architrave concettuale di Spare riguardo al superamento del dualismo esistente in questo universo è il concetto di “Né l’uno Né l’altro”, il superamento del dualismo attraverso gli opposti che creano uno spazio ‘neutro’ che a sua volta deve essere posto in opposizione ad un altro stato per creare un ulteriore “Né l’uno Né l’altro” provocando così il collasso dell’intera struttura dualistica e il conseguimento del KIA. Questo, alla luce delle moderne dottrine di terapia energetica, è un segno anticipatore nelle intuizioni di Spare in questo campo. Come alcuni di voi sapranno, per esempio, Zivorad Mihajlovic Slavinsky e la sua Tecnologia Spirituale utilizza tecniche basate sulla risoluzione di problemi o stati non voluti dell’essere attraverso la completa cancellazione delle due polarità dualistiche operando efficacemente con diversi stati di vuoto che vengono utilizzati in questo senso sia per una maggiore comprensione spirituale, ma prima di tutto in ambito terapeutico.
Un altro contributo che non ha avuto pari nei sistemi magici occidentali, eccezion fatta per i pentacoli e i talismani del passato o i famosi yantra orientali, è stato l’uso di sigilli e l’attenzione posta alla creazione di disegni automatici come forma di psichismo funzionale.
Il sigillo, toccando con una particolare metodologia estremamente originale le corde del subconscio (da non confondere con il simbolo che tocca anch’esso il subconscio come dimostrato da Alejandro Jodorowsky nella sua “Psicomagia”), riesce ad entrare in sintonia con esso e a portare alla realizzazione dei desideri, anche se alcune volte questa può richiedere diverse incarnazioni per realizzarsi, visto che i desideri, come Spare proclama, si realizzeranno sempre e comunque. Un desiderio conscio, come ben specificato da Spare, ha difficoltà nel realizzarsi dal momento che per sua natura e in base al gioco delle polarità crea immediatamente il suo opposto, il fallimento, cosicché si trova ingarbugliato in una complessa massa mentale da cui difficilmente può uscire. Toccare il subconscio, la fonte di ogni possibilità, con il sigillo invece la maggior parte delle volte è fruttuoso e proficuo. A questo metodo si rifà inoltre la pratica dell’utilizzo di elementali, spiriti servitori, che è stata così ampiamente usata dai praticanti della Chaos Magic.
Questo probabilmente è l’aspetto che attrae di più i giovani praticanti, ma è anche quello che può portare molto facilmente fuori strada.
Lo stesso Spare ha esplicitato in modo chiaro questo aspetto: quando voi desiderate qualcosa, qualsiasi cosa a cui teniate, preparate un sigillo, caricatelo, dimenticatevene, e un giorno realizzerete quello che avete desiderato: sarete contenti, estremamente contenti. Ma Spare avverte: siate consapevoli che questo è soltanto lo scalino più basso di una scala molto lunga, perché il gioco dei desideri non è un gioco semplice e deve essere compreso che questo implica una chiara determinazione dei propri obbiettivi e scopi per non ricadere nell’inferno del normale’.
I concetti di desiderio, identità, credenza e volontà sono i temi portanti della cosiddetta “psicologia del credo” di Spare e sono allo stesso tempo molto attuali per l’uso che se ne fa per l’eliminazione di cariche negative all’interno del proprio essere, cariche date da esperienze passate, traumi e ‘decisioni errate’, precedenti karma e stati non voluti dell’essere (e quindi determinati molte volte dalle cariche energetiche portate da vita a vita) per arrivare alla creazione e realizzazione di obiettivi e scopi, attraverso appunto la creazione e l’affinamento dell’identità (e in parte anche questo concetto è gnostico.
“La “Verità di Sé” risulta dall’unificazione della Volontà, Desiderio e Credo forzati in una cosa. Attraverso questa affettuosità l’Anima traccia e proietta la sua onniscienza su di noi attraverso l’ispirazione. Nessuno conosce lo scopo della vita al di là dell’Ego… Io sono soddisfatto con uno sforzo per essere umano, con una ferma credenza nel fatto che gli déi permettono il mio impulso per una indipendenza più grande.”
Ultimamente e da svariati anni siamo in presenza di una tendenza a costruire sistemi, terapeutici o spirituali, legati alla realizzazione del proprio essere in questa terra. Questi sistemi basano molto della loro metodologia sull’analisi della volontà, sulle credenze, appunto del desiderio così come investigato da Spare.
Con la sua analisi dei processi legati al dualismo Spare avvia così quello che è stato poi definito essenzialmente come rapporto di realizzazione soggetto-oggetto. Tra questi due vi è un’immagine falsa, una massa o carica mentale che ci previene dal raggiungere l’unione tra i due stati perché non abbiamo effettuato questo esaurimento dell’io per unirci nella condizione di ‘in mezzo a’ o in uno stato di vuoto al nostro oggetto e farlo ‘uno’.
Ecco l’esaurimento che porta al vuoto e alla carica dei sigilli.
““Io sono” è implicito in “Io desidero”, e aspetta l’influsso del “Io voglio”: la volizione inizia quando questi sono in armonia.”
Spare, distinguendo così i due elementi che creano le vere credenze o credi, ovvero da una parte il processo del credere, e dall’altra la cosa che viene creduta, va in questa direzione. In questo gioco del “noi” e dell’altro vi è il segreto della realizzazione e della libertà e comprenderlo permette di vivere nel miglior modo possibile la propria vita perché a quel punto, come si usa dire, lo stesso universo girerà con voi se voi ci siete. Il compiere rapidi e permanenti cambiamenti alla struttura della realtà interna ed esterna dipende così dall’abilità e dalla conoscenza di tecniche e metodologie per cambiare e ri-allineare il proprio credo alla volontà ed identità. Questi sono temi molto moderni e, come ha precisato Gavin Semple, sono presenti nel contesto terapeutico anche nella PNL di Grinder e Bandler.
Così arriviamo alla conclusione di questo breve excursus sui temi principali trattati da questo artista polimorfico.
Artista, mago, mistico, filosofo… Austin Osman Spare è sicuramente un genio, ma ognuno di noi lo può essere quando investe nella sua attività creativa i propri sforzi, e seguendo la vera “Arte” e non quella falsa che possiamo trovare ampiamente dappertutto in questo mondo.
“Il Genio è ossessione, una forma di amore dedicato alla vita, ricreandosi e conservandosi, resistendo coraggiosamente a quelle cose che interferiscono con la sua funzione.”
Spare promuove una Nuova Sessualità, la ricerca delle nostre Risorgenze Ataviche negli strati sepolti nel nostro essere, potente e pericolosa allo stesso tempo se intrapresa senza una adeguata preparazione: l’ossessione e l’estasi, l’Amore di Sé come estrema conciliazione tra il proprio essere e il cosmo, e la coscienza di essere coscienti di questa vita qui, in questo pianeta e che il nostro compito è di vivere nella carne i nostri desideri.
Un impulso di libertà, di creatività e di ‘presa in carico’ della propria vita che deve farci solo apprezzare quanto questo artista ‘derelitto’, frequentatore di posti popolari e lui stesso povero, questo cultore del buon senso della risata e dell’amore per i gatti, ha fatto per noi tutti.
Citazioni tra virgolette tratte da Austin Osman Spare “Logomachia di Zos” disponibile gratuitamente in download presso www.labirintostellare.org
Articolo pubblicato nella rivista
LexAurea32,
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