René Guénon Infallibilità della Tradizione |
La Dottrina iniziatica è infallibile perché è una espressione della Verità, che in se stessa è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e la comprendono. La garanzia della Dottrina risiede in definitiva nel suo carattere ''non-umano''.
La Verità non è fatta dall'uomo, come vorrebbero i ''relativisti'' ed i ''soggettivisti'' moderni, ma essa invece gli si impone , non tuttavia dal di fuori come una imposizione ''fisica'', bensì in realtà ''dal di dentro'', perché l'uomo non è evidentemente obbligato a ''riconoscerla'' come verità se prima non la ''conosce'', vale a dire se essa non è penetrata in lui e se egli non l'ha realmente assimilata.
Ne consegue che l'uomo sarà infallibile se esprime una verità che conosce realmente, vale a dire a cui sarà identificato; ma non sarà allora infallibile in quanto individuo umano, bensì in quanto, in virtù di questa identificazione, rappresenta, per così dire, questa verità stessa.
L'interprete autorizzato della Dottrina Esoterica, in quanto esercita la sua funzione come tale, non può parlare mai a nome proprio, ma unicamente a nome della Tradizione che allora rappresenta, e in qualche modo ''incarna'', e che è essa soltanto realmente infallibile; finché è così, l'individuo non esiste che come semplice ''appoggio'' della formulazione dottrinale, ''appoggio'' che in se stesso non rappresenta una parte attiva, come non ne ha la carta su cui un libro viene stampato, nei confronti delle idee cui serve da veicolo. Se poi gli capita di parlare a proprio nome nell'esercizio della sua funzione, ed allora non esprime che semplici opinioni individuali, per cui non è più infallibile, non più infallibile di un altro individuo qualsiasi; egli non gode dunque per se stesso di alcun ''privilegio'', poiché , appena la sua individualità riappare e si afferma, cessa immediatamente di essere il Rappresentante della Tradizione, e non è più che un uomo ordinario come qualsiasi altro, che, nel rapporto dottrinale, vale soltanto nella misura della conoscenza da lui posseduta realmente in proprio, e che, in ogni caso, non può pretendere di imporre ad alcuno la sua autorità.
L'infallibilità di cui abbiamo trattato è dunque legata unicamente alla funzione e non all'individuo in quanto tale.