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Il Serpente Piumato Azteco Antonio D'Alonzo |
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Quetzacoatl, il Serpente Piumato, originariamente non era una divinità azteca, né chichimeca, ma più probabilmente tolteca. Teotihuacan era una civiltà sorta tra il I-VII d.C. Tula o Tollan (capitale tolteca) per gli aztechi era una città mitica, equiparabile ad una sorta di "capitale dell'Età dell'Oro". La civiltà tolteca, ovviamente, è esistita veramente (IX-XII d.C.), mentre i Chichimechi erano raffigurati dagli Aztechi come un popolo rozzo e primitivo (si può leggere negli Anales de Cuauhtitlan, il rito d'intronizzazione di Huactli, re dei Chichimechi. Nel paragrafo 30 degli Annali si racconta che i Chichimechi si vestivano di pelli, che si cibavano di serpenti, conigli, cervi, che non avevano case, ecc.).
Negli Anales, si assiste anzitutto alla fondazione del mito della discendenza regale di Topiltzin Quetzacoatl, poi alla sua successiva trasformazione in Quetzacoatl Tlahuizcalpantecutli (il Signore dell'Alba, il pianeta Venere). La trasformazione, negli Annali, segue ad una complessa vicenda in cui appaiono altre divinità tra cui Tezcatlipoca (l’ entità superumana più importante del pantheon tolteco, forse anche più di Quetzacoatl).
Probabilmente, l'unica entità superumana originariamente azteca è Huitzilopochtli. Gli aztechi hanno subito la culturalizzazione tolteca, allo stesso modo dei Romani con i Greci. Quindi nel pantheon azteco, Quetzacoatl- originario dio tolteco- diventa dio azteco. Così come Tezcatilpoca, Totec, ecc. Gli aztechi hanno assorbito molto della civiltà tolteca: anche il pantheon.
Levi-Strauss nella "Storia di Lince", ribadisce come il termine "Quetzacoatl", richiami ben più di una semplice dicotomia. Per Levi-Strauss il termine Quetzacoatl ha il doppio significato di "Serpente" (coatl) e "Uccello" (quetza). La parola coatl significa però anche "gemello". Quetzacoatl appare dunque un'entità che esprime in se stessa la duplicità: proprio tale duplicità costituisce, secondo Emanuela Monaco, presupposto ed espressione della sua potenza di mediazione. Quetzacoatl esprimendo con la sua duplicità la massima opponibilità e la minima, pone in rapporto, media realtà massimamente divergenti fino a farle diventare "gemellari", ossia minimamente divergenti. Così, si può dire di lui che è per eccellenza Signore della comunicazione e della mediazione. Quindi non soltanto l'unione degli opposti, ma ha anche il significato di "Gemello Prezioso".
Negli Anales de Cuauhtitlan il sacrificio di Quetzacoatl è abbastanza semplice, nonostante tutto è indotto dalle "burle" e dall'"inganno" di Tezcatlipoca. Negli altri testi in cui sono narrate le vicende di Quetzacoatl (mi riferisco alla Relacion de la Genealogia, all'Histoyre du Mechique, all'Historia de la naciòn chichimeca di Ixtiltxochitl), la dinamica cambia molto, a seconda del significato che l'autore vuole dare alla conquista spagnola. In Historia de las Indias de Nueva España, Diego Durán, identifica arbitrariamente Topiltzin Quetzacoatl con San Tommaso. Il protagonista mitico viene così ribattezzato Topiltzin Heymac (l'altro protagonista finale con cui negli Anales si chiude il ciclo tolteco). Topiltzin Hueymac/Tommaso è costretto ad abbandonare la gente di Tula, perché perseguitato. Torneranno gli antichi discendenti di Topiltzin Hueymac (che in questo testo sostituisce Topiltzin Quetzacoatl), identificati con gli Spagnoli, perché la colpa dei nativi (ci si riferisce sempre alla gente di Tula, come mitici discendenti degli aztechi) è quella di aver ignorato l'insegnamento evangelico di Topiltzin Hueymac-Tommaso. In altre parole, identificando il mitico protagonista di Tula (rappresentato da Topiltzin Quetzacoatl Tlahuizcalpantecutli) con San Tommaso, si mette in evidenza il disegno etnocentrico e colonialista del domenicano.
"Secondo l'interpretazione da noi proposta Topiltzin Hueymac ha la funzione di cancellare il senso regale del mito di Tollan, nonché il legame tradizionalmente istituito da quel mito tra regalità e pianeta Venere <...> Fare di questo protagonista colui che preannuncia l'arrivo degli Spagnoli, farne il "padre" degli Spagnoli, far si che prospetti la soggezione agli Spagnoli come la giusta punizione attraverso la quale i Nativi devono espiare le proprie colpe <...> significa sottrarre completamente agli Aztechi l'antico protagonista del mito di Tollan e riplasmarlo ex novo tutto in funzione delle esigenze cristiane e spagnole rappresentate da Duràn <...> Il nome di quell'antichissima divinità azteca, staccato da Topliltzin (il quale assume valenze del tutto positive tanto da poter essere identificato con San Tommaso) è relegato ai margini, assumendo connotazioni soltanto negative. E' così negata e condannata insieme l'intera cultura azteca, mentre l'evangelizzazione acquista il senso di un riscatto offerto gratuitamente dagli Spagnoli. Ai Nativi, le colpe, ai Cristiani, la doppia proposta di salvazione: quella dell'antico apostolo Topiltzin-Tommaso, e quella di oggi, offerta dai missionari" (E. Monaco, "Quetzacoatl", Bulzoni).
Quetzacoatl è erroneamente identificato dal domenicano Diego Duràn con l'apostolo Tommaso. Non si tratta di una svista casuale, quanto di un disegno preciso del domenicano volto a sottrarre agli aztechi il Serpente Piumato, che negli Anales de Cuauhtitlan (il testo, seppur posteriore alla conquista, ritenuto dagli specialisti più vicino all'originale visione azteca) si trasformava in Quetzacoatl Tlahuizcalpantecutli (il Signore dell'Alba, il pianeta Venere).
Duràn identificando Quetzacoatl con San Tommaso, otteneva, da un lato, di giustificare l'arrivo degli Spagnoli in Messico come discendenti di Quetzacoatl/Tommaso, dall'altro di giustificare il genocidio catto-spagnolo come la giusta punizione per gli aztechi, che avevano respinto il messaggio evangelico offerto dal loro discendente apostolo. Insomma, la solita storia genocida dell'Occidente. Cortés e compagnia, si limitarono a radere al suolo Tenochtitlan per impadronirsi dell'oro e delle donne: la solita razzia all'occidentale.
Quetzacoatl era il simbolo di un principio duale che autosacrificandosi attraverso un proprio doppio (di solito Nanahuatl o Nanahuatzin, o Xolotl), creava il cosmo e gli esseri viventi. Gli uomini, creati attraverso una complicata numerologia ontologica e dualistica, dovevano a loro volta mantenere in vita l'Universo ed in particolare il 5° Sole (la realtà attuale), attraverso le c.d. "guerre fiorite". Si trattava di guerre, il cui unico scopo era la cattura di prigionieri a cui veniva aperto il petto con una farfalla d'ossidiana. Il cuore veniva strappato al prigioniero e gettato nel fuoco, la sua pelle scorticata e, qualche volta, il malcapitato era anche divorato vivo. Tutto questo per mantenere in vita il 5° sole (a volte identificato con un Giaguaro).
Il simbolo di Quetzacoatl è il Pianeta Venere in cui si trasforma, tramite il rogo, fino ad identificarsi in Quetzacoatl Tlahuizcalpantecutli. Tuttavia, Quetzacoatl è messo in connessione anche con il Sole. Nella Historia de los Mexicanos por sus pinturas, il 5° Sole è generato, diversamente dagli altri racconti mitici, attraverso il sacrificio del doppio di turno di Quetzacoatl. Però in Pinturas tocca anche ad altre entità sovraumane farsi sole, prima che effettivamente Quetzacoatl getti il proprio figlio (doppio) nel fuoco. Ma l'identificazione primaria è con Venere.
I sacerdoti aztechi non conducevano una vita morigerata, almeno nel senso occidentale del termine. Essendo, a volte, anche sciamani, utilizzavano i funghetti allucinogeni o altre sostanze dall'effetto simile. I sacerdoti di Quetzacoatl erano preposti ai sacrifici umani (anche se negli Anales, scritti da un nativo culturalizzato la cosa è nascosta e Quetzacoatl sacrifica solo serpi, insetti ed uccelli, per timore del giudizio spagnolo). Ai massimi livelli il sacerdote di Huizilpochtli e quello di Tlaloc, assumevano il titolo di Quetzacoatl. Alla voce "Topiltzin" del Dicionario de la lingua nahuatl, Rémi Siméon, scrive: "Topiltzin, sostantivo reverenziale da topilli" (=bastone, verga, asta della giustizia): sacrificatore principale; era colui che strappava il cuore della vittima mentre altri cinque sacerdoti la immobilizzavano”. David Carrasco, in Quetzacoatl and the Irony of Empire, riporta come i più alti sacerdoti fossero detti Quetzacoatl. Ad essi spettava il compito di aprire il petto delle vittime sacrificali. Per tentare di ricostruire i riti delle origini, oltre a studiare i reperti archeologici, è necessario filtrare bene le fonti (tutte posteriori alla Conquista). Ma con alcuni accorgimenti, si può non cadere in errore.
Esiste poi tutta la falsa questione dell'identificazione indigena di Cortés-Quetzacoatl. Versione assolutamente priva di attendibilità, smascherata dall'americanistica posteriore. Menzogna colossale di Cortés per poter sfuggire alle procedure del requerimento spagnolo e potersi così dedicare al saccheggio ed al genocidio. Tutta la vicenda è trattata da Antonio Aimi in "La vera visione dei vinti: La conquista del Messico nelle fonti azteche" Bulzoni Editore.
Concludendo,
L'identificazione tra Quetzacoatl e Cristo (o San Tommaso) è sbagliata, perché:
1) Quetzacoatl non è estraneo ai sacrifici umani. L'Anonimo compilatore degli Anales, la versione più vicina alla realtà, fu costretto ad alterare in questo unico punto la realtà, per non incorrere nel duro giudizio spagnolo.
2) Quetzacoatl, principio duale non è assimilabile al semplice principio duale (1+1= terra + cielo), ma al 2 + 2 = 4 (2 gemellarità + 1 cielo + 1 terra). E' un principio duale che si raddoppia nei suoi doppi. Cristo è un semplice principio duale.
3) Tutti le entità Mexica si trasformano principalmente in Sole; Quetzacoatl, si trasforma nel 5° sole, gettando nel fuoco il proprio figlio; Tuttavia negli Anales si trasforma DIRETTAMENTE nel pianeta Venere. È questa l'identificazione fondamentale.
4) E' stato ormai assodato come dietro tutte queste incredibili e false identificazioni, si nasconda la mentalità etnocentrica occidentale (il ritorno di Quetzacoatl, identificato con Cristo o Tommaso, per far cadere la colonizzazione spagnola come una colpa: gli aztechi avevano costretto Quetzacoatl a partire, ed arrivano i discendenti del Serpente Piumato, per fare giustizia).
Bibliografia consultata
- E. Monaco, "Quetzacoatl", Bulzoni.
- Levi-Strauss, Histoire de Lynx, Paris, 1991.
- Antonio Aimi in "La vera visione dei vinti: La conquista del Messico nelle fonti azteche" Bulzoni.
- E. Monaco, A. Mecchia: “Miti aztechi e maya”, Bulzoni
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