Da un Testo Copto

Sulla Preghiera di Gesù

L'insegnamento dato al fratello Giovanni sulla meditazione segreta

 

 

 PREMESSA

Questo breve testo presenta una specie di condensato della spiritualità della Filocalia e proviene quasi certamente dai monasteri del Basso Egitto; potrebbe risalire alla metà del VI secolo.

Il testo arabo corrisponde, nell'edizione greca, a 62 righe su un totale di 787, il che equivale a meno dell'8% del testo integrale. A grandi linee, si tratta della sezione E (e dell'inizio della sezione 1). Il copista copto (o meglio il suo committente, il superiore di Deir al-Muharraq ) ne ha quindi ha trascritto soltanto questa minima parte cioè quella che contiene le uniche due citazioni della preghiera di Gesù.

Le altre parole chiave del testo possono essere raggruppate in due famiglie: da un lato la meditazione segreta (6 volte), l'esichia (2 volte) e la nepsis (4 volte); d'altro lato, cuore (8 volte), spirito (5 volte) e pensiero (4 volte).

Il dato rilevante è che tutte queste parole sono proprio i termini essenziali dell'antologia costituita dalla Filocalia e queste due pagine del copista copto rappresentano veramente la quintessenza della Filocalia.

Va notata anche l'importanza attribuita alla  preghiera delle ore, che non è assolutamente eliminata o sostituita dalla preghiera di Gesù. .

Queste notazioni lasciano intuire che il testo proviene da una  tradizione (quella macariana)  semi-eremitica in cui l'ufficio comunitario aveva una grande importanza e svolgeva il ruolo di sostegno per il monaco affaticato dalla preghiera solitaria e in cui l'eucaristia domenicale (con la relativa vigilia) era pure consueta.


IL TESTO

1Un fratello di nome Giovanni, che veniva dalla regione della costa, accostatosi a questo santo e grande padre Filemone e abbracciatigli i piedi, gli disse:

2"Che cosa devo fare, padre, per essere salvato?

3Perché vedo che il mio intelletto vaga qua e là, verso ciò che non si deve".

4E quello, indugiando un poco, disse: "Questa passione è propria di quelli del mondo permane perché non hai ancora perfetto il desiderio di Dio.

6Infatti, non è ancora venuto in te il calore del desiderio e della conoscenza di Lui".

7Gli dice il fratello: "Che cosa devo fare, padre?".

8Gli dice: "Va', e per qualche tempo fa' una meditazione segreta, nel tuo cuore,  

9che possa purificare il tuo intelletto da queste cose

10 E il fratello, non essendo iniziato a ciò che gli veniva detto, dice all'anziano: "Che cos'è la meditazione segreta, padre?".

11E gli dice: "Va', sii sobrio nel tuo cuore, e di' sobriamente nella tua mente, con timore e tremore:

12"Signore Gesù Cristo, pietà di me".

13Il beato Diadoco, infatti, tramanda così ai principianti"

14Andatosene dunque e, con l'aiuto di Dio e le preghiere del padre, raccoltosi nell'esichia,

15 si riempì di dolcezza per un poco, con questa meditazione.

16Ma poiché essa improvvisamente si ritirò da lui ed egli non poteva con sobrietà coltivarla e pregare,

17ritornò dall'anziano e gli raccontò quello che gli era accaduto.

18Ed egli gli disse: "Ecco, per un poco hai conosciuto l'orma dell'esichia e dell'operosità,

19e hai sperimentato la dolcezza che ne deriva.

20Abbi dunque questo sempre nel tuo cuore: sia che mangi sia che beva, sia che ti trovi in compagnia di qualcuno, sia fuori di cella sia per strada,

21non ti scordare di fare questa preghiera con mente sobria e intelletto stabile, di salmeggiare e di meditare preghiere e salmi.

22Ma anche quando sei pressato da una necessità, non sia pigro il tuo intelletto nel meditare segretamente e nel pregare.

23Cosi potrai comprendere le profondità della divina Scrittura e della potenza che vi è nascosta,

24e dare all'intelletto un'incessante operosità, per adempiere il detto apostolico che prescrive: 'Pregate incessantemente' (lTs 5,17).

23Fa' attenzione, dunque, con cura; e custodisci il tuo cuore, che non accolga pensieri cattivi o, in qualche modo, vani e inutili.

26Ma sempre, quando dormi e quando ti alzi, quando mangi e quando bevi  o sei in compagnia,

27in segreto, mentalmente, il tuo cuore ora mediti i salmi ora preghi: 'Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, pietà di me!'.

28E ancora, quando canti i salmi, fai attenzione a non dire certe cose con la bocca, mentre la mente erra in altre".

29 Il fratello chiedeva ancora: "Nel sonno io vedo molte vane fantasie.

30E l'anziano gli disse: "Non essere pigro né pusillanime, ma prima di coricarti fa' molte preghiere nel tuo cuore, e resisti ai pensieri,

31che tu non sia portato in giro dalle volontà del diavolo, affinché Dio ti accolga.

32Cura con quanta forza puoi di addormentarti dopo i salmi e un'assennata meditazione, e non essere negligente.

33Non lasciare che la tua mente accolga pensieri estranei, ma coricati continuando a meditare quelli coi quali hai pregato,

34affinché, mentre dormi, si schierino intorno a te, e quando ti svegli, parlino con te.

33Prima di addormentarti, di' anche il santo simbolo della fede ortodossa. Credere infatti rettamente riguardo a Dio è fonte e custodia di tutti i beni".


180"Ma tu, per ora, non puoi armarti così. Piuttosto, tieniti sempre alla meditazione segreta.

181E sii sollecito a compiere le ore diurne e le preghiere fissate dai santi padri: terza, sesta, nona e vespro.

  182E sii sollecito a compiere anche le liturgie notturne.

183Osserva con ogni tua forza di non fare nulla per piacere agli uomini,

184né di avere mai inimicizia contro il tuo fratello, per non separarti dal tuo Dio".

 

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