Antonio D'Alonzo Il Pavimento |
Il Pavimento a Scacchi rappresenta il conflitto tra polarità
contrapposte (bene-male, nascita-morte, maschile-femminile,
ecc.) e la loro risoluzione in un Principio superiore che le
contenga entrambe. La contrapposizione è tale soltanto rispetto
alla percezione sensibile o all’analisi razionale. Appena ci si
elevi ad un piano superiore a quello della manifestazione, la
dualità sparisce, assorbita dal Principio. Il celebre simbolo
taoista dello yin e dello yang vale a illustrare quanto
enunciato. Il cerchio taoista è formato da due semicerchi di
colore nero e bianco che s’intersecano in modo fluido: ciascuna
metà contiene al suo interno un punto dello stesso colore
contrapposto. Lo yang rappresenta il maschile, la stabilità, la
resistenza; lo yin, il femminile, la cedevolezza, la passività.
Il cerchio richiama l’idea che la realtà sia formata da ambedue
le polarità. Il Pavimento a Scacchi massonico esprime lo stesso
principio, in quanto ciascun colore è alternato nella
scacchiera. Se il nero rinvia all’indifferenziato primordiale,
alla stato caotico, alle tenebre primordiali, il bianco richiama
la rinascita, lo stadio immediatamente successivo all’oscurità.
Nell’Alchimia la Nigredo, richiama la morte metafisica del
metallo (il solve et
coagula), l’Albedo la fase di transizione, la soluzione
provvisoria che porta alla rinascita (conunctio)
del Rubedo, la Pietra Filosofale. Ma il nero non richiama sempre
e soltanto l’oscurità del male prima della salvezza, ma anche
l’indeterminato che determina il mondo della manifestazione, lo
Zero metafisico, il Non-Essere che pone l’Essere, il Vuoto che
permette alla tazza di riempirsi di tè o alla porta di
chiudersi. È un’Assenza carica di trascendenza a determinare
l’Essere, non il «niente» dell’ateologia contemporanea. È la
«Notte Oscura» della mistica cristiana: da Suso e Taulero a
Giovanni della Croce. Il bianco è il primo gradino verso la
rinascita, uno stadio però ancora imperfetto dominato dal
rischio di ricadute e oscillazioni. In tal senso, non è un caso
che la disposizione a Scacchi riguardi soltanto il Pavimento e
non l’Oriente in cui siede il Maestro Venerabile. L’Oriente è il
sorgere del Sole, della Conoscenza Iniziatica, che poi tramonta
ad Occidente, nel mondo profano. La contrapposizione dualistica,
iniziaticamente, può soltanto riguardare la distanza dalle due
Colonne, dove si celebrano gli aumenti di salario, dove i
profani ricevono l’Iniziazione dopo aver compiuto i tre viaggi
rituali che rinviano alle tre fasi alchemiche della
Nigredo-Morte Profana, dell’Albedo-Latenza, della
Rubedo-Rinascita. Ad Oriente, dove siede il MV non può esservi
contrapposizione, né dualismo. La sapienza spirituale del
Venerabile ha trasceso l’illusione del mondo della
manifestazione, ed ha ricondotto
il turbinio delle passioni, l’imprevedibilità del caso, la
dispersione della conoscenza profana all’Unità dello Spirito.
Ritroviamo lo stesso
simbolismo del bianco e del nero nella tradizione indù, in cui
l’Iniziato siede su di una pelle dai peli neri e bianchi, che
simboleggiano rispettivamente il Non-Manifestato ed il
Manifestato, il Centro e le forme. Dominare e comprendere il
Pavimento a Scacchi è una tappa inevitabile nel proseguo della
Via Iniziatica.