Antonio D'Alonzo

Le Colonne

 

Le Colonne servono a supportare, a garantire stabilità, solidità. Abbattere le Colonne del Tempio- come fa Sansone prigioniero dei filistei- significa distruggere l’Edificio Sacro, e con esso l’Ordine Cosmico, di cui il primo è immagine speculare. Nei Giudici 16, 29-30, Sansone, abbattendo le Colonne, muore assieme a tutti i filistei; finisce un Mondo: in questo caso quello falso dei filistei. La Colonna rinvia all’Albero Cosmico (è quindi Simbolo di un altro Simbolo): la base sono le radici, il fusto il tronco, il capitello le foglie. Essa dà vita all’Edificio che sostiene e a tutto ciò che esso significa. Le Colonne egizie prendono a prestito le loro forme da quelle della palma e del papiro, con il loro slancio e le loro nervature. Nella Tradizione Celtica, la Colonna è simbolo dell’Asse del Mondo, il Centro Iniziatico oscurato alla vista profana, che si manifesterà soltanto alla fine del Kali-Yuga, l’Età Oscura. L’arte greco-romana non limita le Colonne ad un ruolo puramente architettonico, ma conosce le Colonne votive e trionfali dalle varie forme e dimensioni, cinte di rilievi bronzei o marmorei, di iscrizioni incise e dorate che narrano le imprese gloriose degli eroi. Esse erano destinate a commemorare le offerte solenni fatte dopo avvenimenti importanti, quali grandi vittorie o gesta insigni, e riportano, in genere, una dedica. Queste Colonne rappresentano i rapporti fra il Cielo e la Terra, evocando ad un tempo la riconoscenza degli uomini verso la divinità e la divinizzazione di certi uomini illustri; manifestano la potenza di Dio nell’uomo e la potenza dell’uomo sotto l’influenza di Dio. La Colonna rappresenta la forza che assicura la vittoria e l’immortalità a coloro che la ergono. Nella Tradizione Ebraica e Cristiana, la Colonna evoca un simbolismo cosmico spirituale: essa sostiene l’alto e serve da collegamento con il basso. Nel Tempio di Salomone, Hiram eresse e chiamò la Colonna di destra, Jachin (in ebr. «solidità», «stabilità»); quella di sinistra, Boaz (in ebr. «forza»). Le due parole, unite, significano che Dio stabilisce nella forza, solidamente, il Tempio e la religione di cui è Centro. Oswald Wirth  ha intravisto nella Colonna di Destra il Principio Attivo, in quella di Sinistra il Principio Passivo, da cui deriverebbe un simbolo di fecondità spirituale. Non a caso, le melagrane sopra al capitello rinforzano il simbolo della fecondità. Le Colonne segnano anche i limiti fra il Mondo Profano ed il Mondo Iniziatico. Da notare, infine, che il Sole è associato alla Colonna J e la Luna alla Colonna B: altro evidente richiamo alla fecondità mistica ed allo hieros gamos, al Matrimonio Sacro del Cielo e della Terra. Le Colonne simboleggiano la presenza di Dio nel Tempio, quindi nel Tempio Massonico la presenza del Grande Architetto dell’Universo. Una Colonna di fuoco e di nubi guidava gli Ebrei attraverso il deserto e le insidie del cammino. Per i popoli uralici, due Colonne sostengono il Cielo. I culti pagani si svolgevano nei boschi attorno ad un albero che simboleggiava l’Albero della Vita: isomorfismo (stessa forma simbolica) evidente della Colonna.

 

                                                                                                                                 

   

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