Antonio D'Alonzo L'Occhio Divino |
L’Occhio, organo della
percezione sensibile, è allegoricamente ed universalmente il simbolo della
percezione intellettuale. L’Occhio riceve e ritrasmette, a sua volta, la Luce:
così l’Occhio della fronte o terzo Occhio di Shiva, così l’Occhio del Cuore
nelle varie tradizioni mistiche. Lo sciamano viene chiamato «Colui che ha
occhi»; nella tradizione brahmanica, gli Occhi sono identificati con i due astri
principali: il sole e la luna, i due occhi di Vaisvanara. Il sole e la luna sono
i due occhi di P’an ku nel taoismo e quelli di Izanagi nello shintoismo.
Tradizionalmente l’Occhio destro (Sole) corrisponde all’attività e al futuro,
l’occhio sinistro (Luna) alla passività e al passato. La soluzione di questa
dualità fa passare dalla percezione distintiva alla percezione unitiva (dal 2
all’1): ciò che si chiama la visione sintetica. Il carattere cinese
ming, «Luce», è la sintesi dei
caratteri che designano il Sole e la Luna: «i miei occhi raffigurano il
carattere ming» si legge nei rituali
segreti taoisti. Questa percezione unitiva è la funzione del
terzo Occhio, l’Occhio frontale di
Shiva. L’Occhio Unico è l’organo della visione interiore. La visione unitiva si
esprime ancora nell’Islam con il
superamento dei due Occhi della lettera
ha, il cui disegno arabo comporta
effettivamente due riccioli, simbolo della dualità, della distinzione. Il Terzo
Occhio indica la condizione sovrumana, quella in cui la chiaroveggenza raggiunge
la perfezione, e più in alto la partecipazione solare. La visione dualista è
anche una percezione mentale: «l’anima ha due Occhi- scrive il grande mistico
Angelus Silesius- l’uno guarda al tempo, l’altro è rivolto all’eternità». Presso
i Sioux, l’Occhio del Cuore è l’uomo che vede Dio, ma anche Dio che vede l’uomo.
È lo strumento dell’unificazione di Dio e dell’Anima, del Principio e della
manifestazione, che dal primo deriva. L’Occhio unico senza palpebra è il simbolo
della Conoscenza metafisica. Iscritto in un triangolo è un simbolo sia massonico
che cristiano. La parola ‘ayn, che
vuol dire «occhio», può anche significare nella tradizione islamica un’identità
particolare, una fonte o un’essenza. Per i mistici il nostro mondo non è che un
sogno; il Mondo e la realtà veri si trovano nell’Uno metafisico; Dio è la sola
vera fonte reale ed ultima da cui sorgono tutte le cose. In tutte le tradizioni
egizie, l’Occhio è di natura solare ed ignea, fonte di Luce, di Conoscenza e di
Fecondità. L’Occhio divino che vede tutto è anche rappresentato dal Sole: è
l’Occhio del Mondo, espressione che corrisponde ad Agni e che designa il Buddha.
Nella Tradizione Massonica l’Occhio è il simbolo sul
piano fisico del Sole visibile da cui
emanano la Vita e la Luce; sul piano
intermedio astrale è simbolo del Verbo, del Logos, del Principio creatore.
Sul piano spirituale o divino,
l’Occhio è il simbolo del Grande Architetto dell’Universo.