Il Punto Geometrico dei Figli della Vedova

Loris Durante

 

Dove si riuniscono i Massoni?

         Nell'immaginario collettivo, sostenuto e nutrito da divulgatori sensazionalisti, questi “strani” personaggi, usano incontrarsi di notte, in antri bui e nascosti, magari in catacombe con segrete entrate coperte da sterpi e sorvegliate da arcigni guardiani armati fino ai denti... oppure in case di facoltosi quanto improbabili signorotti, espressione di un élite di potere e di ricchezza degna della penna di un Tomasi da Lampedusa... o magari nei sottoscala esclusivi dei “palazzi del potere”… o in scomunicate Abbazie meglio se un po' diroccate... o meglio ancora in profonde nicchie sotterranee dalle entrate segrete alle quali si arriva attraverso percorsi tortuosi e tenebrosi...

         Niente è più lontano dalla realtà.

         I massoni si riuniscono  all'interno di appartamenti urbani presi per la maggior parte in affitto e con tanto di nome sul citofono del condominio, e, se la “Loggia” ( ossia l'insieme dei Membri di quel gruppo,) è in grado di permettersi l'affitto in uno stabile di pregio, tanto meglio, ma la regola è un appartamento dignitoso ma non troppo “caro” in quanto bisogna fare i conti con gli affitti onerosi, gli allacci di luce, gas, acqua, riscaldamento, l'ascensore, il condominio, le pulizie, gli arredi... ecc.  che i membri pagano, non bisogna dimenticarlo, di tasca propria.       

         La sede dell'Officina, ossia la casa comune che ospita la Loggia, è minimamente formata da tre stanze: da una prima, dove è attrezzato il cosi detto Tempio, stanza arredata con un corredo simbolico adeguato all'uopo; da una seconda stanza chiamata “Sala dei Passi Perduti” e nella quale spesso si ricava un ulteriore piccolo spazio delimitato a “gabinetto di riflessione”, e da una terza stanza adibita a spazio comune dove ospitare degli armadi, una libreria, una sala conviviale o quant'altro.

         E questo è tutto, ma... non bisogna lasciarsi confondere da una apparente ordinarietà, ben oltre e ben altro è un uno spazio dove si ”ritualizza” ed in questo i massoni non si confondono!

         Per essi “quel luogo” è un posto speciale, uno spazio da rendere “sacro”.

 

          Nei rituali dei primi tre gradi massonici, è espressamente indicato che “ i Massoni si riuniscono sotto il punto geometrico noto ai soli Figli della Vedova”... cosa mai significherà questa affermazione?

         Intanto, un “punto geometrico” svincola da un luogo “fisico” da un indirizzo territoriale, creando un primo distinguo con lo “spazio ordinario”, rendendolo “de facto” Universale perché ne genera e determina un' astrazione... ma specifichiamo meglio. 

         ...È d'uso, quando si stilano dei “verbali” o degli elaborati, specificare il luogo ed il tempo in cui si sta operando, aggiungendo le specifiche coordinate spazio-temporali di Latitudine e Longitudine, nonché data ed ora allo zenit. Ciò farebbe pensare ad una specificazione geografica o geodetica ma... i massoni chiamano il luogo di riunione... “ punto geometrico”... non parlano di luogo geografico, non  di punto geodetico, essi vogliono esprimere qualcosa di più profondamente significativo, un messaggio che si ricollega alla tradizione dei costruttori, qualcosa che lascia intendere dimensioni diverse, tempi diversi oltre la mera determinazione di una posizione topografica.

         Nulla nei rituali della Massoneria è casuale.

         Il punto geometrico è per definizione un astrazione grafica, non ha confini, è senza estensione; l'idea esprime quindi una “dimensione” che, per quanto reale, è nascosta e conoscibile soltanto a chi sa.

         Ma vediamo da dove nasce tale idea.

         Per i Maestri costruttori di Cattedrali del Medio-Evo, e non solo, la scelta del luogo dove far sorgere la loro opera, era cosa della massima rilevanza, essi sapevano che la Terra, è attraversata da correnti geo-telluriche e zone d'affioramento e manifestazione di “fenomeni energetici” e frequenze vibratorie in grado di modificare lo stato psico-sensoriale di chi vi si trovava ad interagire.

         Così come le correnti nervose o i canali d'energia dei viventi, la terra, mostra dei veri e propri “punti caldi”, linee di alta o bassa frequenza vibratoria, punti di risonanza, luoghi ad alto potere evocativo... creando una struttura energetica reale e biologicamente sperimentabile; quella che oggi è conosciuta come “rete di Hartmann” e ben sfruttata dal Feng Shui, dalla Bio-Architettura ecc. 

         E' su questa “struttura energetica” che venivano costruiti i “menhir”, i Dolmen, Templi antichi e le Cattedrali Romaniche e Gotiche; è su queste linee di forza che si trovavano i luoghi sacri... 

         Era allora compito del più esperto dei maestri, rintracciare uno di questi punti sul quale far sorgere la costruzione sacra.

          Infatti si può notare che spesso si ri-costruiva sopra un precedente tempio, un Dolmen, una precedente costruzione chiesastica... in alcuni casi le stratificazioni archeologiche erano millenarie e sempre sacrali...  a Roma per esempio: Santa Maria sopra Minerva, Santa Croce in Gerusalemme, S. Clemente, S. Pietro ecc. sono chiese costruite sopra a precedenti Templi, ad indicare appunto, la presenza di un luogo speciale adatto alla costruzione.

         Altre volte si dovevano invece individuare nuove ubicazioni per nuove costruzioni, così ci si metteva in viaggio, ed osservando un' infinità di dettagli paesaggistici e bio-energetici, si individuava un luogo geografico adatto alla costruzione.

         È interessante notare, a riprova di quanto affermato prima, che spesso le chiese antiche, nascevano in luoghi “strani”, in ubicazioni scomode e non proprio agevoli, abazie e cattedrali sorgevano su impervi cocuzzoli o anguste vallate... ma è là che i maestri costruttori individuavano il luogo “giusto”, non in un altro punto magari più comodo, magari più confacente con le esigenze dei committenti, ed è spesso intorno a quel luogo che si sviluppava il centro abitato, non il contrario,  per es. Chartres, Mont S. Michel, ecc.

         E cosa faceva allora il nostro Maestro Muratore?  Una volta individuato il luogo, iniziava la seconda importante fase della progettazione dell' “opera sacra”... “orientava” la costruzione!

         Orientare, sta ad indicare proprio “trovare l'oriente”, individuare l'Est, il punto da dove sorge il sole, da cui si genera la luce... ovviamente i significati di questo processo di riferimento astronomico sono molteplici e ne troviamo tracce in ogni costruzione sacra. Il calcolo dello scorrere del “tempo ciclico”, con il succedersi dei giorni e delle stagioni, era fondamentale in tutte le religioni.   

         Ovviamente non era compito del Maestro costruttore motivarne i contenuti simbolici, era compito dei teologi e dei sacerdoti di “quella” religione, egli doveva solo individuare l'est geografico... anzi, astronomico-solare perché: nell'opera architettonica che si andava a preparare, i movimenti del sole avrebbero formato angolazioni e proiezioni di luce dai notevoli significati.

         Ed è a questo punto che iniziano le prime interessanti osservazioni: in ogni latitudine, a causa dell'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre sul piano dell'eclittica, il sole sorge all'est geografico,  ma mai dallo stesso punto per l'intero anno (ad eccezione del giorno degli equinozi); ogni giorno l'alternarsi delle ore di luce e di buio, varia in continuazione; l'altezza dell'astro sulla volta celeste è in continua mutazione.

         Allora come eseguire una costruzione armonica ed orientata con il sole?

         Una bussola avrebbe certamente indicato esattamente l'est ma non avrebbe permesso d'individuare le variazioni dell'assetto e dei movimenti solari; avrebbe individuato l'est ma non i solstizi né gli equinozi, non il punto da dove sorge il sole o dove tramonta ad ogni giorno dell'anno.

         Avrebbe permesso il calcolo dello zenit astronomico  ma non di quello solare...  il sole che sorge all'alba del solstizio d'inverno, non lo fa dal medesimo punto da cui sorge al solstizio d'estate... l'altezza che raggiunge al mezzogiorno del ventuno Dicembre non è quella che raggiunge al ventuno Giugno... come armonizzare allora tutte queste variabili?

         E' qui che finalmente interviene il nostro Maestro ed il suo “punto geometrico”.

         … una volta individuato il luogo adatto alla costruzione dell'opera, il nostro Maestro prendeva la sua “misura”, la sua asta graduata, spesso dissimulata con un lungo bordone da pellegrino (della lunghezza di tre cubiti, un cubito era circa 44,5 cm. ma si conoscono molte altre varianti che non alterano però il senso ed il fine dell'azione), e si recava, all'alba del giorno del solstizio d'inverno, in quel punto noto solo a lui ed ai suoi “figli d'arte”, gli altri “muratori” che lo assistevano, e qui tracciava le ombre che dal quel sorgere astronomico del sole si generavano, quindi tornava in quel luogo il giorno del solstizio d'estate e con altrettanta cura e meticolosità, tracciava le ombre che da quella configurazione astronomica si generavano...

         Ora l' oriente era perfettamente individuato, l'intero arco del ciclo solare si sviluppava all'interno di quella finestra tracciata dai prolungamenti di quelle ombre, che il “bastone cerimoniale” aveva individuato. 

         E non solo, quella “croce di S. Andrea” che le ombre avevano tracciato al suolo, dava una serie di punti per la costruzione di un “quadrilungo” geometrico, armonico  e perfettamente orientato, traccia fondamentale per l'Opera in costruzione.

         Non un luogo qualsiasi, non una forma qualsiasi quindi, bensì una geometria perfetta, tracciata dallo stesso sole che l'ha generata, in un “come in alto così in basso per compiere il miracolo della cosa una” di Ermetica memoria.

           Ecco che allora, quel luogo individuato dal Mastro Muratore, quel “punto geometrico” sul quale iniziare la costruzione armonica, acquistava una valenza simbolica immensa, un significato che travalicava il mero luogo geografico o geodetico sul quale era stata tracciata... era questo proprio “il” punto noto ai soli figli della vedova, il centro della Loggia, il cardine per la costruzione sacra che si stava cercando di realizzare.

         Ed esso, non ha niente a che vedere con l'indirizzo dove la Loggia si riunisce.

          Nulla in Massoneria e nelle scuole tradizionali, è stato tramandato a caso, ogni più piccola parola può aprire abissi di conoscenza e di sapere; e questo è anche il motivo per cui i cerimoniali non vengono modificati a cuor leggero, ed ogni parola, ogni gesto, ogni leggenda tramandata, vanno assolutamente rispettati pena la perdita di un antichissimo sapere.

 
   
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