Antonio D'Alonzo Heracle: La Forza |
Eracle,
gloria di Hera, nella mitologia greca
e romana è un eroe celebre per la sua immensa
Forza. Eracle nasce dall’inganno di
Zeus che, per sedurre la mortale Alcmena,
assume le sembianze del marito. Hera, infuriata per l’ennesimo adulterio
del Re dell’Olimpo, cerca in tutti i modi di distruggerne il figlio. Invia due
serpenti nella culla, ma il neonato, dimostrando fin dall’inizio la sua forza
prodigiosa, li stritola. Durante la giovinezza, Eracle uccide il leone del
Citerone e ne indossa la pelle, diventando ancora più forte. Hera, attraverso il
suo potere, ottenebra la mente di Eracle, facendogli uccidere la moglie e i
figli. Per espiare l’atroce delitto, Eracle deve compiere le celebri dodici
fatiche. La prima riguarda l’uccisione di un nuovo leone, quello di Nemea.
Eracle abbatte poi l’Hidra di Lerna, e cattura il cinghiale d’Erimanto. La
quarta fatica è la cattura della cerva di Cerinea dalle corna d’oro. La quinta
fatica concerne la caccia degli uccelli del lago di Stinfalo, dal becco di
bronzo e dalle piume acuminate come frecce. Successivamente, Eracle pulisce in
un solo giorno le stalle di Augia, re d’Elide, dagli escrementi dei suoi tremila
cavalli. La settima fatica è la cattura del toro di Creta. Eracle lo porta a
Euristeo che lo lascia libero di devastare il paese, prima di essere abbattuto
da Teseo, l’uccisore di mostri. L’ottava riguarda l’uccisione delle giumente
antropofaghe di Diomede, re della Tracia. La nona concerne la battaglia contro
le Amazzoni ed il furto della cintura della regina. Successivamente, Eracle
cattura i buoi rossi di Gerione, un mostro che ha tre corpi. L’undicesima è la
raccolta dei pomi d’oro delle Esperidi, sorvegliati da un drago, ucciso dal
figlio di Zeus. Come ultima fatica, infine, Eracle cattura Cerbero agli Inferi.
Le gesta di Eracle non si arrestano alle dodici fatiche: egli partecipa
alle spedizioni degli Argonauti,
combatte contro Apollo, aiuta gli dei olimpici
contro i giganti. Eracle si sposa di nuovo con Deianira, sorella di
Meleagro, che gli dà cinque figli. Credendo di rinnovare l’amore del marito per
lei, la donna gli invia per errore una veste avvelenata che gli brucia la carne.
Mentre salgono le fiamme, discende una nube e l’Eroe è accolto nell’Olimpo, dove
si riconcilia con Hera. In seguito, sposa Ebe, dea della giovinezza. Nel
simbolismo Massonico, si celebra Eracle, simbolo della Forza, durante
l’accensione del terzo cero del Candelabro da parte del Secondo Sorvegliante con
la formula «Che la Forza lo renda saldo»
e durante il suo spegnimento affermando «Che
la Luce della Forza resti nei nostri cuori». Più in generale, Eracle
simboleggia la Forza necessaria all’Iniziato per percorrere incessantemente la
Via Iniziatica, le difficoltà e gli ostacoli da superare per conseguire la Luce.
Senza la Forza Interiore, il Massone non può conseguire il suo perfezionamento
spirituale, condizione indispensabile per l’ulteriore identificazione con il
Principio di tutto, il Grande Architetto dell’Universo.