Antonio D'Alonzo

Il Maglietto

 

Il Maglietto (Martello) rinvia alla Forza, all’azione del fulmine, emblema dell’attività celeste, ed al contempo alla Giustizia. Mijolnir è il Martello magico di Thor, dio norrenico del tuono e della tempesta, forgiato  dal nano Sindri; è anche l’utensile di Efesto, il dio-fabbro del pantheon Olimpico: in questo caso, il Maglietto rinvia all’Iniziazione Cabirica[1] o Metallurgica. Non è un caso che Efesto, il dio-fabbro, sia zoppo. Nel pensiero della Tradizione, al Fabbro- antesignano dello Sciamano[2]- sono attribuiti grandi poteri magico-alchemici; al Fabbro veniva tagliato un tallone per impedirgli di fuggire e diffondere fuori della comunità i segreti del fuoco: ecco il motivo della zoppia. Il Martello rappresenta l’attività formatrice o demiurgica: quando colpisce lo scalpello, il Maglietto incarna la volontà spirituale, il metodo che mette in circolazione le idee o, per meglio dire, che attinge le idee-archetipiche per trasformarle in oggetti, cose. Se Conoscere, come vuole Platone, è Ricordare, qualunque processo conoscitivo altro non è che un’anamnesi di ciò che già esiste nella sfera metafisica, spirituale. Alla stessa stregua, l’artista tradizionale non inventa nulla, semplicemente riattualizza quegli archetipi[3] che esistono da sempre nell’Immaginario Collettivo, ma che restano allo stato potenziale nella dimensione metafisica. La creazione è dunque una riproduzione, l’attualizzazione di idee potenziali. Nella tradizione nipponica, il Maglietto è lo strumento magico con il quale il dio della felicità e della ricchezza, Daikoku, fa nascere l’oro: altro evidente richiamo alchemico. Nell’Europa del Nord, numerosi martelli figurano sulle pietre con iscrizioni runiche, nelle incisioni rupestri e sulle stele funerarie: assicurano il riposo del defunto dagli assalti del nemico. Nei matrimoni si portano dei mazzuoli per allontanare dalla coppia le potenze malefiche e per favorire la fecondità della sposa. In questo caso, il Maglietto si collega alla potenza solare del Fulmine. Secondo una leggenda lituana, i Martelli di ferro sono gli strumenti con i quali gli dei favorevoli agli uomini spezzano in primavera la greve coltre di neve e di ghiaccio. Quest’immagine, corrispondente a quella delle pesanti nubi del cielo, indica la potenza divina che deve avere il Martello, destinato a spezzare e a sciogliere gli ostacoli alla sua prima manifestazione. Nel Simbolismo Massonico, secondo J. Boucher, «il Mazzuolo è il simbolo dell’intelligenza che agisce e persevera; essa dirige il pensiero e anima la meditazione dell’uomo che, nel silenzio della coscienza, cerca la verità. In questa prospettiva, è inseparabile dallo Scalpello che rappresenta il discernimento, senza l’intervento del quale lo sforzo sarebbe vano, se non pericoloso». Inoltre, il Mazzuolo «raffigura la volontà che esegue: è l’insegna del comando impugnato dalla mano destra, il lato attivo, che si collega all’energia agente e alla determinazione morale da cui deriva la realizzazione pratica». Il Maglietto è il simbolo dell’autorità del Maestro Venerabile nel corso delle Tornate Massoniche.


[1] Iniziazione Cabirica: Iniziazione di Mestiere, inerente i segreti dei Fabbri, riguardanti l’acciaio delle Spade.

[2] Sciamanismo: tradizione antichissima, che consiste nel possesso di una particolare tecnica estatica, che permette il viaggio astrale dal Cielo agli Inferi.

[3] Archetipi = Strutture Simboliche Inconsce.

 

                

   

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