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Willermoz su gentile concessione di www.martinismo.it
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Willermoz
(1730-1824) è il terzo personaggio di spicco del Martinismo delle
origini. Commerciante di seta di Lione, nel 1753 è accolto in Massoneria
e assume rapidamente un ruolo di primo piano in seno all'Ordine. Per
l'innata capacità organizzativa viene chiamato alla riforma delle Logge
Massoniche che conduce con costanza e fermezza, non disgiunte da grande
abilità, pari a quelle impiegate, qualche anno dopo, per riordinare la
dottrina segreta di Martinez. Il frutto della sua opera è il Rito
Scozzese Rettificato, attualmente diffuso in tutta l'Europa, che si
distingue dal Rito Scozzese Antico e Accettato per la chiara impronta
cristiana (e per questa ragione Willermoz fu chiamato "il massone
cristiano). Il 1767, a Versailles, Willermoz riceve, direttamente da
Martinez, la prima iniziazione martinista e da questo momento in poi la
sua vita sarà illuminata e sorretta dalla dottrina segreta del Maestro.
Il 1778 lo vede impegnato nella Loggia di Lione per riorganizzare gli
insegnamenti di Martinez ai quali aggiunge le proprie vaste conoscenze
esoteriche e scientifiche, contribuendo alla completezza degli studi
tradizionali dell'Ordine e alla sua diffusione nei paesi del nord Europa
in generale e in Russia in particolare, dove, ancora oggi, sono presenti
molte Logge Martiniste di chiara impronta willermozista. È il 1780
quando giunge in Italia al seguito di Saint-Martin per fondare le prime
due logge delle quali i documenti dell'epoca dànno notizia: una a Torino
e una a Napoli. Tuttavia, i divieti politici ispirati dal papato faranno
sì che a partire dal 1790 ogni attività Martinista venga pubblicamente
sospesa limitandosi a propagarsi nella clandestinità fino alla metà del
1800.Ma come vedeva la riconciliazione questo personaggio che era nel
contempo cristiano, massone e martinista? Ce lo dice A. Yoly nel suo "Un
mistico lionese":"...Willermotz insegna che l'uomo fu creato a immagine
e somiglianza di Dio, superiore a tutta la natura spirituale, temporale
e materiale, potente in tutta l'accezione del termine, per poter essere
un 'mezzo di riconciliazione per il principio del male', ma che, avendo
fallito la sua missione e per la sua prevaricazione, è stato punito con
la morte spirituale. Dopo la sua caduta tuttavia non è divenuto un
essere passivo e 'mostruoso' a causa dell'alleanza dello spirituale e
del materiale che costituisce la sua natura degradata. Il suo crimine è
la sorgente di tutti i mali che affliggono l'umanità. L'uomo non ha che
uno scopo, quello di riconciliarsi. Questo scopo non è impossibile sia
perché 'Adamo' ha ricevuto dei 'soccorsi potentissimi', sia perché
successivamente l'opera del Cristo Divino Riparatore Universale e il suo
insegnamento - il cui senso segreto è conosciuto dai soli discepoli - ci
ha aperto la Via e ci promette il successo. Gli emblemi massonici si
rapportano a questa mistica e debbono essere interpretati in questo
senso. Il Tempio di Salomone, secondo il piano misterioso ricevuto da
David, è eseguito da Salomone con l'aiuto di Hiram e dei primi Massoni.
Esso è costruito ad immagine dell'uomo e dell'universo. Studiare i
simboli del Tempio è studiare l'uno e l'altro".