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Perchè Stella del Mattino ?! Ovidio La Pera |
Quando fu presa la decisione di cambiare nome alla nostra Loggia e fu scelto l’attuale nome di “Stella del mattino”, la notizia destò delle perplessità in alcuni fratelli appartenenti ad altre Logge del nostro Oriente, e qualcuno giunse perfino a dargli un significato addirittura diabolico; ovviamente ciò ci fece sorridere, ma oggi, ricordandomi di quell’episodio, ritengo che sia opportuno chiarirne il suo significato simbolico, rendendo nel contempo noto lo spirito con il quale ci movemmo nel desiderio di dare in qualche modo nuova vita ad una Loggia ormai morente.
Ebbene
Nella Massoneria, oltre che nel cielo stellato, avente il significato già descritto sopra per le volte dei templi, essa è presente come stella fiammeggiante, ed è il simbolo della manifestazione centrale della Luce, del centro mistico del fuoco di un universo in espansione. Derivante dal pentagrammos (ovvero cinque segni) pitagorico, tracciata, come si è soliti dire, tra il compasso e la squadra, ossia tra il cielo e la terra, ad Oriente, alle spalle del Venerabile, rappresenta l’uomo rigenerato che irraggia come la luce nel mezzo delle tenebre del mondo profano, e come dice il Ragon, “Essa è per i Massoni l’emblema del Genio che innalza l’anima a grandi cose”. Nelle sculture della civiltà Maya le stelle sono spesso rappresentate come occhi dai quali sgorgano raggi di luce, e tra le popolazioni dell’antico Perù esse sono le anime dei giusti, infine, presso gli Incas, gli uomini e gli animali erano rappresentati nel cielo da stelle o da costellazioni, le quali, secondo le loro credenze, erano la causa seconda, là poste dal Creatore, per garantire la conservazione e l’aumento della specie; a tale proposito è da notare come, secondo il Kalevala, poema dell’epopea nazionale finlandese, composto sulla base di canti popolari, le stelle sono fatte con i frammenti del guscio dell’uovo cosmico.
Ma dopo questa disamina sulle stelle, veniamo al particolare significato della Stella del mattino.
Essa, secondo le varie tradizioni, è identificata con varie stelle, ed in particolare con la più luminosa del firmamento, ovvero con Sirio, della Costellazione del Cane maggiore, la cui levata eliaca, e cioè prima del levar del Sole, costituiva, unitamente alla sua straordinaria brillantezza, motivo di particolare considerazione da parte degli Egizi, i quali la ritenevano sacra, in quanto col nome di Septet accompagnava la barca di Ra ed era invocata perché preparasse “ la via, ovvero una scala con la quale l’anima potesse giungere a lei, Grande Polo, ed andare nel posto dove sorge Orione “. Inoltre il suo levare eliaco, che si verificava allora, nel mese di luglio, determinava l’inizio del nuovo anno del calendario sacro e preannunciava l’arrivo delle piene fecondatrici del Nilo. (Oggi questo evento si verifica il 15 di agosto).
Ma
Ma, oltre
che alla stella Sirio,
Comunque, qualsiasi sia il suo riferimento,
Ritornando alla tradizione Giudaico-Cristiana,
essendo opposta alle tenebre in quanto Luce, essa ci riporta al Cristo.
Già nel libro Numeri, 24. 17, il profeta Balaam afferma :
“una stella spunta da Giacobbe, e
uno scettro sorge da Israele”, profezia questa, che, oltre ad aver
influenzato la simbolica messicana, ha inoltre dato modo a che la stella
fosse considerata spesso come un’immagine o un nome dell’atteso Messia;
e così, a titolo di curiosità si spiega la presenza della stella nelle
monete battute da Simon Bar-Kokb (figlio della Stella), capo politico e
religioso delle lotte della
seconda rivolta ebraica avvenuta nel 132-135 della nostra era ad opera
degli eredi esseno-zeloti contro i Romani, in quel di Qumran, monete
ritrovate, come i manoscritti qumraniani, diciotto secoli dopo. Infine,
nel Prologo del Vangelo di Giovanni, su cui durante i nostri lavori
poniamo la squadra e il compasso, è detto: "La luce splende fra le
tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta", e siccome
Spero di avere dato sufficienti indicazioni ai fini della comprensione dei significati simbolici annessi al nome della nostra Rispettabile Loggia, n° 1031 all’Oriente di Firenze; altre ancora, per chi lo vorrà, potranno essere trovate nei seguenti passi biblici: Giobbe, 38: 32; Sapienza, 7: 29; Isaia 13: 10; Isaia, 62: 1; prima lettera ai Corinzi, 15: 41; seconda lettera di Pietro, 1: 19; Apocalisse, 2: 28.
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