Discorso Iniziatico sul 3° Grado

 

Stanislas de Guaita

 

 

Sei stato successivamente rivestito dei tre gradi gerarchici del nostro Ordine: ti salutiamo S:::I.::: e quando avrai trascritto e meditato i nostri quaderni, diventerai Iniziatore a tua volta. Nelle tue mani fedeli verrà affidata un'importante missione: ti incomberà l'incarico, ma anche l'onore, di formare un gruppo, di cui sarai davanti alla tua coscienza e davanti all'umanità Divina, il Padre intellettuale e all'occorrenza il Tutore morale.
Purché infiammato di un autentico amore per i fratelli umani tu non cerchi mai di dissolvere i legami di solidarietà che ti collegano strettamente al Regno Umano considerato nella sua sintesi; sei di una religione suprema e veramente universale, in quanto è lei che si manifesta e s'impone (multiforme, è vero, ma essenzialmente identica a se stessa), sotto i veli di tutti i culti exoterici d'Occidente come d'Oriente. Psicologo, dai a questo sentimento il nome che vorrai: Amore, Solidarietà, Altruismo, Fratellanza, Carità. Economista o Filosofo, chiamalo tendenza al Socialismo, se vuoi, o Collettivismo o Comunismo... Le parole non sono nulla. Onoralo, Mistico, sotto il nome di Madre Divina o di Spirito Santo.
Ma chiunque tu sia, non dimenticare che in tutte le religioni realmente vere e profonde, ossia basate sull'Esoterismo, la messa in opera di questo sentimento è il primo insegnamento, capitale, essenziale di questo stesso Essoterismo.
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Perseguimento sincero e disinteressato del Vero, ecco ciò che il tuo Spirito deve a se stesso fraterna mansuetudine verso gli altri uomini, ecco cosa il tuo Cuore deve al prossimo. Accettati questi due doveri, il nostro Ordine non pretende di prescrivertene altri, quantomeno in modo imperativo. Nessun ulteriore dogma filosofico o religioso è imposto alla tua fede. In quanto alla dottrina di cui abbiamo riassunto per te i principi essenziali, ti preghiamo soltanto di meditarla a volontà e senza partito preso. E’ soltanto con la persuasione che la Verità tradizionale vuole conquistarti alla sua causa. Abbiamo aperto ai tuoi occhi i sigilli del Libro; ma spetta a te compitare prima la Lettera, poi penetrare lo Spirito dei misteri che questo libro racchiude.
Ti abbiamo iniziato: il ruolo dei tuoi Iniziatori deve limitarsi a questo. Se perverrai per conto tuo alla comprensione degli Arcani, meriterai il titolo di adepto; ma tieni ben presente questo: è invano che i più grandi maestri potranno rivelarti le supreme formule della scienza e del potere magico; la Verità Occulta non la si potrebbe trasmettere a parole: ciascuno deve evocarla, crearla e svilupparla in se. Tu sei Initiatus: colui che altri hanno messo sulla via; sforzati di diventare Adeptus: colui che ha conquistato la Scienza attraverso se stesso; in sostanza il figlio delle proprie opere.
Il nostro Ordine, come ti ho detto, limita le sue pretese alla speranza di fecondare i terreni fertili, seminando ovunque il buon seme: gli insegnamenti dei S:::I::: sono precisi, ma elementari. Sia che il programma ulteriore basti alla tua ambizione, sia che il tuo destino ti spinga un giorno alla soglia del tempio misterioso dove splende da secoli il luminoso deposito dell'Esoterismo Occidentale, ascolta le ultime parole dei tuoi fratelli incogniti: possano esse germogliare nel tuo spirito e fruttificare nella tua anima.
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Ti assicuro che puoi trovarvi il criterium infallibile dell'occultismo e che la Chiave di volta della sintesi esoterica è proprio là, e non altrove. Ma a cosa serve insistere, se puoi capire e vuoi credere? In caso contrario, perché insistere ancora? Sei assolutamente libero di prendere quello che mi rimane da dire come un'allegoria mistica o come una favola letteraria priva di importanza, o anche come un'audace impostura. Tu sei libero, ma Ascolta. Germogli o imputridisca il seme, seminerò!
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In principio, alla radice dell'Essere, c'è l'Assoluto. L'Assoluto - che le religioni chiamano Dio - non si può concepire, e chi pretende di definirlo snatura la sua nozione, assegnandogli dei limiti: “Un Dio definito è un Dio finito” ha detto Eliphas Levi. Ma da questo insondabile Assoluto emana eternamente la Diade androgina, costituita da due principi indissolubilmente uniti: lo spirito e Vivificatore ZOLFO e l'Anima vivente universale MERCURIO. Il mistero della loro unione costituisce il Grande Arcano del Verbo. Ebbene, il Verbo è l'uomo collettivo considerato nella sua sintesi divina, prima della sua disintegrazione. E’ l'Adamo Celeste prima della Caduta, prima che questo Essere Universale si sia modalizzato, passando dall'Unità al Numero; dall'Assoluto al Relativo; dalla collettività all'Individualismo; dall'Infinito allo Spazio e dall'Eternità al Tempo.
Circa la caduta di Adamo, ecco qualche nozione dell'insegnamento tradizionale: Incitati da un impulso interiore di cui dobbiamo qui tacere la natura essenziale, impulso che Mosè chiama NAHASH, e che definiremo, se vuoi, la sete egoistica dell'esistenza individuale, un gran numero di Verbi frammentari, coscienze potenziali vagamente risvegliate a guisa di emanazione in seno al Verbo Assoluto, si separarono da quel Verbo che li conteneva.
Si distaccarono infimi sottomultipli dall'Unità-madre che li aveva generati. Semplici raggi di quel sole occulto, dardeggiarono all'infinito nelle tenebre della loro individualità, che desideravano indipendente da qualsiasi principio anteriore, in una parola, autonomo. Ma siccome il raggio luminoso non esiste che di un'esistenza relativa, rispetto alla fonte che l'ha prodotto, questi verbi egualmente relativi, spogli del principio autodivino e spogli di luce propria si oscuravano man mano che si allontanavano dal Verbo assoluto. Caddero nella materia, menzogna della sostanza in delirio di obiettività, nella materia, che è al Non-Essere ciò che lo spirito è all'Essere; scesero fino all'esistenza elementare, fino all'animalità, fino al vegetale, fino al minerale. Così nacque la materia che fu ben presto elaborata dallo Spirito e l'Universo concreto prese una vita ascendente che risale dalla pietra fino alla cristallizzazione, fino all'uomo suscettibile di pensare, di pregare, di assentire all'intelligenza e di consacrarsi al suo simile! Questa ripercussione sensibile dello Spirito prigioniero, sublimando le forme progressive della Materia e della Vita per tentare di uscire dalla sua prigione - la Scienza contemporanea lo constata e lo studia sotto il nome di Evoluzione. L'Evoluzione è l'universale Redenzione dello Spirito. Evolvendo, lo Spirito risale. Ma prima di risalire, essendo lo Spirito è disceso; è quella che chiamiamo l'Involuzione. Come il sottomultiplo verbale si è fermato ad un certo punto della sua caduta? Quale forza gli ha permesso di ritornare sui propri passi? Come la coscienza intorpidita dalla sua divinità collettiva si è infine risvegliata in lui sotto il nome ancora imperfetto della Socialità? Tanti altri misteri che non possiamo neppure affrontare qui, e di cui saprai acquisire la conoscenza, se la Provvidenza è con te. Mi fermo, Ma ti abbiamo portato piuttosto lontano sulla via; eccoti munito di una bussola occulta che ti permetterà se non di non smarrirti mai, quantomeno di ritrovare sempre la dritta via.
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Questi pochi dati sono precisi circa la "grande questione" del destino umano, a te la cura di dedurne il resto e dare al problema la sua soluzione. Ma comprendi bene, fratello mio, che l'Altruismo è la sola via che conduca alla meta unica e finale - voglio dire alla reintegrazione dei sottomultipli nell'Unità Divina-; la sola dottrina che ne fornisca il mezzo, che è la lacerazione delle pastoie materiali, per l'ascensione, attraverso le gerarchie superiori, verso l'astro centrale della rigenerazione e della pace.
Non dimenticare mai che l'Universale Adamo è un Tutto omogeneo, un Essere vivente di cui siamo gli atomi organici e le cellule costitutive. Viviamo tutti gli uni negli altri, gli uni attraverso gli altri; e quand'anche fossimo individualmente salvati (per parlare il linguaggio cristiano), non cesseremmo di soffrire e di lottare fino a quando tutti i nostri fratelli non saranno salvati come noi!
L'Egoismo intelligente conclude dunque come ha concluso la scienza tradizionale: la fratellanza universale non è un'illusione: è un dato di fatto. Chi lavora per gli altri lavora per se. Chi uccide o ferisce il suo prossimo si ferisce o si uccide; chi lo oltraggia, insulta se stesso.
Che questi termini mistici non ti spaventino; l'alta dottrina non ha nulla di arbitrario: siamo i matematici dell'ontologia, gli algebrici della metafisica.
Ricordati figlio della Terra, che la grande ambizione deve essere quella di riconquistare l'Eden zodiacale da cui non avresti mai dovuto discendere, e di rientrare infine nell'Ineffabile Unità, al di fuori della quale non sei niente, ed in seno alla quale troverai dopo tanto operare e tanti tormenti quella pace celeste, quel sonno cosciente che gli Indù conoscono con il nome di Nirvana: la suprema beatitudine dell'Onniscienza in Dio.


 

   

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