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LA DOTTRINA DI MARTINEZ DE PASQUALLY Ambelain
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Come ci siamo sforzati di dimostrare, Jean
Baptiste Willermoz ha tentato di far esprimere al massimo,
all’abituale ritualismo massonico, e creando una Obbedienza
spiritualista dal clima eminentemente favorevole, l’essenziale della
dottrina ricevuta fra gli Eletti Coen. Senza contestazione
possibile, egli ha dimostrato in ciò la fede indiscutibile che
provava per gli insegnamenti del suo maestro Martinez de Pasqually e
per la fondatezza della sua azione. In questo, senza dubbio, ha
dovuto mettere in esecuzione le istruzioni che aveva ricevuto
probabilmente come membro del Tribunale Sovrano e “S.J.”.
Il lato massonico del Martinismo costituisce dunque l’opera
personale di Jean Baptiste Willermoz, che continua quella di
Martinez de Pasqually. Infatti nessuno poteva entrare negli Eletti
Coen (Classe del Portico) se non era già in possesso della “pienezza
dei diritti massonici”; cioè titolare del 3° grado: Maestro. Allo
scopo di facilitare questa prima iniziazione Martinez de Pasqually
aveva creato, prima della “Classe del Portico”, la “Classe
Simbolica”, comprendente le tradizionali “Logge di San Giovanni”,
che lavoravano nei tre soliti gradi di Apprendista, Compagno e
Maestro. Del resto, una lettera di Louis-Claude de Saint-Martin lo
conferma, i tre gradi vi erano conferiti in una volta sola, mentre
non avveniva la stessa cosa nei diversi gradi della gerarchia degli
Eletti Coen.
Questo sistema aveva parecchi vantaggi:
- Svegliava nel Recipiendario, con il suo ragguardevole simbolismo,
i primissimi fattori psichici necessari alla buona comprensione
futura della Dottrina e delle Operazioni magiche; era il necessario
spiraglio delle “Porte” interiori sull’immediato Aldilà.
- Permetteva all’Ordine di penetrare in un centro eminentemente
ricco di “uomini di desiderio”. Infatti, l’occultismo (e tutte le
scienze che vi si ricollegano) formava il grande programma della
maggior parte delle Obbedienze massoniche del sec. XVIII. La
Massoneria Azzurra ordinaria era dunque il setaccio necessario tra
l’Ordine degli Eletti Coen ed il mondo profano.
- Consentiva all’Ordine di accogliere tutti i fratelli visitatori
delle innumerevoli Obbedienze secondo la regola massonica ed i
principi stessi della sua Fratellanza. Ma queste stesse “logge di S.
Giovanni” permettevano all’Ordine di velare accuratamente agli occhi
della Massoneria ordinaria la sua vera attualità ed i suoi Scopi
segreti, incompatibili in realtà con l’eclettismo filosofico e con
la neutralità religiosa che la Massoneria Azzurra imponeva ai suoi
“Figli”.
Quindi è assolutamente necessario comprendere, il lato segreto di
questo vero “dramma” simbolico che è il ricevimento alla Maestria,
di liberarne le analogie con l’insegnamento dottrinale di Martinez
de Pasqually, di sottolinearne il profondo esoterismo, per
comprendere infine i rapporti che possono esistere tra il Martinismo
e la Massoneria. Ecco dunque il “Rituale del Grado di Maestro”,
delucidato e commentato alla luce dell’esoterismo tradizionale...
Che cosa concludere dall’insieme di questo “mistero” (nel senso
medievale della parola), quale insegnamento esoterico può esserne
dedotto, non solo dal suo lato leggendario, ma dal minuto ragguaglio
stesso del suo ritualismo? ... Questo.
Tutto si svolge (o è creduto svolgersi) prima nel Tempio di
Gerusalemme, poi negli immediati dintorni della Città Santa. Ora la
Tradizione biblica ci dice che il Golgota (in ebraico: cranio...) fu
il monte che servì da sepoltura ad Adamo, dopo la sua morte
terrestre. Hiram, discendente dagli dei, figlio degli Elohim
(secondo la bellissima leggenda portata dall’Etiopia da Gerard de
Nerval), è dunque assassinato e sepolto nel luogo ove riposa il
corpo di Adamo Kadmon, l’Uomo-Archetipo, l’Androgino primitivo
incaricato di custodire e coltivare il mitico “giardino” di Eden...
L’Acacia, con il facile gioco di parole (cabala fonetica) che si può
fare dall’ebraico al sanscrito, ci precisa che egli è dunque,
l’eterno Presente, colui che è da per tutto...
I suoi ramoscelli posseggono da 28 a 30 foglie, numero del ciclo
lunare regolante il nostro Mondo. I suoi fiori, in Oriente, si
aprono e si chiudono con il Sole (vedi: Dupuis: Origine dei culti).
Conseguenza di questa doppia morte (che non è che una), il Tempio
massonico, immagine e riduzione dell’Universo, è allora immerso
nell’oscurità, le Tenebre regnano, la Stella Fiammeggiante si spegne
tra le due Colonne d’Occidente, così il Sole ogni sera...
Giunge allora il Recipiendario (l’Uomo di desiderio...) che accetta
di morire, come il suo maestro, l’Architetto Hiram. Egli allora
rivive, microcosmo, il dramma che ha vissuto Hiram, Macrocosmo,
Grazie al sapere degli Iniziati (I Maestri di Loggia), il
Recipiendario penetra nel Regno dei Morti, nella tenebrosa “Camera
di Mezzo”, si incorpora in Hiram e tale Orfeo che strappa Euridice
agli Inferi, rianima con la sua carne il Maestro morto e gli serve
da veicolo psichico. Hiram rinasce dunque e rivive attraverso tutti
gli Iniziati, che lo portano in sé e vi si sono integrati...
Allora, conseguenza ultima della risurrezione del Maestro
Architetto, le Tenebre spariscono, le pesanti tende nere, simbolo
delle Tenebre, palpabili, esteriori, spariscono, la Luce sgorga,
gloriosa, fuori del Debhir, illuminato, inondante il Tempio del
Mondo...
E all’Oriente, la Stella Fiammeggiante scintilla di nuovo, tale il
Sole ogni mattino...
I profani ed i massoni materialisti o ignoranti non hanno visto in
questo simbolismo splendido che la rinascita, quotidiana o annuale,
dell’astro del giorno, padre della vita, e il trionfo
dell’istruzione sulla ignoranza!
Non è piuttosto un riassunto completo della Dottrina detta della
Reintegrazione attribuita a Martinez de Pasqually il quale in realtà
non ne fu che il divulgatore? Certamente.
E allora una conclusione logica si impone subito allo spirito. Adamo
(il factotum d’Elohim), Atem o Atum (il Demiurgo egizio), Helios (il
Demiurgo greco, conduttore del Mondo, il “protettore degli iniziati”
secondo gli Orfici), Hiram (il “maestro di bottega” del Tempio
celeste), in una parola il Grande Architetto dell’Universo e
l’entità metafisica, principio permanente della Conoscenza
intellettuale e della Luce Occulta, non sarebbero che un solo
personaggio...
Il che dimostra l’identità assoluta del Lucifero tale e quale lo
concepisce il cattolicesimo e dell’Adamo Kadmon della cabala
ebraica!
Del resto questo punto era già stato considerato frequentemente
dagli Occultisti cabalisti.
La particolare importanza di questo risultato sarà apprezzata in
modo particolare studiando qualche capitolo dello Zohar e dei
diversi autori cabalisti, trattanti la rottura dei “vasi” dei re d’Edom...
e in generale dell’origine del Male e della sua ripercussione sulla
Natura Naturanda.
Saremmo incompleti se omettessimo di segnalare il carattere comune
delle rappresentazioni bafometiche cioè l’Androgino ermetico
abituale (viso maschile, barbuto, cornuto, petto femminile, fallo
eretto) e la lama XV del Tarocco di Marsiglia detta “il Diavolo” che
ci offre una effigie equivalente.
Ora, a proposito di Bafometto, Eliphas Levy ci dà questo significato
(francese) dello stesso nome, cabalizzato in latino: “Il Padre del
Tempio, Pace Universale degli Uomini”... (Templi Omnium...).
Il Padre del Tempio può chiamarsi indifferentemente Hiram, Adamo
Kadmon, il Demiurgo... Inevitabilmente è il Grande Architetto!
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