Vangelo di Maria

Loghion 3

Filippo Goti

 

 

 

(10)..." Per questo motivo il bene venne in mezzo a voi, nell’ (essenza) di ogni natura per restituirla alla sua radice . E proseguì dicendo: “ Per questo vi ammalate e morite, perché voi amate ciò che è ingannevole, ciò che vi ingannerà. Chi può comprendere, comprenda.

Il bene di cui parla il Maestro Gesù in Cristo risulta essere coincidente con la forza che è in grado di operare affinchè ogni creazione ( manifestazione ) sia riassorbita nella creazione precedente. Nel passo successivo del Loghion lo stesso Salvatore parla dell'Amore, è quindi deducibile che il bene qui rappresentato non sia pertanto quanto determinato in dicotomia rispetto al male, un principio in natura divina che implica un eguale ma opposto principio, ma bensì l'Amore che tutto arde. Il bene quindi non avrebbe funzione di agente, ma di aspetto qualitativo dell'Amore. L'amore scende fra gli uomini per dissolvere ogni creazione, e ricondurla alla propria radice. Ciò è due volte bene, in quanto è bene per l'uomo che conosce la natura delle cose, ed è bene in quanto è atto che interrompe il perpetuarsi infinito delle creazioni, e quindi l'allontanamento da Dio.

Alla luce di quanto sopra possiamo leggere come segue la restante parte del loghion. Per questo voi ( uomini ) create, ed esse ( le creazioni ) sono la vostra progressiva morte, perchè voi amate ( profanamente, grossolanamente ) ciò che è ingannevole ( il creare altre manifestazioni ).

Il creare nell'illusione di amore, è l'identificarsi con le cose di questo mondo, che è esso stesso una manifestazione, una creazione di un mondo superiore. La condizione umana è come quella di un bimbo che risucchiato da una corrente, confonde il fondo del mare, con la superficie dello stesso, e cercando la salvezza, trova la morte.

Questo loghion ci offre anche un'altra interessante chiave di lettura. Il Bene è l'aspetto qualitativo dell'Amore Sacro, che emana dal cuore divino e che tende verso il cuore divino, esso è assente, in tale qualità, dal creato, dalla manifestazione, in quanto essa è male ed è ingannevole: un non essere. Ne discende che fra le cose di questo mondo, non vi è possibilità di riscatto, senza il giusto intermediario che è l'Amore, che però agisce, deprivando di contenuto, sulle cose tutte di questo mondo. Tale processo si chiama destrutturazione.

La prima destrutturazione è fra l'Io e il corpo fisico. Ma questa destrutturazione in realtà è frutto dell'involuzione creativa, della perdita di capacità rigenerativa del fisico. Ineluttabile constatazione dell'erronea direzione che a intrapreso l'uomo ( manifestazione ) nella sua arte, emulativa, creativa. In verità la vera, e dolorosa, destrutturazione è fra l'Essenza e l'Io, dove l'uomo di conoscenza, grazie all'Amor Divino, che si manifesta nel Fuoco dello Spirito Santo, dissolve il male illusorio del "fare".

 


Approfondimenti

Platone (Simposio, 203b-204a, U.T.E.T., Torino, 1981, p. 124-126) : Poiché, dunque, è figlio di Poro e di Penìa, ad Amore è toccata la sorte seguente. In primo luogo è sempre povero e ben lontano dall’essere delicato e bello, come credono i più, anzi è duro e lercio e scalzo e senza tetto, abituato a coricarsi in terra e senza coperte, dormendo all’aperto sulle porte e per le strade e, avendo la natura di sua madre, è sempre di casa col bisogno. Per parte di padre, invece, è insidiatore dei belli e dei buoni, coraggioso, audace e teso, cacciatore terribile, sempre a tramare stratagemmi, avido di intelligenza e ingegnoso, dedito a filosofare per tutta la vita, terribile stregone, fattucchiere e sofista. E per natura non è né immortale né mortale, ma ora fiorisce e vive nello stesso giorno, quando gli va in porto, ora invece muore e poi rinasce nuovamente in virtù della natura del padre. E infatti l’oggetto dell’amore è ciò che è realmente bello, grazioso, perfetto e invidiabilmente beato, mentre l’amante ha un altro aspetto, quale quello che ho esposto."

Marsilio Ficino: per questo pensatore di spessore il corpo fisico è "dentro" l'anima. L'autore del De christiana religione e della Theologia platonica riconosce l'universo come una gerarchia organizzata in cinque Enti o manifestazioni: Dio, Angeli, Anima razionale ( copula mundi), Qualità e Corpo.

Hilman ( psicologo contemporaneo): "Immaginiamo l'anima mundi non al di sopra del mondo, come se lo circ ondasse quale divina e remota emanazione dello spirito, mondo di potenze, di archetipi e di principi che trascendono le cose e neppure come insita nel mondo materiale, quale suo vivente principio panpsichico. Immaginiamo piuttosto l'anima mundi come quella particolare scintilla di anima, quell'immagine seminale, che si offre attraverso ogni singola cosa nella sua forma visibile... Non vi sto dunque chiedendo di soffermarvi su qualcosa di completamente nuovo e radicale, ma su qualcosa che è sostenuto in modi diversi da Platone, dagli Stoici, da Plotino, e dai mistici ebraici e cristiani, qualcosa che si manifesta magnificamente nella psicologia rinascimentale di Marsilio Ficino e anche di Swedenborg e che trova la sua esaltazione nella mistica mariana, nella devozione sofianica, nella Shekinah. Alcuni dei concetti di questa visione li ritroviamo nei romantici tedeschi e inglesi, e nei trascendentalisti americani, come pure in filosofi panpsichisti di varie tendenze, da Leibnitz, Peirce, Schiller, Whithead, fi no a Hartshorne. L'anima del mondo ritorna anche nella posizione pluralistica di William James attraverso il suo interesse per Fechner, e il suo occuparsi di ciò che è particolare, personale, o della singolarità degli eventi più che di astratte totalità. L' anima mundi ricompare in altre forme, come il "collettivo" in Jung, come il carattere fisiognomico della psicologia gestaltica di Kofka e Kohler, nella fenomenologia di Merleau-Ponty, di Van den Berg, nella poetica della materia e dello spazio di Bachelar, e perfino in Roland Barthes, e naturalmente, di quando in quando, nei grandi poeti e tra quelli di questo secolo, in particolare in Yeats, in Rilke e in Wallace Stevens....Quando per esempio mi si chiede: "come è stata la corsa in autobus" io rispondo: "penosa, terribile, disastrosa !"… Ma queste parole descrivono me, i miei sentimenti, la mia esperienza, non la corsa dell'autobus, che magari era piena di scossoni e di brusche sterzate, affollata, satura di vapore, malsana, con lunghe fermate. Anche se io ho fatto attenzione all'autobus e al viaggio il mio linguaggio ha trasferito questa attenzione in nozioni che riguardano me. L'Io ha fatto scomparire l'autobus e la mia conoscenza del mondo esterno è diventata un resoconto soggettivo dei mie sentimenti>>

Sublimazione (psicoanalisi): meccanismo attraverso il quale una pulsione aggressiva o sessuale viene traslato in un'azione non aggressiva o sessuale, avente finalità sociali, intellettuali e artistiche utili.

Cabala: L'Amore rappresenta quella variabile che permette alla Sephira inferiore di re.integrarsi nella Sephira superiore, annullando così l'effetto entropico che si viene a determinare nel momento in cui ogni manifestazione scaturisce dalla manifestazione precedente. Determinando così inevitabilmente una progressiva incapacità a creare. Tale incapacità si traduce in progressiva sterilità del piano superiore e inferiore delle manifestazioni. L'increata Sephira è l'intermittente Daath ( conoscenza e/o amore sacro.

Amore Sacro: l'Amor Divino, l'Amor rivolto al Divino. Quella tensione, frutto di una rimembranza, che spinge l'uomo di conoscenza a tendere tutto se stesso verso un Piano Superiore Ideale, diretta espressione della Deità.

Amore Profano: le quotidiane istanze sessuali, ed emotive che si consumano, e che consumano, in mezzo agli uomini.

 

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