VANGELO DI BARTOLOMEO
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[1.1] Dopo la risurrezione
dai morti di nostro Signore Gesù, Bartolomeo andò dal Signore e
l'interrogò dicendo: "Manifestami, Signore, i misteri dei cieli".
[1.2] Gesù rispose e gli disse: "Se (non) mi spoglio del corpo di carne, non potrò parlarti".
[1.3] Bartolomeo dunque si
accostò al Signore e disse: "Ho una parola per te, Signore".
[1.4] Ma Gesù gli disse: "Io conosco quanto stai per dirmi. Dì dunque quanto desideri, domanda ed io ti risponderò".
[1.5] Bartolomeo disse: "Signore, quando tu andavi ad essere appeso alla croce, io ti seguivo da lontano, ti vidi appeso alla croce e (vidi) gli angeli venire giù dai cieli a adorarti.
[1.6] E quando si fece buio
io guardai e ti vidi sparire dalla croce. Udii solo, improvvisamente,
una voce nelle parti inferiori della terra, una grande lamentazione e un
digrignare (di denti).
Annunziami, Signore, dove sei
andato dalla croce?".
[1.7] Gesù nell'Ade. Gesù rispose e disse: "Te beato, mio caro Bartolomeo, avendo visto questo mistero; ormai ti annunzierò tutte le cose che mi domanderai.
[1.8] Quando, infatti, io
sparii dalla croce discesi nell'Ade per portare su Adamo e tutti quelli
che erano con lui secondo la supplica dell'arcangelo Michele".
[1.9] Disse allora Bartolomeo: "Signore, che significava la voce che si udì?".
[1.10] Gesù gli rispose: "L'Ade
disse a Beliar, "A quanto vedo, Dio è qui presente!".
[1.11] Beliar disse all'Ade: "Guarda attentamente: chi è colui che (viene)? Costui, infatti, mi sembra Elia o Enoc o uno dei profeti".
[1.12] L'Ade rispose alla Morte e disse: "Non sono ancora passati seimila anni e donde sono costoro, Beliar? Il totale del numero è nelle mie mani".
[1.13] (Beliar disse all'Ade): "Non ti agitare! Assicura bene le porte e rafforza le sbarre. A mio parere, Dio non è disceso sulla terra".
[1.14] L'Ade gli disse: "Non
do ascolto alle tue belle parole! Il mio ventre è squarciato, le mie
interiora sono doloranti. Non può trattarsi d'altro: Dio è qui presente!
Ahimé, dove posso sfuggire il suo cospetto, la potenza del grande re?
Concedimi di entrare in te stesso, giacché io sono stato formato prima
di te".
[1.15] Allora io entrai, lo
fustigai, lo legai con catene insolubili e tirai via di là tutti i
patriarchi; poi me ne ritornai di nuovo sulla croce".
[1.16] Bartolomeo gli disse:
"Annunziami, Signore, chi è quello che gli angeli portarono in alto
sulle loro mani, quell'uomo di così grande statura?".
[1.17] Gesù rispose dicendo:
"Questo era il primo creato, Adamo, per il quale io discesi dai cieli in
terra. Dissi a lui: "É per te e per i tuoi figli ch'io sono stato appeso
alla croce". Ciò udito, egli gemette e disse: "Tale fu il tuo
beneplacito, Signore!"".
[1.18] Bartolomeo gli disse di nuovo: "Io vidi anche gli angeli salire prima di Adamo ed inneggiare;
[1.19] ed un angelo che
sorpassava in grandezza tutti gli altri e non voleva salire: nella sua
mano aveva una spada di fuoco e faceva segno a te solo".
[1.20] Chi nasce e chi
muore. Dopo aver detto queste cose, egli disse agli apostoli:
"Aspettatemi in questo luogo, giacché oggi in paradiso viene offerto un
sacrificio e debbo essere là per riceverlo".
[1.21] E disse: "Signore, che cosa significa un sacrificio in paradiso?". Gesù rispose: "Le anime dei giusti entrano in paradiso, ma se io non sono presente non entreranno".
[1.22] Bartolomeo rispose: "Signore, quante anime escono ogni giorno dal mondo?". Gesù gli rispose: "Trentamila".
[1.23] E Bartolomeo, di
nuovo: "Signore, quando eri con noi e ci insegnavi la parola, ricevevi i
sacrifici in paradiso?". Gesù gli rispose dicendo: "Amen, io ti dico, o
mio caro Bartolomeo, che anche quando insegnavo la parola sedevo con il
Padre mio".
[1.24] Bartolomeo rispose e gli disse: "Signore, sono soltanto tre le anime che escono ogni giorno?". Gesù gli disse: "Appena cinquantatre, mio caro".
[1.25] "...escono dal mondo,
quante anime giuste si trovano?". Gesù gli rispose: "Cinquanta".
[1.26] Bartolomeo gli disse
di nuovo: "E come entrano in paradiso solo tre?". Gesù gli disse: "Cinquantatr‚
erano in paradiso e sono posti nel seno di Abramo; ma gli altri vanno
nel luogo della risurrezione, giacché i tre non sono come i cinquanta".
[1.27] Bartolomeo gli disse:
"Signore, quante anime nascono ogni giorno nel mondo?". Gesù gli
rispose: "Solo un'anima di più di quelle che escono dal mondo".
[1.28] Così dicendo, diede
loro la pace e disparve da loro.
[2.1] Maria parla agli
apostoli. Gli apostoli erano nel luogo Cheltura.
[2.2] Bartolomeo si avvicinò
e disse a Pietro, Andrea e Giovanni: "Domandiamo alla Pienadigrazia come
ha concepito il Signore, come l'ha generato e come ha portato colui che
non si può portare". Ma essi esitavano ad interrogarla.
[2.3] Bartolomeo disse a
Pietro: "Tu come capo e mio maestro avvicinati e interrogala". Ma Pietro
disse a Giovanni: "Tu come vergine, senza macchia e amato, avvicinati e
interrogala".
[2.4] Siccome tutti esitavano
e discutevano, Bartolomeo si avvicinò con aspetto giulivo e le disse:
"Salute a te, tabernacolo dell'Altissimo! Noi tutti, apostoli,
desideriamo interrogarti su come hai concepito colui che è
inconcepibile, come hai portato colui che non si può portare e come hai
generato una grandezza così grande".
[2.5] Maria disse loro:
"(Non) interrogatemi su questo mistero. Se, infatti, incomincio a
parlarvene, dalla mia bocca uscirà del fuoco che consumerà tutta
l'ecumene".
[2.6] Ma essi continuavano
vieppiù ad interrogarla. Ed essa non volendo rifiutarsi di esaudire gli
apostoli, disse: "Stiamo su in preghiera".
[2.7] E gli apostoli stettero
su dietro Maria. Ma lei disse a Pietro: "Pietro, tu che sei il capo e la
grande colonna, te ne stai dietro di noi? Non disse il Signore che la
testa dell'uomo è Cristo? Or dunque state su davanti a me e pregate".
[2.8] Ma essi le dissero: "Il
Signore pose in te il suo tabernacolo e si compiacque che tu lo
contenessi, a te dunque spetta a maggior ragione la direzione della
preghiera...".
[2.9] Maria disse loro: "Voi
siete stelle brillanti del cielo, spetta a voi pregare...".
[2.10] Le rispondono: "Spetta
a te pregare che sei la madre del re celeste".
[2.11] Disse loro Maria: "Dio fece dei passeri a vostra somiglianza e li mandò nei quattro angoli del mondo...".
[2.12] Ma essi le risposero:
"Colui che a malapena è contenuto nei cieli
[2.13] Maria allora stette
su, davanti a loro, distese le sue braccia verso il cielo e prese a dire
così: "Elfuza... olot e una tessai, liso, adonai, rerunbaubelt, barbur,
tarasu, erura, eded, errose... teotea, arneniot, aneb... euargt,
marmarige, eofros, turiamuch, eusbar...".
[2.14] E, terminata la
preghiera, disse: "Sediamoci per terra. Tu, Pietro, che sei il capo,
siediti alla mia destra e poni la tua mano sinistra sotto il mio
braccio; tu, Andrea, fai la stessa cosa alla mia sinistra; tu, Giovanni,
che sei vergine tieni il pio petto; e tu, Bartolomeo, piega le tue
ginocchia dietro di me e tieni le mie spalle affinché quando inizio a
parlare non si disarticolino le mie ossa".
[2.15] Quando fecero così,
prese a dire: "Quando ero nel tempio di Dio e ricevevo il cibo dalla
mano di un angelo, mi apparve un giorno una visione come d'un angelo, ma
il suo aspetto era incomprensibile e nella sua mano non aveva n‚ cibo n‚
bevanda, come aveva l'angelo che era venuto prima.
[2.16] E improvvisamente si
strappò il peplo del tempio, ci fu un gran terremoto ed io caddi bocconi
non potendo reggere la sua vista.
[2.17] Ma egli stese sotto di
me la sua mano e mi rialzò; guardai verso il cielo e venne una nube di
rugiada sul mio volto e mi irrorò da capo a piedi. Poi mi asciugò con il
suo manto, [18] e mi disse: "Gioisci, Pienadigrazia, vaso di elezione!".
Diede un colpo con la mano destra ed apparve un pane grandissimo che
egli pose sull'altare del tempio: ne mangiò prima lui e ne diede anche a
me.
[2.19] Diede poi un altro
colpo con il lembo sinistro del suo vestito ed apparve un calice
strapieno di vino: ne bevve prima lui e poi ne diede anche a me; guardai
e vidi un calice pieno e del pane.
[2.20] In seguito mi disse:
"Ancora tre anni e ti manderò la mia parola; e tu concepirai un figlio
per mezzo del quale sarà salvata tutta la creazione. Tu sarai il calice
del mondo. Pace a te, mia diletta! La mia pace sarà con te per sempre!".
[2.21] Disparve allora da me
e il tempio rimase com'era prima".
[2.22] Mentre ella così
parlava, dalla sua bocca uscì del fuoco; e, quando il mondo era in
procinto di essere distrutto, apparve il Signore e disse a Maria: "Non
rivelare questo mistero, altrimenti, oggi, tutta la creazione sarà
distrutta". E gli apostoli furono presi dalla paura, temendo che il
Signore si adirasse contro di loro.
[3.1] Gli apostoli e
l'abisso. E partì con loro verso il monte Maurei e si sedette in
mezzo ad essi.
[3.2] Ma avendo essi paura,
esitavano ad interrogarlo.
[3.3] Gesù rispose loro
dicendo: "Domandatemi quello che volete. Ancora sette giorni, infatti,
ed io salirò presso il Padre mio e non sarò più visto in queste
sembianze".
[3.4] Essi, ancora esitanti,
gli dissero: "Signore, mostraci l'abisso in conformità della tua
promessa".
[3.5] Gesù rispose: "É bene
per voi non vedere l'abisso. Se proprio lo volete vedere, seguitemi e
vedrete".
[3.6] E li condusse in un luogo detto Chairudec, che significa luogo di verità,
[3.7] fece un cenno agli angeli dell'occidente, la terra si aprì come un libro ed apparve l'abisso:
[3.8] gli apostoli videro e
caddero bocconi.
[3.9] Ma Gesù li rialzò
dicendo: "Non vi avevo detto che non era bene per voi vedere l'abisso?".
[4.1] Maria e Pietro. Presili, li portò di nuovo sul monte degli Ulivi.
[4.2] Pietro disse a Maria: "Piena di grazia, supplica il Signore che ci riveli le cose che sono nei cieli".
[4.3] Maria rispose a Pietro: "Pietra scavata dalla roccia, non ha forse egli promesso di edificare su di te la sua Chiesa?".
[4.4] Pietro insistette: "O tabernacolo aperto!".
[4.5] Maria rispose: "Tu sei
l'immagine di Adamo; non è forse stato formato prima lui e poi Eva?
Guarda il sole: ad immagine di Adamo supera gli altri astri. Guarda la
luna ripiena di fango a causa della trasgressione di Eva. Il Signore,
infatti, pose Adamo ad oriente ed Eva ad occidente e ordinò, il Signore,
che i due (astri) risplendessero sulle due (persone)".
[4.6] Quando giunsero su in
cima al monte ed il Padrone si allontanò brevemente da loro, Pietro
disse a Maria: "Sei tu che hai annientato la trasgressione di Eva
trasformandola da vergogna in gioia".
[4.7] Bartolomeo vuole
vedere l'avversario. Quando apparve nuovamente Gesù, Bartolomeo gli
disse: "Signore, mostraci l'avversario degli uomini affinché vediamo
com'è e quali sono le sue opere, dato che non ha risparmiato neppure te
facendo in modo che tu fossi appeso alla croce".
[4.8] Gesù, guardandolo, gli
disse: "Il tuo cuore è duro! Tu non puoi contemplare quelle cose che hai
domandato".
[4.9] Ma Bartolomeo, turbato,
cadde ai piedi di Gesù e prese a dire: "O lampada inestinguibile, Gesù
Cristo, demiurgo della luce eterna, tu che hai dato la grazia universale
a tutti coloro che ti amano, tu che per mezzo della vergine Maria ci hai
donato la luce eterna della tua presenza in questo mondo, concedici
l'oggetto della nostra supplica".
[4.10] Mentre Bartolomeo parlava così, Gesù lo rialzò e gli disse: "Vuoi dunque vedere l'avversario degli uomini? Attento però che alla sua vista cadrai bocconi e sarai come morto, e non solo tu, ma anche gli altri apostoli e Maria".
[4.11] Tutti gli risposero:
"Vediamolo, Signore!".
[4.12] Li condusse giù dal
monte degli Ulivi, lanciò uno sguardo severo agli angeli del Tartaro,
fece cenno a Michele di suonare la tromba della potenza, e Michele suonò
subito e salì Beliar tenuto da cinquecentosessanta angeli e incatenato
con catene di fuoco.
[4.13] La lunghezza del drago
era di mille e seicento cubiti e quaranta cubiti di larghezza; e il suo
aspetto era come uno splendore di fuoco, mentre i suoi occhi erano pieni
di oscurità. Dalle sue narici si sprigionava un maleodorante fumo e la
sua bocca era come il vortice di un precipizio.
[4.14] Al vederlo, gli
apostoli caddero bocconi e divennero come morti.
[4.15] Gesù si avvicinò,
rialzò gli apostoli, diede loro uno spirito di fortezza e disse a
Bartolomeo: "Avvicinati, Bartolomeo poni il tuo piede sul suo collo e
domandagli qual è la sua opera e come fa ad ingannare gli uomini".
[4.16] E Gesù rimase con gli
altri apostoli.
[4.17] Bartolomeo,
spaventato, alzò la voce e disse: "Sia benedetto il nome del tuo regno
immortale ora e in eterno". Mentre Bartolomeo così parlava, Gesù lo
esortò ancora: "Va' e schiaccia il collo di Beliar". Bartolomeo subito
andò, gli schiacciò la gola e Beliar tremò.
[4.18] Bartolomeo ebbe paura,
fuggì e disse: "Gesù, Signore, dammi un lembo dei tuoi vestiti affinché
io abbia il coraggio di avvicinarmi a lui".
[4.19] Ma Gesù gli rispose:
"Tu non puoi prendere un lembo dei miei vestiti; questi, infatti, non
sono i vestiti ch'io portavo prima di essere crocifisso".
[4.20] Bartolomeo disse:
"Signore, temo che come non ha risparmiato i tuoi angeli, così divori
anche me".
[4.21] Gesù gli rispose: "Non
avvenne, forse, tutto in forza della mia parola, e per volontà di mio
Padre gli spiriti non si assoggettarono a Salomone? Tu, dunque, per
ordine della mia parola, va' e domandagli ciò che vuoi".
[4.22] Allora Bartolomeo fece il segno della croce e pregò Gesù; sopravvenne un fuoco che bruciò i suoi vestiti. Gesù disse a Bartolomeo: "In conformità di quanto ti ho detto, schiaccia il suo collo di modo che gli possa domandare qual è la sua potenza". Bartolomeo partì e gli schiacciò la gola che era nascosta dalle orecchie,
[4.23] e gli disse: "Dimmi
chi sei tu e qual è il tuo nome".
[4.24] Bartolomeo parla
con l'avversario. Rallentò un poco e poi gli disse: "Dimmi tutto ciò
che tu hai fatto e quanto tu fai".
[4.25] "Prima mi chiamavo
Satanael che significa angelo di Dio. Quando mi rifiutai di conoscere
l'immagine di Dio, fui chiamato Satana che significa angelo del
Tartaro".
[4.26] Bartolomeo gli disse
ancora: "Rivelami tutto e non nascondermi nulla".
[4.27] Gli rispose: "Ti giuro
per la gloria di Dio che anche se lo volessi celare non mi sarebbe
possibile, giacché è qui vicino colui che mi rimprovera. Se avessi
potuto avrei distrutto anche te come (feci con) uno di voi.
[4.28] Io fui chiamato primo angelo giacché Dio fece il cielo e la terra e poi prese un pugno di fuoco e mi formò per primo,
[4.29] dopo (formò) Michele,
per terzo Gabriele, per quarto Raffaele, per quinto Uriele, per sesto
Xatanaele e gli altri seimila angeli dei quali non posso dire i nomi,
poiché sono i littori di Dio e mi flagellano sette volte al giorno e
sette volte alla notte; non mi lasciano mai e fanno a pezzi tutta la mia
forza. I due angeli della vendetta sono quelli che stanno al cospetto
del trono di Dio: questi sono stati creati per primi.
[4.30] Dopo di essi fu
formata tutta la moltitudine degli angeli. Nel primo cielo vi sono cento
miriadi di angeli, nel secondo cielo vi sono cento miriadi di angeli,
nel terzo cielo vi sono cento miriadi di angeli, nel quarto cielo vi
sono cento miriadi di angeli, nel quinto cielo vi sono cento miriadi di
angeli, nel sesto cielo Vi sono cento miriadi di angeli, nel settimo
cielo vi sono cento miriadi di angeli. Distinto dai sette cieli c'è il
firmamento ove risiedono le potestà che esercitano la loro azione verso
gli uomini.
[4.31] Vi sono ancora quattro
angeli: uno è a nord ed è chiamato... Broil, e nella sua mano ha un
bastone di fuoco che fa cessare la grande forza..., affinché la terra
non si secchi.
[4.32] Un altro angelo è a
settentrione ed è chiamato... Elbista".