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FILOTEA
Introduzione alla vita
devota
San Francesco di Sales
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PRIMA PARTE
Contiene consigli ed
esercizi necessari per condurre l’anima dal primo desiderio della vita devota
fina alla ferma risoluzione di abbracciarla
Capitolo XV
Settima Meditazione: L’INFERNO
-
Preparazione
- Mettiti alla presenza di Dio.
- Umiliati e domanda la
sua assistenza.
- Immagina una città
tenebrosa, affogata in un’atmosfera di zolfo infiammato e pece nauseante; in
quello scenario immagina un brulichio di cittadini che non possono uscirne.
-
Considerazioni
- I dannati all’inferno sono come
prigionieri senza scampo in quella città disgraziata. I loro sensi e tutte le
loro membra sono sottoposti a indicibili tormenti: infatti hanno usato le loro
membra con i loro sensi per peccare; per questo nei loro sensi e nelle loro
membra pagano la pena dovuta al peccato: gli occhi, per gli sguardi perversi e
maliziosi, soffriranno l’orribile vista dei diavoli e dell’inferno; le
orecchie, che si sono compiaciute dei discorsi licenziosi, udranno, per
l’eternità, pianti, lamenti e grida di disperazione; e così di seguito.
- Oltre a questi tormenti
c’è poi quello che tutti li supera, ed è la privazione e la perdita della
vista di Dio, dalla quale sono esclusi per sempre.
- Se Assalonne trovava che la
perdita della vista di suo padre Davide era più dura da sopportare
dell’esilio, quale tormento sarà mai essere privati per sempre della vista del
dolce e soave volto di Dio.
- Pensa soprattutto all’eternità di
queste pene: da sola rende l’inferno insopportabile. Se una pulce in un
orecchio o l’alterazione di una febbriciattola, rendono una breve notte così
lunga e tormentosa, pensa a quanto deve essere spaventosa la notte
dell’eternità con tanti tormenti! Da quell’eternità nascono la più nera
disperazione, le bestemmie, una rabbia senza fine.
-
Affetti e
propositi
- Spaventa la tua anima con le
parole di Isaia: O anima mia, come potrai vivere eternamente con quelle fiamme
inestinguibili, dentro a quel fuoco che divora? Perché vuoi abbandonare per
sempre il tuo Dio?
- Riconosci di averlo meritato e
molte volte. Ora voglio incamminarmi in senso contrario; perché dovrei
sprofondare in quell’abisso?
- Farò dunque ogni sforzo per
evitare il peccato, sola causa possibile di quella morte eterna.
- Ringrazia, offri, prega.
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