Cristo Accusato di Magia Eliphas Levi |
Nelle prime linee del Vangelo secondo S. Giovanni, v'è una frase che nella
chiesa cattolica non si pronunzia mai senza piegare le ginocchia. La frase è
questa: Verbum caro factum est, la parola si è fatta carne.
In questo è contenuta tutta la dottrina della rivelazione cristiana. Così S.
Giovanni dà per criterio di ortodossia la confessione di Gesù Cristo in carne,
cioè in realtà visibile ed umana.
Ezechiele, il più profondo e cabalistico dei profeti antichi, dopo aver
vivamente colorite nelle sue visioni i pentacoli e i geroglifici della
scienza: dopo aver fatto girare le ruote nelle ruote, accesi degli occhi
viventi intorno alle sfere, fatto camminare battendo le ali i quattro animali
misteriosi. Ezechiel non vede più che un piano coperto di ossa disseccate egli
parla, le forme rivengono, la carne covre le ossa. Una triste beltà si
distende sulle spoglie della morte, ma è una beltà fredda e senza vita. Tali
erano le dottrine e le mitologie del vecchio mondo, quando un soffio di carità
discese dal cielo. Allora le forme morte si levarono, i sogni filosofici
fecero posto agli uomini veramente saggi; la parola s'incarnò e divenne
vivente; non più astrazioni, tutto fu reale. La fede che si prova dalle opere
sostituì le ipotesi che approdavano alle favole. La magia si trasformò in
santità, i prodigi divennero miracoli e le moltitudini riprovate dalla
iniziazione antica furono chiamate alla regalità ed al sacerdozio della virtù.
La realizzazione è dunque l'essenza della religione cristiana. Così il suo
dogma dà corpo alle allegorie stesse più evidenti. Si mostra ancora a
Gerusalemme la casa del cattivo ricco e forse, cercando bene, si troverebbe
qualche lampada appartenuta alle vergini pazze. Queste ingenue credulità non
hanno in fondo niente di molto pericoloso e provano solamente la virtualità
realizzatrice della fede cristiana.
Gli ebrei l'accusano di aver materializzate le credenze e idealizzate le cose
della terra. Nel Dogma e Rituale dell'Alta Magia ho ricordata la parabola
molto ingegnosa del Sepher Toledoth Jéschu, che prova questa accusa.
Nel Talmud essi raccontano che Gesù Ben-Stada, o il figlio della Separata,
avendo studiato in Egitto i misteri profani, elevò in Israele una falsa pietra
angolare e trascinò il popolo nella idolatria.
Riconoscono non pertanto che il sacerdozio israelita ha avuto il torto di
maledire a due mani, ed è in questa occasione che si trova nel Talmud questo
bel precetto che un giorno ravvicinerà Israele al Cristianesimo: Non maledite
mai a due mani affinché ve ne resti sempre una per benedire e perdonare.
Il sacerdozio ebreo fu infatti ingiusto verso questo pacifìco maestro che
ordinava ai suoi discepoli di obbedire alla gerarchia costituita. «Essi sono
seduti sulla sedia di Mosè, diceva il Salvatore, fate dunque ciò che essi vi
dicono, ma non quello che essi fanno». Un altro giorno il Maestro ordina a
dieci lebbrosi di andare a mostrarsi ai sacerdoti, e mentre essi vi andavano
furono guariti! Commovente abnegazione del divin taumaturgo che rinvia ai suoi
più mortali nemici l'onore dei suoi miracoli!
Ma per accusare il Cristo di aver posata una falsa pietra angolare, sapevano
essi stessi dove fosse la vera? - La pietra angolare, la pietra, cubica, la
pietra filosofale, perchè tutti questi nomi simbolici significavano la stessa
cosa, questa pietra fondamentale del tempio cabalistico, quadrata alla base e
triangolare alla sommità, come le piramidi, gli ebrei dell'epoca dei Farisei
non avevano perduta la scienza? Accusando Gesù di essere un novatore non
denunziavano la loro ignoranza della antichità? Questa luce che Abramo aveva
vista trasalendo di gioia, non era, essa estinta pei figli infedeli di Mosè,
quando Gesù la ritrovò e la fece brillare di un novello splendore?.
Per esserne certi bisogna comparare con l'Evangelo e l'Apocalisse di S.
Giovanni le misteriose dottrine del Sepher Jesirah e del Sohar. Si comprenderà
allora che il cristianesimo, lungi dall'essere una eresia ebrea, era la vera
tradizione ortodossa del Giudaismo, e che gli scribi e i farisei erano solo
settari.
Da allora l'ortodossia cristiana è un fatto provato dall'adesione del mondo e
dalla cessazione negli Ebrei di un sacerdozio sovrano e di un sacrificio
superfluo, i due suggelli certi di una religione vera. Il Giudaismo senza
tempio, senza pontefice, senza sacrificio non esiste più che come opinione
contradittoria. Alcuni uomini sono restati ebrei; il tempio e l'altare sono
divenuti cristiani.
Si trova negli Evangeli apocrifi una bella esposizione allegorica di questo
criterio di certezza del cristianesimo, che consiste nell’evidenza della
realizzazione. Alcuni fanciulli si divertivano a fabbricare degli uccelli di
argilla, e il bambino Gesù giocava con essi. Ognuno dei piccoli artisti
magnificava esclusivamente la sua opera. Gesù non diceva niente, ma quando
egli ebbe finiti i suoi uccelli, battè le mani e disse: Volate! ed essi
volarono. Ecco come le istituzioni cristiane si son mostrate superiori a
quelle dell'antico mondo. Quelle sono morte e il cristianesimo è vissuto.
Considerato come l'espressione perfetta realizzata e vivente nella cabala,
cioè della tradizione primitiva, il cristianesimo è ancora sconosciuto ed è
perciò che il libro cabalistico e profetico, dell'Apocalisse è ancora
inesplicato.
Senza le chiavi cabalistiche, in fatti, è perfettamente inesplicabile , poichè
è incomprensibile.
I Gioanniti, o discepoli di S. Giovanni, conservarono lungo tempo
l'esplicazione tradizionale di questa opera profetica, i gnostici vennero ad
imbrogliar tutto per tutto perdere, come noi lo spiegheremo più tardi.
Leggiamo negli atti degli apostoli che San Paolo riunì ad Efeso tutti i libri
che trattavano di cose curiose e li bruciò pubblicamente. Nessun dubbio che
non siano i libri di goetia e di necromanzia degli antichi: questa perdita è
lamentevole senza dubbio, perchè dai monumenti stessi dell'errore possono
scaturire dei lampi dì verità e delle informazioni preziose per la scienza.
Tutti sanno che alla venuta di Gesù Cristo, gli oracoli cessarono in tutto il
mondo e che una voce gridò sul mare: il gran Pane è morto. Uno scrittore
pagano si addolora di queste asserzioni e dichiara che gli oracoli non
cessarono, ma che bentosto non vi furono più uomini che li consultassero. La
rettificazione è preziosa e noi tale giustificazione la troviamo più
concludente in verità della pretesa calunnia.
Bisogna dire le stesse cose dei prestigi, che furono disprezzati quando si
compirono i veri miracoli; ed infatti se le leggi superiori della natura
obbediscono alla vera superiorità morale, i miracoli diventano soprannaturali
come le virtù che li producono. La nostra teoria non toglie niente alla
possanza di Dio, e la luce astrale, obbediente alla luce superiore della
grazia, rappresenta veramente per noi il serpente allegorico che viene a
posare la sua testa vinta sotto il piede della Regina dei Cieli.
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