Bakunin e la Teodicea
Antares666 |
Jehova, che di tutti gli dei adorati dagli uomini era certamente il più geloso,
il più vano, il più feroce, il più iniquo, il più sanguinario, il più dispotico,
e il più ostile alla dignità e alla libertà umana - Jehova aveva appena creato
Adamo ed Eva, per soddisfare non si sa quale capriccio; sicuramente per far
passar meglio il tempo, che doveva pesargli grandemente nella sua eterna ed
egoista solitudine, o forse per avere dei nuovi schiavi. Generosamente egli mise
loro a disposizione tutta la terra, con i suoi frutti ed animali, e pose un
unico limite al di loro completo godimento: egli espressamente proibì loro di
toccare il frutto della conoscenza. Egli perciò desiderava che l'uomo, privato
di qualsiasi comprensione di se stesso, rimanesse un bestia per l'eternità, per
sempre prostrato sui quattro zampe di fronte al Dio eterno, suo creatore e
padrone. Ma ecco che entra in scena Satana, l'eterno ribelle, il primo libero
pensatore ed emancipatore di mondi. Egli fece vergognare l'Uomo della sua
ignoranza bestiale e della sua supina obbedienza: nello spingerlo a disobbedire
ed a mangiare il frutto della conoscenza lo emancipò, stampando sulla sua fronte
il sigillo della libertà e dell'umanità. Sappiamo quello che successe in
seguito. Il Dio buono, la cui onniscenza, una delle sue facoltà divine, gli
avrebbe dovuto far vedere quello che sarebbe accaduto, scoppiò in una rabbia
ridicola; egli maledisse Satana, l'uomo, e il mondo da lui stesso creato, allo
stesso modo in cui fanno i bambini quando si adirano; e non contento di colpire
i nostri antenati, egli maledisse tutte le generazioni future, innocenti del
crimine commesso dai loro avi. I nostri teologi cattolici e protestanti
considerano tutto questo come profondo e giusto, precisamente perchè è
mostruosamente iniquo ed assurdo. Poi, ricordandosi che egli non era soltanto il
Dio della vendetta e dell'ira, ma anche un Dio di amore, dopo aver tormentato
l'esistenza a pochi miliardi di poveri esseri umani, condannandoli all'inferno
eterno, ebbe pietà del resto, e, per salvarli e riconciliare il suo eterno e
divino amore con la sua eterna e divina ira, sempre avido di vittime e di
sangue, mandò nel mondo il suo unico figlio come vittima espiatoria, perché
fosse ucciso dagli uomini. Questo è ciò che viene chiamato il Mistero della
Redenzione, la base di tutte le religioni Cristiane. Ma almeno, se il divino
Salvatore fosse servito a salvare il mondo degli uomini! E invece no, nel
paradiso di castrati promesso da Cristo, tale essendo l'editto ufficiale, gli
eletti saranno ben pochi. Il resto, l'immensa maggioranza delle generazioni
presenti e future brucierà per sempre all'Inferno. Nel frattempo, Dio, sempre
malvagio e sempre bugiardo, propina al mondo i governi dei Napoleoni Terzi, dei
Guglielmi Primi, dei Ferdinandi di Austria, e degli Alessandri di tutte le
Russie. Queste sono le assurde storie che vengono propinate e le mostruose
dottrine che vengono insegnate, alla piena luce del diciannovesimo, in tutte le
scuole pubbliche di Europa, su precisa volontà dei governi. Questo lo chiamano
civilizzare le genti! Non è evidente che tutti questi governi sono sistematici
avvelenatori, interessati narcotizzatori delle masse?
Michail Bakunin, Dio e lo Stato
Questo brano di Bakunin, che trasmette in modo mirabile un'immensa tensione
interiore, focalizza uno dei punti nodali più controversi di tutta quella
che va sotto il nome di "Cultura Occidentale". Non so se il pensatore russo
fosse a conoscenza del pensiero dualista del Pop Bogomil, in ogni caso è certo
che rifiutava la teodicea. Egli aveva capito che nel racconto biblico del Genesi
sono contenute gravi aporie. Queste contraddizioni insanabili e sempre attuali
si concentrano in una domanda : come può Dio essere buono se il mondo non lo è?
In altre parole, come mai esiste qualcosa di doloroso, che ci ferisce tutti
indipendentemente da quello in cui affermiamo di credere?
Ovviamente per Michail Bakunin la risposta non può che essere una sola: Dio non
esiste, l'universo riflette unicamente il caso e le religioni non sono altro che
uno strumento usato dalle autorità del mondo per dominare sulle genti.
Analizzando il testo biblico, il teorico dell'anarchia conclude che proprio le
contraddizioni tra l'onnipotenza e la bontà divina sono la prova
dell'inesistenza di Dio e della nullità di ogni trascendenza.
Anche ammettendo questo, Bakunin concepisce in modo potente un concetto di Male
abissale atto a descrivere il sodalizio criminale tra Stato e religione.
Questo è indice che c'è qualcosa di strano: l'uomo che reputa il corpo come la
totalità dell'essere e che considera l'anima un semplice guizzo di elettricità
nella fanghiglia cellulare, dovrebbe a maggior ragione essere del tutto
indifferente a qualsiasi cosa accade in questo mondo - visto che la vita è breve
e insignificante e che se non ci fosse nulla di immortale, l'annientamento
sanerebbe ogni piaga esistenziale. Eppure non mi sembra che sia così: Bakunin
non accettò mai questo concetto di annullarsi come balsamo definitivo
dell'ingiustizia e della diseguaglianza. I suoi accenti sono teologici,
apocalittici, degni di un grande manicheo.
Che creda o no nello Spirito, chiunque sia dotato di un minimo di buon senso e
di intelletto libero non può fare a meno di capire che qualcosa non quadra nella
teologia espressa dal Simbolo Niceno. Quando si analizzano bene le cose, si può
solo rendersi conto che l'idea di un unico Principio, di un unico Creatore, pone
più problemi di quanti contribuisce a risolvere. Questo perché la teologia del
Principio Unico è solo un artificio in cui collassano modi molto diversi di
vedere la realtà. Quello che è conosciuto in questa società come "Cristianesimo"
- e che tutto ha fuorché di cristiano - non è che un aberrante collage che
assembla i Vangeli con gli orrori del Pentateuco. Gli effetti collaterali di
questa unione innaturale sono molto significativi. Ne analizzerò brevemente due.
1) L'istituzione del cosiddetto Mysterium Iniquitatis, ossia la rinuncia a
spiegare in qualsiasi modo il Male - visto che ogni spiegazione negherebbe la
bontà del Creatore di questo universo. In pratica si tratta di una consapevole
abolizione delle facoltà intellettuali, qualcosa di simile al blocco della
logica descritto da Orwell in 1984: quando i dati di fatto portano a conclusioni
incontrovertibili ma contrarie all'indottrinamento, la realtà stessa di ciò che
accade viene negata in modo autistico. Per i monisti Dio deve essere buono,
anche quando promuove genocidi, massacri, persecuzioni, tortura, etc.
2) La nascita del Satanismo, che è a rigor di logica non necessario in un
impianto teologico dualista ed anticosmico. Infatti se si capisce che il
Creatore dell'universo è malvagio, ne consegue quindi che ogni manifestazione
sensibile è malvagia - tanto la procreazione che la distruzione. In altre parole
il manicheo non ha bisogno di adorare un principio di distruzione, perché la
fuga dall'universo non si realizza in lui tramite la violenza. Il Male che è
nell'Ordine utilizza un ribellismo cieco o di cartapesta come valvola di sfogo
per le genti, come meccanismo cibernetico che rafforza in realtà le proprie
posizioni.
Il Dualismo Anticosmico rivela all'umanità una grande Verità, sconvolgente e
pura. Satana non è l'opposto di Geova. Satana è Geova. Nel mito cataro il
Serpente è colato dalla bava di Geova: non rappresenta né la ribellione né
l'intelletto, ma soltanto l'inganno operato dal Creatore Malvagio verso le anime
da lui rubate al Cielo dei Buoni Spiriti e costrette a forza in un carcere di
fango e di corruzione.
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