Julius Evola L'Equivoco del Nuovo Paganesimo |
Recentemente a Vienna, in occasione di una intervista, un
giornalista, cui era noto come noi già molti anni fa in Italia avemmo a
difendere un "Imperialismo Pagano", ci disse che ormai la nostra ora, in un
altro paese almeno, poteva dirsi venuta. Egli alludeva naturalmente alla
Germania, alle corenti più o meno affiancate al nazismo, intese a creare un
nuovo spirito religioso germanico e non-cristiano. Noi rispondemmo che il tempo,
piuttosto, ci sembra venuto, in cui ci troviamo quasi costretti a dichiararci,
se non cristiani, almeno cattolici.
In realtà, quello del "nuovo paganesimo" d'oltralpe è un grosso equivoco,
chiarire il quale non può non offrire dell'interesse, sia per la cosa in sè,
che, in una certa misura, appunto per un fatto personale di chi scrive. Noi
infatti avemmo ad indicare il valore che la ripresa di alcune nostre grandi
tradizioni precristane potrebbe avere per una ricostruzione in senso eroico,
imperiale ed integralmente "romano" della nostra civiltà occidentale: ed oggi
siamo ben lungi dal pensare diversamente che nel 1928, quando fra una certa
sensazione uscí un nostro libro recante appunto il titolo