Julius EvolaLa Massoneria Moderna come Inversione del Ghibellinismo |
Poiché la nostra ricerca ha anche considerato le interferenze
fra organizzazioni iniziatiche e correnti storiche è opportuno dire qualcosa –
in sede di conclusione – circa i rapporti esistenti fra ciò che abbiamo chiamato
l’ “eredità del Graal”, ossia l’ alto ghibellinismo, e le società segrete dei
tempi moderni, particolarmente di quelle che, a partire dall’ Illuminismo, si
sono definite in forma di massoneria. Naturalmente, qui noi dovremo limitarci
all’ essenziale.
Già nella cosiddetta setta degli Illuminati di Baviera si ha un esempio tipico
di quel capovolgimento di tendenze, a cui poco fa abbiamo accennato. Ciò risulta
dallo stesso mutamento di significato subito dal termine “Illuminismo”. Esso in
origine ebbe relazione con l’ idea di una illuminazione spirituale
superrazionale; ma successivamente a poco a poco si fece invece sinonimo di
razionalismo, di teoria del “lume naturale”, di antitradizione. Si può parlare,
nel riguardo, di un uso contraffatto e “sovversivo” del diritto proprio all’
iniziato, all’ adepto. L’ iniziato, se è veramente tale, può porsi di là dalle
forme storiche contingenti di una particolare tradizione, può accusarne – ove a
ciò riceva mandato – le limitazioni e porsi al disopra della loro autorità; egli
può respingere il dogma, perché ha qualcosa di più, la conoscenza trascendente,
e in ben altra sede sa dell’ inviolabilità di questa conoscenza; infine, può
rivendicare per sé la dignità di un essere libero, perchè egli si è disciolto
dai vincoli della natura inferiore, umana: a tale stregua i “liberi” sono anche
“pari” e la loro comunità può esser concepita come una “confraternita”. Ebbene,
basta materializzare, laicizzare e democratizzare questi aspetti del diritto
iniziatico, e tradurli in termini individualistici, per aver subito i
principi-base delle ideologie sovversive e rivoluzionarie moderne. Il lume della
mera ragione umana subentra alla “illuminazione” e dà luogo alle distruzioni del
“libero esame” e della critica profana. Il sovrannaturale è messo al bando o
confuso con la natura. La libertà, l’ eguaglianza e la parità divengono quelle
prevaricatoriamente rivendicate dal singolo “conscio della sua dignità” – non
conscio però della sua schiavitù di fronte a sé stesso – per ergersi contro ogni
forma di autorità e costituirsi illusoriamente come estrema ragione a sé stesso:
diciamo illusoriamente, poiché nella concatenazione inesorabile delle varie fasi
della decadenza moderna, l’ individualismo ha avuto la durata di un breve
miraggio e di una fallace ebbrezza, l’ elemento collettivo e irrazionale nell’
epoca delle masse e della tecnica ha presto avuto ragione del singolo
“emancipatosi” , cioè sradicato e senza tradizione. Ora a partire dal XVIII
secolo sorgono appunto gruppi, affiancanti le cosiddette sociétes de pensée, i
quali ostentano un carattere iniziatico, mentre si danno più o meno direttamente
a quest’ opera rivoluzionaria e “riformistica” di “illuminismo” e di
razionalismo. Alcuni di tali gruppi erano effettivamente la continuazione di
organizzazione precedenti di tipo regolare e tradizionale. Così a tale riguardo
devesi pensare ad un processo di involuzione spintosi fino ad un punto nel
quale, per via del ritirarsi del principio animatore originario di queste
organizzazioni, potè realizzarsi una vera e propria inversione di polarità:
influenze di tutt’ altro ordine andarono ad inserirsi e ad agire in organismi,
che più o meno rappresentavano il cadavere o la sopravvivenza automatica di quel
che essi in precedenza erano stati, utilizzandone e volgendone le forze in una
direzione opposta a quella che era stata la propria normalmente e
tradizionalmente.
Il prologo, che è qualcosa di più di una pura fantasticheria (perché utilizza
dei dati risultati nel processo a questo personaggio), de Giuseppe Balsamo di A.
Dumas, ove un capo che si presenta come un Gran Maestro Rosacroce dà, in una
riunione segreta di “iniziati” convenuti da ogni nazione, come parola d’ ordine
L.D.P. (le iniziali di lilia destre pedibus – cioè: distruggi e calpesta la Casa
di Francia), può valerci come un riflesso del clima proprio alle logge e ai
convegni degli Illuminati e di gruppi affini, i quali promossero quella
“rivoluzione intellettuale”, che alla fine doveva scatenare l’ ondata delle
rivoluzioni politiche dall’ 89 al ’48.
Ma la duplicità contraddittoria dei due motivi – cioè da una parte sopravvivenze
del ritualismo gerarchico simbolico e iniziatico, dall’ altra professione di
ideologie del tutto opposte a quelle che si potrebbero dedurre da una qualsiasi
autentica dottrina iniziatica – è palese soprattutto nella massoneria moderna.
Questa massoneria sembra che si sia positivamente organizzata nel periodo dei
rumori rosicruciani e della successiva partenza dei veri Rosacroce dall’ Europa.
Elia Ashmole, che si vuole abbia avuto una parte fondamentale nella
organizzazione della prima massoneria inglese, visse fra il 1617 e il 1692.
Purtuttavia, secondo i più, la massoneria nella sua forma attuale di
associazione semi-segreta militante non risale oltre il 1700 – è nel 1717 che
ebbe luogo la fondazione della Grande Loggia di Londra. Come antecedenti
positivi, non fantasticati, la massoneria ha avuto soprattutto le tradizioni di
certe corporazioni medievali, nelle quali gli elementi principali dell’ arte del
costruire, dell’ edificare, venivano simultaneamente assunti secondo un
significato allegorico e iniziatico. Così la “costruzione del Tempio” poteva
divenir sinonimo della stessa “Grande Opera” iniziatica, lo sgrossamento della
pietra grezza in pietra squadrata poteva alludere al compito preliminare di
formazione interna, e via dicendo. Si può ritenere che fino al principio del
XVIII secolo la massoneria abbia conservato questo carattere iniziatico e
tradizionale, sì che essa, con riferimento al compito di un’ azione interiore,
fu chiamata “operativa” [5]. Fu nel 1717 che, con l’ accennata fondazione della
Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta “massoneria
speculativa” continentale, si verificarono il soppiantamento e l’ inversione di
polarità, di cui si è detto. Come “speculazione” qui valse infatti l’ ideologia
illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente,
deviata interpretazione dei simboli, e l’ attività dell’ organizzazione si
concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando
prevalentemente la tattica dell’ azione indiretta e manovrando con influenze e
suggestioni, di cui era difficile individuare l’ origine prima.
Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che
altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il
1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici
cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Calude de Saint Martin e lo stesso
Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata,
per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha
potuto contro l' affermarsi dell' altra e se, praticamente, da questa è stata
alla fine travolta. Nè si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che
sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l' altra, per condannare
l' attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse
propriamente e ufficialmente come massoneria.
Riferendoci dunque alla massoneria "speculativa", in essa le vestigia
iniziatiche restarono limitate ad una sovrastruttura rituale, che specie nella
massoneria di rito scozzese ebbe carattere inorganico e sincretistico, pei molti
gradi di là dai tre primi ( i soli, che hanno una qualche connessione effettiva
con le precedenti tradizioni corporative ), essendo stati raccolti simboli delle
tradizioni inizatiche più varie, visibilmente per dare l' impressione di aver
raccolto l' eredità di esse tutte. Così in questa massoneria troviamo anche vari
elementi dell' iniziazione cavalleresca, dell' ermetismo e della Rosacroce: vi
figurano "dignità" come quella di "Cavaliere d' Oriente o della Spada", di
"Cavaliere del Sole", di "Cavaliere delle due Aquile", di "Principe Adepto", di
"Dignitario del Sacro Impero", di "Cavaliere Kadosh" ( cioè, in ebraico,
"Cavaliere Santo" ), equivalente a "Cavaliere Templare", di "Principe
Rosacroce". In genere - e questo è il punto che per noi ha uno speciale
significato - vi è una particolare ambizione, da parte della massoneria di rito
scozzese, a rifarsi appunto alla tradizione templare. Si pretende così che
almeno sette dei suoi gradi siano di origine templare, oltre il 30°, che reca
esplicitamente la designazione di Cavaliere Templare in un gran numero di logge.
Uno dei gioielli del grado supremo di tutta la gerarchia ( il 33° ) - una croce
teutonica - reca la sigla J.B.M., che viene prevalentemente spiegata con le
iniziali di Jacopus Burgundus Molay, che fu l' ultimo Gran Maestro dell' Ordine
del Tempio, e "De Molay" ricorre anche come una "parola di passo" di questo
grado: quasi che coloro che vi sono iniziati andassero a riprendere la dignità e
la funzione del capo dell' Ordine ghibellino distrutto. Del resto, la massoneria
scozzese pretende di aver avuto trasmessi molti dei suoi elementi da una più
antica organizzazione, detta del "Rito di Heredom". Questa espressione viene
tradotta da vari autori massonici con "rito degli eredi", intendendosi appunto
gli eredi dei Templari. La leggenda corrispondente è che pochi Templari
superstiti si sarebbero ritirati in Scozia, dove si posero sotto la protezione
di Robert Bruce; da questi furono aggregati ad una preesistente organizzazione
iniziatica di origine corporativa, che allora assunse il nome di "Gran Loggia
reale di Heredom". Ognuno vede la portata che avrebbero tali riferimenti nel
riguardo specifici di ciò che abbiamo chiamato "l' eredità del Graal", qualora
essi avessero un fondamento reale: fornirebbero alla massoneria un titolo di
ortodossia tradizionale. Ma, in realtà, ben altrimenti stanno le cose. E' di una
usurpazione che si tratta: non è una continuazione, bensì una inversione della
precedente tradizione che qui deve constatarsi. Ciò risulta in modo
caratteristico considerando nel suo complesso proprio l' accennato grado 30° del
Rito Scozzese, che in alcune logge ha per parola d' ordine: "La rivincita dei
Templari". La "leggenda" che vi si riferisce riprende il motivo dianzi
accennato: i Templari che avrebbero trovato rifugio in certe organizzazione
segrete inglesi, in esse avrebbero creato questo grado nell' intento di
riorganizzare il loro Ordine e di compiere la loro vendetta. Ora l' inversione
già detta del ghibellinismo non potrebbe trovare una più chiara espressione che
in questa elucidazione del rituale: "La vendetta templare si è abbattuta su
Clemente V non nel giorno in cui le sue ossa furono date al fuoco dai Calvinisti
della Provenza, ma nel giorno in cui Lutero collevò metà dell' Europa contro il
Papato in nome dei diritti della coscienza. E la vendetta si è abbattuta su
Filippo il Bello non il giorno in cui i suoi resti furono gettati tra i rifiuti
di San Dionigi da una plebaglia in delirio e nemmeno il giorno in cui l' ultimo
discendente rivestito del potere assoluto uscì dal Tempio, divenuto prigione di
Stato, per salire sul patibolo, ma il giorno in cui la Costituente francese
proclamò in faccia ai troni i diritti dell' uomo e del cittadino" [6].
Che poi il livello dal piano del singolo - l' "uomo" e il "cittadino" - finisca
con lo scendere fino a quelle masse anonime e dei dirigenti mascherati di esse,
risulta da una storia connessa al rituale di vari gradi - nel Rito Scozzese del
Supremo Consiglio di Germania essa figurava nel 4° grado, detto del "Maestro
segreto". Si tratta della storia di Hiram, il costruttore del Tempio di
Gerusalemme, il quale di fronte al re sacrale Salomone dimostra di avere, sulle
masse, un potere così prodigioso, che "il re, il quale aveva fama di essere uno
dei più randi Saggi, scoprì che, di là dalla sua, vi è una maggiore potenza, una
potenza, che ne futuro, essa conoscerà la propria forza, eserciterà una
sovranità più grande della sua ( cioè di Salomone ). QUesta potenza è il popolo
( das Volk ). E si aggiunge: "Noi massoni di rito scozzese vediamo in Hiram la
personificazione dell' umanità". Ora il rito, facendoli "Maestri segreti",
dovrebbe conferire agli iniziandi massoni la stessa natura di Hiram: dovrebbe
cioè farli partecipi di questo misterioso potere di muovere l' umanità come
popolo, come massa, potere che scalzerebbe quello stesso del re sacrale
simbolico.
Quanto al grado specificatamente templare ( il 30° ), vale ancora notare, nel
suo rito, la conferma dell' associarsi dell' elemento iniziatico con l' elemento
sovversivo antitradizionale, il che va a dare necessariamente al primo i
caratteri di una effettiva contro-iniziazione là dove il rito stesso non si
riduca ad una vuota cerimonia, ma metta in moto forze sottili. Nel grado in
questione, l' iniziato che abbatte le colonne del Tempio e calpesta la croce,
essendo ammesso, dopo di ciò, al Mistero della scala ascendente e discendente
con sette gradini, è colui che deve giurare vendetta e concretizzare ritualmente
tale giuramento col colpire con un pugnale la Corona e la Tiara, cioè i simboli
del doppio potere tradizionale, dell' autorità regale e di quella pontificale,
esprimendo con ciò null' altro che il senso di quanto la massoneria come forza
occulta della sovversione mondiale ha propiziato nel mondo moderno partendo
dalla preparazione della Rivoluzione francese e dalla costituzione della
democrazia americana e, passano per i moti del '48, giungendo fino alla prima
guerra mondiale, alla rivoluzione turca, alla rivoluzione di Spagna e altri
analoghi avvenimenti. Là dove nel ciclo del Graal, come si è visto, la
realizzazione iniziatica è così concepita, che ad essa si lega l' impegno di far
risorgere il re, nel rito ora indicato si ha esattamente l' opposto, vi è la
contraffazione di una iniziazione che si lega al giuramento ( talvolta con la
formula: "Vittoria o morte" ) di colpire o rovesciare ogni forma di autorità
dall' alto.
Ad ogni modo, ai nostri fini il lato essenziale di queste considerazioni è di
indicare il punto in cui l' "eredità del Graal" e di analoghe tradizioni
iniziatiche si arresta e in cui, a parte eventuali sopravvivenze di nomi e di
simboli, non si può più constatare alcuna filiazione legittima di esse. Nel caso
specifico della massoneria moderna, da un lato il suo confuso sincretismo, il
carattere artificiale della gerarchia della gran parte dei suoi gradi -
carattere appariscente anche per un profano - , la banalità delle esegesi
correnti, moralistiche, sociali e razionalistiche applicate a vari elementi
ripresi, aventi in sè un contenuto effetttivamente esoterico - tutto ciò
porterebbe a far vedere in essa un esempio tipico di organizzazione
pseudo-iniziatica [7]. Ma considerando, d' altra parte, la "direzione di
efficacia" dell' organizzazione in parola con riferimento agli elementi dianzi
rilevati e alla sua attività rivoluzionaria, sorge la sensazione precisa di
avere di fronte una forza che, nel campo dello spirito, agisce contro lo
spirito: una forza oscura appunto di antitradizione e di contro-iniziazione. Ed
allora è ben possibile che i suoi riti siano meno inoffensivi di quel che si
possa credere, che in molti casi essi, senza che coloro che vi partecipano se ne
rendano conto, stabiliscano appunto il contatto con questa forza, inafferabile
per la coscienza ordinaria.
Un ultimo accenno. Nella leggenda del 32° grado del rito scozzese ( "Sublime
Principe del Segreto regale" ) è spesso quistione della organizzazione e della
ispezione di forze ( concepite come raccolte in vari "accampamenti" ) che, una
volta conquistata "Gerusalemme", dovranno costruirvi il "Terzo Tempio"; Tempio,
questo, che va ad identificarsi col "Sacro Impero", quale "Impero del mondo".
Ora, è stato molto discusso sui cosidetti Protocolli dei Savi di Sion, i quali
contengono il mito di un piano dettagliato di congiura contro il mondo
tradizionale europeo. Noi diciamo "mito" a ragion veduta, intendendo con ciò
lasciare aperta la quistione della veridicità o della falsità di un tale
documento, spesso sfruttato da un volgare antisemitismo [8]. Il fatto che resta
è che questo documento, come vari altri consimili usciti qua e là, ha un valore
sintomatico, giacchè i principali rivolgimenti della storia contemporanea
verificatisi dopo la sua pubblicazione hanno presentato una impressionante
concordanza col piano in esso descritto. In genere, scritti siffatti riflettono
l' oscura sensazione dell' esistenza di una "intelligenza" direttrice dietro ai
fatti più caratteristici della sovversione moderna. Essi dunque, quale pur sia
la finalità pratica della loro divulgazione o, se sono falsi ed inventati, della
loro compilazione, hanno colto "qualcosa, che è nell' aria" e a cui la storia
sta via via dando conferma. Ma proprio nei Protocolli vediamo anche riapparire
l' idea di un futuro impero universale e di organizzazioni che lavorano
sotterraneamente per l' avvento di esso [9], però in una contraffazione che
possiamo dire satanica, perchè quel che sta effettivamente in primo piano è la
distruzione e lo sradicamento di tutto ciò che è tradizione, valori della
personalità e vera spiritualità. Il presunto Impero non è che la suprema
concretizzazione della religione dell' uomo terrestrizzato, resosi estrema
ragione a sè stesso e avente Dio per nemico. E' il tema con cui sembra debbano
concludersi lo spengleriano "tramonto dell' Occidente" e l' età oscura - kali
yuga - dell' antica tradizione indù.
Note
1- Per un puro caso - per via dei documenti trovati addosso ad un corriere
ucciso da un fulmine - si ebbero prove positive anche di un' azione organizzata
rivoluzionaria svolta dalla setta degli Illuminati.
2- Per il meccanismo di questo processo, nella sua analogia ad un' azione
necromantica, cfr. R. Guénon, Le règne de la quantité et les signes des temps,
Paris, 1945, cap. XXVI, XXVII ( tr. it.: Il Regno della Quantità e i Segni dei
Tempi, Adelphi, Milano, 1982 ).
3- La sigla L.D.P. appare nel primo dei cosidetti gradi cavallereschi massonici
( il 15° della gerarchia complessiva delRito Scozzese ). Oscuramente, sembra che
la leggenda di questo grado alluda proprio allo spostarsi della funzione dell'
iniziato; vi si parla, infatti, di contrassegni di dignità principesche che l'
iniziato, insieme alla libertà, riceve da "Ciro", ma che poi pede; raggiunto
però il maestro che insieme a pochi fedeli superstiti si era rifugiato fra le
roviine del Tempio salomonico, gli viene detto del dubbio valore di quei titoli
ed egli riceve un nuovo titolo e la spada.
4- Cfr. A. Pike, Morals and Dogmas of the Ancient and Accepted Scotch Rite,
Richmond, 1927.
5- Devesi rilevare che già nel suo periodo operativo ed iniziatico è
constatabile, nella massoneria, una certa usurpazione, quando essa si riferisce
a sè l' "Arte Regia". L' iniziazione legata ai mestieri, infatti, è quella che
corrisponde all' antico Terzo Stato (la casta indù dei vaysha), cioè a strati
gerarchicamente inferiori alla casta dei guerrieri, cui corrisponde
legittimamente l' "Arte Regia". Peraltro, va anche rilevato che l' azione
rivoluzionaria della massoneria speculativa moderna è quella che ha minato le
civiltà del Secondo Stato e ha preparato, con le democrazie, l' avvento di
quelle del Terzo Stato. Per il primo punto, anche dal lato più esteriore non può
non nascere una impressione di comicità nel vedere fotografie di re inglesi,
che, come dignitari massonici, portano il grembiule e altri contrassegni delle
corporazioni artigiane.
6- Rituale del XXX grado del Supremo Consiglio del Belgio del rito scozzese
antico ed accettato, Bruxelles, s. d., pp.49,50. Nell' azione drammatica rituale
si fa apaprire Squin de Florian, clui che avrebbe denunciato i Templari, il
quale come sua giustificazione afferma il principio: "La Chiesa è al disopra
della libertà"; contro di che il Maestro della loggia afferma: "La libertà è al
disopra della Chiesa". Evidentemente, è giusta la prima proposizione, se si
tratta della pretesa di libertà di un qualunque individuo, mentre è vera la
seconda se si tratta di chi abbia la qualificazione richiesta per porsi di là
dalle inevitabili limitazioni proprie ad una particolare forma storica di
autorità spirituale.
7- Stupisce trovare in un autore, altrimenti così qualificato quanto a studi
tradizionali, quale il Guénon, l' affermazione che, insieme al Compagnonaggio,
la massoneria sarebbe quasi l' unica organizzazione attualmente esistente in
Occidente che, malgrado la sua degenerazione, "possa rivendicare una origine
tradizionale autentica e una trasmissione iniziatica regolare" ( Apercus sur l'
initiation, Paris, 1946, pp. 40,103; tr.it.: Considerazioni sulla via
iniziatica, Il Basilisco, Genova, 1984). La diagnosi giusta della massoneria
quale sincretismo pseudo-iniziatico portato da forze sotterranee di
contro-iniziazione, formulabile proprio sulla base delle vedute del Guénon,
viene da lui più o meno esplicitamente diffidata ( cfr. p .201 ). Come ciò possa
conciliarsi col carattere di tradizionalità che il Guénon in pari tempo
riconosce al cattolicesimo, nemico mortale della massoneria moderna, è cosa che
resta all' oscuro. Un travisamento del genere è pericoloso anche sotto uno
speciale riguardo, perchè esso offre armi preziose ad una interessata polemica
cattolica. Il fatto della mistificazione e dell' uso sovversivo del Mistero,
avvenuto per inversione nelle correnti già dette e precipuamente nella
massoneria in un' epoca recente ( laddove in precedenza non costituì che una
anomalia teratologica ), ha servito per una stravagante tesi del cattolicesimo
militante: quella, secondo cui tutta la tradizione inziatica, in ogni tempo,
avrebbe avuto un carattere tenebroso, diabolico, anticristiano e, nelle sue
conseguenze, sovversivo. Ciò, naturalmente, è solo uno scherzo di cattivo
genere. Ma una tale tesi non è forse confortata da chi dà inconsideratamente un
carattere di ortodossia e di regolare filiazione iniziatica alla massoneria?
Terremmo assai che il lettore non supponesse in noi una qualche animosità
preconcetta verso la massoneria. Personalmente abbiamo avuto rapporti con alti
esponenti di essa che si sono sforzati di valorizzarne le vestigia iniziatiche e
tradizionali. Su tale linea hanno lavorato anche, per esempio, un Ragon, un A.
Reghini, un O. Wirth. Sappiamo inoltre di logge, quali la Iohannis Loge ed
altre, che si sono mantenute staccate dall' attività politico-sociale
presentandosi essenzialmente come centri di studi. Ma per un dovere verso la
verità non sapremmo modificare in alcunchè il quadro generale qui dato della
massoneria moderna dal punto di vista storico, in considerazione della direzione
predominante, effettiva e atestata, della sua azione.
8- Nei Protocolli dei Savi di Sion le fila del complotto vengono supposte in
mano all' ebraismo, ma si fa anche cenno alla massoneria. Un altro punto che,
quanto alla massoneria, va messo in rilievo, è che gli elementi da essa presi in
prestito da tradizioni propriamente occidentali passano quasi in secondo ordine
di fronte a quelli ebraii - la gran parte delle "leggende" oltre a quasi tutte
le "parole di passo" hanno base ebraica. Questo è un altro punto sospetto.
Infatti, anche nell' insieme dell' ebraismo può riscontrarsi un processo di
degradazione e di inversione che ha parimenti destato forze di
contro-iniziazione o di sovversione antitradizionale. Tali forze hanno forse
avuto nella storia segreta della massoneria una parte non trascurabile.
9- Di passata, devesi rilevare che l opera rivoluzionaria della massoneria resta
essenzialmente limitata alla preparazione e al consolidamento dell' epoca del
Terzo Stato ( che ha dato luogo al mondo del capitalismo, della democrazia,
della civiltà e società borghesi ). L' ultima fase della sovversione mondiale,
poichè corrisponde all' avvento del Quarto Stato, si lega ad altre forze, che
necessariamente vanno oltre la massoneria e lo stesso giudaismo, anche se hanno
spesso utilizzato le distruzioni propiziate dall' una e dall' altro. E'
significativo che le attuali avanguardie dell' epoca del Quarto Stato hanno
eletto il simbolo del pentagramma, la stella a cinque punte, come rossa stella
dei Soviet. L' antico sombolo magico del potere dell' uomo quale iniziato e
dominatore sovrannaturale - simbolo, che si è visto consacrare anche la spada
del Graal - diviene, per inversione, simbolo della onnipotenza e della demonia
dell' uomo materializzato e collettivizzato nel regno del Quarto Stato.