Il Movimento Sabbatiano

di Manuel di Palma

 

Il movimento sabbatiano fu un movimento eretico all'interno dell'ebraismo che si sviluppò attorno alla figura di Sabbatai Zevi (1626 - 1676), un qabbalista che si proclamò messia degli ebrei.
Idea centrale del sabbatianesimo è la questione della redenzione messianica... E' convinzione, nella qabbalah, che la diffusione dei testi segreti (dunque Sefer Ha Zohar, Sefer Yetzirah, Sefer Ha Bahir ecc...) tra le masse incolte sia un messaggio dell'arrivo del messia.
Ed è proprio da questo clima di profonda ansia per l'arrivo del messia (causato dall'espulsione degli ebrei dalla Spagna) che nacquero sia le migliori dottrine qabbalistiche, come quella di Luria, che le peggiori, come quella di Sabbatai Zevi.
La storia del sabbatianesimo nasce da Nathan di Gaza, il quale affermò di aver avuto la "visione del carro", il quale gli comunicò che Sabbatai Zevi era il messia.
Sabbatai Zevi venne spesso descritto come una persona mentalmente instabile e dominata da psicosi maniaco-depressive.
Sta di fatto che comunque Nathan di Gaza convinse Sabbatai Zevi a proclamarsi come messia e molti ebrei gli credettero.
Il punto centrale della dottrina del sabbatianesimo fu la questione del "santo serpente"... gematricamente parlando la parola "messia" è equivalente al nome del serpente dell'eden "nachàsh"... entrambe infatti danno come numero 358.
Pertanto il messia, secondo il sabbatianesimo, doveva immergersi nella più totale impurità per liberare le "scintille di luce" imprigionate nelle qelippot... questa teoria è giustificata da quello che l'ebraismo chiama "le doglie del messia", ossia quel determinato periodo in cui le tenebre prevalgono sulla luce prima della redenzione finale.
Un giorno però successe una cosa assai particolare, i musulmani entrarono nella casa di Sabbatai Zevi e lo minacciarono di morte se non avesse accettato di convertirsi all'islam... per salvarsi la vita Sabbatai accettò e dunque commise il peccato più grave per un ebreo: l'apostasia.
Questo fatto provocò un grande trauma tra i molti ebrei che lo accettarono come messia (tra i quali Nathan di Gaza), i quali lo rinnegarono subito... ma i suoi seguaci più fedeli videro in tale gesto un'ulteriore prova della sua missione salvifica, proprio per la questione del "santo serpente".
Praticando l'apostasia (il peccato più grave per l'appunto), Sabbatai Zevi si sarebbe pienamente immerso nel peccato e nell'impurità al fine di salvare le "scintille di luce" per poter completare una volta per tutte il Tikkun (la ricongiunzione divina)
Sabbatai Zevi si trovò in rapporti conflittuali anche con l'islam (in quanto praticava ancora in segreto la sua fede ebraica) e così venne esiliato... morì solo e dimenticato da tutti, lasciando un profondo trauma nella memoria del popolo ebraico.
Il movimento sabbatiano venne poi ripreso da Jacob Frank, il quale era convinto di essere la reincarnazione di Sabbatai Zevi.
Oggi il sabbatianesimo (o forse sarebbe meglio dire neo-sabbatianesimo) esiste ancora... a capo di tale movimento (denominato Donmeh West) vi è un certo Reb Yakov Leib HaKohain, ma è un movimento disconosciuto da tutti gli ebrei (anche per via del suo estremo sincretismo con altre tradizioni religiose)



Articolo pubblicato nella rivista LexAurea37, si prega di contattare la redazione per ogni utilizzo.

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