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La Sephirah Yesod significa “Fondamento” e
le è attribuita dai cabalisti anche la qualità di “Verità”.
Queste due caratteristiche da sole, già esprimono il senso più
profondo di questa Sephirah. Se poi guardiamo l’Albero Sephirotico e
osserviamo la posizione della Sephirah, nell’Albero, vedremo che essa
corrisponde a quella degli organi genitali di un ipotetico individuo che
disponga dentro di sé l’Albero della Vita e capiremo meglio perchè
Yesod è considerata anche il crogiolo della vita e perché è definita
il “ricettacolo delle emanazioni”. Se poi approfondiremo i rapporti
che accostano Yesod alla Luna, capiremo perché da un punto di vista
magico è detta la “Tesoreria delle immagini”. Altri significati
ancora, nel corso dello studio, troveremo attribuiti alla Sephirah Yesod
che designa il nostro primo passo vacillante verso la conquista
dell’Universo.
Cerchiamo ora di mettere a fuoco il perché di questi significati. Il
termine “Fondamento” si addice a questa Sephirah sia dal punto di
vista macrocosmico, sia da quello microcosmico.
Dal punto di vista macrocosmico, se analizziamo l’Albero della Vita,
ci accorgiamo che essa occupa un posto strategico e quanto mai
importante per la Terra e per l’uomo. Yesod non solo rappresenta il
punto di equilibrio del “Triangolo Astrale”, come Sephirah
funzionale delle due opposte, Hod e Netzach, ma è direttamente
collegata con Thiphareth, attraverso la colonna centrale dell’Albero
della Vita e Tiphareth, è la Sephirah di equilibrio e funzionale delle
forze-energie di Geburah e Chesed con le quali forma il “Triangolo
Etico”. Thipharet poi è collegata, sempre attraverso la colonna
centrale dell’Albero, anche direttamente con Kether, vertice del
“Triangolo Superno” che ha per base Chokmah e Binah. Quindi Yesod
raccoglie le energie-forze di tutte le Sephiroth dell’Albero della
Vita e per questo è detta “il Fondamento” e “il ricettacolo di
tutte le Emanazioni”, ed è l’unica Sephirah che comunica
direttamente la forza e l’energia divina alla Terra.
Yesod filtra le energie in modo che la terra possa recepirle. Essa è
una sostanza specifica, partecipe della sostanza di cui è formata la
mente e di quella di cui è formata la materia (anche se non conosciamo
le componenti di questa sostanza, ne conosciamo gli effetti, come per la
luce elettrica). Essa è considerata l’Etere del Saggio o la Luce
Astrale della terra e nostra, cioè la sostanza della nostra natura
psichica, quella che ci permette di prendere coscienza dell’esistenza
di altri piani e di arrivare poi alla consapevolezza. È il Fondamento
della nostra risalita.
Dal punto di vista microcosmico è il primo gradino dove si risveglia il
desiderio di verità, di luce, di consapevolezza e dove riscontriamo il
bisogno di conoscere meglio la divinità che pervade la creazione. In
Malkuth, stanchi della vanità di una vita ripetitiva, tutta dedita ai
valori materiali, rivolgiamo i nostri desideri verso l’alto,
ricercando modelli di comportamento diversi dai soliti, di canali o di
vie da seguire per uscire dall’oscurità. È molto importante, a
questo punto della nostra esistenza, trovare il maestro “giusto” e
il versetto (Proverbi 10,25) dice: “Il giusto è il fondamento del
mondo”. I giusti (tzadiqim) sono quelli che aiutano nella risalita e
tengono l’ago della bilancia in equilibrio tra la forza del bene e
quella del male. Secondo i Chassidim, gruppo mistico ebreo tuttora in
vigore, vi sono trentasei giusti o santi nascosti come le fondamenta di
un edificio e trentasei giusti sparsi per il mondo. Settantadue in
tutto, e settantadue è il valore numerico della parola Chesed che vuol
dire “Amore”, attribuito alla prima Sephirah del mondo Yetziratico
cioè quello della Formazione e la forza dei giusti, anche se pochi di
numero, sta proprio nella qualità, l’Amore, che moltiplicandosi
all’infinito, supera sempre il male le cui forze si basano sulla
quantità. La tradizione biblica è ben precisa nel definire la figura
del giusto. Dice che due sono i tipi dei maestri nella vita e afferma
che lo Tzadiq (il giusto, il santo) è la persona fedele nata e
cresciuta nel tradizionale rispetto della vita religiosa, nell’amore
verso Dio e il prossimo e che combatte e vince le sue battaglie,
superando le varie tentazioni e debolezze con la fede e sopportando
umilmente il suo essere così diverso dalla maggior parte dell’umanità.
L’altro tipo è la figura del cosìddetto “maestro del ritorno” (ba’al
teshuvà). Egli è colui che ha esplorato in lungo e largo il dominio
del peccato e delle trasgressioni, è colui che con volontà e
determinazione è sceso nei meandri dell’immoralità e dell’egoismo.
Ma pur essendo arrivato al fondo stesso del male, è colui che si è
accorto in tempo di quanto tutto ciò non gli bastasse e ha rivolto
verso l’alto il suo grido di sofferenza e di impotenza. I Chassidim
dicono anche che il maestro di ritorno è più meritevole del giusto,
perché essendo venuto in contatto con le scintille di santità
prigioniere nei regni inferiori (teoria del caos primordiale), tramite
il suo ritorno nel regno della luce, riesce a portare con sé un numero
grandissimo di tali scintille. Comunque il primo requisito e, proprio
perché all’inizio della risalita, il più importante che si richiede
ad un maestro che si reputi tale è quello di tenere sgombro e pulito da
scorie e ostacoli, il primo canale, quello per il quale comincia a
passare il flusso di energia.
Yesod, come abbiamo accennato, governa l’area degli organi sessuali ed
è alla base della vita. Nello stabilire questa corrispondenza la cabala
afferma la santità intrinseca dell’energia sessuale, sottolineando il
bisogno di usarla nel modo più veritiero e corretto possibile. Gli
organi sessuali vengono dunque visti come il canale tramite il quale il
seme divino arriva a fecondare Malkuth, il recipiente femminile che lo
accoglie. E il “Maestro” è considerato come il tramite grazie al
quale il seme della vita e della coscienza divina viene piantato nei
cuori di coloro che lo desiderano. In Geremia (23,5) si legge:
“innalzerò per Davide un germoglio giusto” e germoglio si dice, in
ebraico, Tzemach che è anche uno dei nomi del Messia. Abbiamo anche
detto che la qualità umana attribuita a Yesod è la “Verità”.
Perché, essendo le sei Sephiroth del mondo della Formazione (divisione
per quattro, dei mondi), chiamate (in ebraico): “midot”
(letteralmente qualità o misura) a ciascuna di esse è stata attribuita
una qualità: Chesed = Amore, Geburah = Timor di Dio, Tphareth =
Compassione, Netzach = Sicurezza, Hod = Semplicità e Yesod = Verità. E
dato che Yesod nel corpo fisico è la zona degli organi sessuali, il
nostro rapporto sessuale deve essere vissuto come un momento di suprema
verità. Yesod è un canale di comunicazione tramite il quale ci si
offre gli uni agli altri, non si deve ostruirlo con menzogne. Le
menzogne sono la prima caratteristica di una persona coinvolta in una
relazione sbagliata, dietro alle quali essa cerca di nascondere il
fallimento del suo Yesod, il crollo del suo “Fondamento”. Quanto più
sinceri e veritieri siamo con il partner e con gli altri, tanto più la
relazione è quella giusta. Così come la vita biologica viene
tramandata tramite l’unione sessuale, anche quella spirituale può
venire ampliata e resa eterna suo tramite, se la sua espressione è pura
e veritiera.
Malkut corrisponde ad una fase in cui la sessualità viene espressa in
modo esagerato o sbagliato. Yesod è il primo, ma più importante passo
verso il controllo o rettificazione; per gli ebrei, la circoncisione
oltre ad essere il segno di un patto tra Dio e Israele è l’impegno a
salvaguardare il fondamento della propria personalità e indica anche la
liberazione del fondamento dal velo (Yesod) che lo ricopriva.
Facendo inoltre qualche considerazione cabalistica e numerologica diremo
che la parola Yesod, (fondamento) contiene in sé le parole, Sod che
significa segreto, come sono segrete le radici dell’albero nascoste
nella terra che lo sostengono e come sono segreti gli studi esoterici,
tramite i quali possiamo scoprire la radice della nostra esistenza e la
lettera Yud, decima lettera dell’Alef-Beit, che avendo il valore
numerico appunto di dieci, contiene tutti i numeri esistenti ed è
raffigurata con un semplice puntino scuro pur avendo tutto in se stessa.
Qui possiamo riscontrare il mistero dei processi seminali, grazie ai
quali la complessità di un’esistenza riesce a discendere sotto forma
di un seme fino alla zona sessuale. Infine la somma numerica delle
lettere che compongono la parola Yesod equivale a 80 come quello della
parola CLAL che significa “totalità”. Possiamo quindi definire
Yesod, “Il Sod di Yud, il Segreto della Totalità”.
Gli esoteristi cabalisti hanno associato, da sempre, la Sephirah Yesod
alla Luna in quanto, come Yesod, che riflette la luce di Thipharet (chakra
mondano, Sole) e che a sua volta è Keter in un arco inferiore, così la
Luna, come dicono gli astronomi, brilla di luce riflessa dal Sole e il
Sole riceve la sua energia dallo spazio esterno al nostro sistema
solare, cioè, tradotto in termini cabalistici, dal Grande non
Manifesto. La Luna viene quindi associata a Yesod ed è per noi il
nostro mondo astrale, è il richiamo delle nostre aspirazioni, alla
quale confidiamo i nostri sentimenti, passioni, desideri, ed è a lei
che inviamo e ci ispiriamo per la nostra fertile immaginazione.
Rifacendoci, quindi a questo rapporto, della Terra con la Luna e
considerando come la Luna influisca sulla terra e sulla nostra vita
fisica e soprattutto psichica, possiamo capire meglio il nesso che la
Terra ha con Yesod. La Luna è quell’astro che in tutte le sue fasi
coinvolge la terra e noi uomini, soprattutto a livello psichico; è
l’astro che definisce il ciclo della fertilità, è quello che ci
illumina nei momenti bui ed è quello che ci fa sognare. Yesod, dai
cabalisti, è definita appunto la “Tesoreria delle Immagini”, perché
in essa sono racchiusi tutti i nostri sogni, le nostre sensazioni e
immagini. E infine, per essere più chiari, parleremo di come si muovono
le energie nel “Triangolo Astrale”
Il “Triangolo Astrale” (divisione in triangoli), che come sappiamo
è quello che riguarda direttamente noi e la possibilità che abbiamo di
lavorare per risalire l’Albero della Vita, consiste nelle tre
Sephiroth: Netzach = Vittoria, Hod = gloria e Yesod = fondamento, che
vengono associate agli elementi terreni, ma su un livello più alto,
rispettivamente Netzah al fuoco (spirito), Hod all’aria (mente), Yesod
all’acqua (psiche). Se vogliamo dare una connotazione alla sostanza
“psiche”, dobbiamo affermare, come abbiamo già accennato, che essa
è una materia peculiare che risulta essere una sostanza che va tra la
materia vivente e la mente conscia. Una sostanza che ci dà la capacità
di spiegare le sensazioni che arrivano al cervello. Possiamo dire che
una delle qualità dell’Etere Astrale è di essere foggiato dalla
mente (Hod) e un’altra è di trattenere le molecole della materia
densa (Terra) in linee di forza simili a rete. L’esoterista sa che per
risalire nel pilastro centrale e per avere quindi la chiavi della
“Tesoreria delle Immagini”, prima deve lavorare per la purificazione
delle forme-energie emotive, quelle che corrispondono, nel microcosmo,
all’inconscio degli psicologi, pieno di cose antiche, dimenticate e
represse, sensazioni, immagini e esperienze che fanno parte delle
illusioni, del regno di Maja. Egli sa che queste chiavi che aprono e
chiudono la “Tesoreria delle Immagini” e che gli permettono di
comandarle e di servirsene vanno trovate in Hod, la mente cosciente.
Chiunque cerchi di funzionare come mago in Yesod si rende conto che se
anche può percepire certe immagini, non possiede alcuna capacità di
comandarle.