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E’ in questa Sephirah, “Chesed - Amore”, che scorgiamo la
forza della materia che irrompe nella manifestazione. Parliamo quindi un
po’ della materia e dell’amore.
Anche se può sembrare strano, si può affermare che non vi è nulla nel
mondo di più coesivo e di amore più puro della materia. Le Stelle e i
datori di luce nel cosmo altro non sono che enormi masse di atomi,
principalmente di idrogeno che, grazie al campo gravitazionale che le
comprime a densità e temperature altissime, irradiano luce e calore. E,
proprio per questo, dovremmo rivedere il concetto di materia che lungi
dall’essere un corpo opaco e scuro della creazione, come si è soliti
pensare, è essa stessa sorgente di luce e di calore. All’interno
delle stelle la tendenza egocentrica della materia si autosacrifica
bruciandosi per donare raggi di energia vitale a tutto lo spazio
circostante.
“Egli costruirà il mondo sull’Amore” (Salmo 89,6). Chesed - Amore
è l’elemento fondamentale dell’esistenza, il donare gratuitamente
se stessi, è il principio su cui il cosmo intero è basato e trae
esistenza. Chesed è la prima Sephirah delle sette che appartengono alla
manifestazione, dette anche Potenze della Costruzione. E a Chesed,
essendo la prima Potenza della Costruzione, viene attribuito il primo
dei sette giorni della creazione: “Durante il primo giorno Dio creò
la luce e vide che era cosa buona”. Ecco il primo giorno dell’amore;
Chesed, la materia prima di cui tutto è composto. Anche
scientificamente è possibile dimostrare che la “Zuppa” primordiale
da cui il cosmo ha avuto origine era composta principalmente da fotoni,
le particelle che trasmettono l’energia luminosa. Amare significa
dunque “portare luce”.
Chesed con le altre cinque sephiroth che la seguono: Geburah, Thiphareth,
Netzach, Hod, Yesod, costituiscono quello che i cabalisti chiamano
Microprosopo (il Volto Minore), l’Adam Cadmon, il Re. E Malkuth, il
regno, è la Regina, la sposa del Re.
E l’Abisso, il baratro che sembra dividere inesorabilmente le tre
Sephirot Superne dalle sette inferiori, cioè divide il Macroprosopo
(Grande Volto) dal Microprosopo (Volto Minore) è invece la sede di
Dahat e Dahat è la sephirah invisibile, detta “Conoscenza
Unificante” che ha la funzione di doppiare Kether e di unire le tre
Sephiroth Superne alle restanti sette Sephiroth. Per merito di Dahat il
cordone ombelicale che unisce Kether a Malkuth non viene reciso. Poiché
Kether è troppo elevata e sublime per poter venire conosciuta e
contattata, il suo posto viene preso da un’undicesima Sephirah, posta
più in basso. Essa permette l’unificazione dei due modi di pensare
tipici degli emisferi cerebrali destro e sinistro: intuizione e logica.
Dahat è l’origine della capacità di unificare ogni coppia di
opposti. Spiritualmente parlando essa è la produttrice del seme umano
(formato di Spirito e Forma) che viene trasmesso durante il rapporto
sessuale. Nel corpo umano corrisponde alla parte centrale del cervello e
al cervelletto. Nel Chasidismo, la mistica ebraica, essa diventa la
facoltà dello Yichud, Unione con Dio.
Osservando bene la posizione delle Sephiroth sull’Albero vedremo che
l’Albero funziona come un grande organismo simile al nostro; infatti,
nel nostro organismo, il metabolismo o funzione fisiologica è
determinato da organi preposti all’assimilazione di cibo (funzione
anabolica) e da organi preposti al consumo dello stesso cibo (funzione
catabolica). Funzioni necessarie a produrre lavoro attivo, energia e
anche ad espellere veleni che vengono eliminati dal sangue attraverso il
sonno. Per quanto riguarda il metabolismo dell’Albero Sephirotico
partendo da Chokmah, perché Kether è “Tutto”, possiamo dire che
Chokmah è anabolico cioè accumula energie, mentre Binah è catabolico
perché determina l’azione e di nuovo che Chesed è anabolico e
Geburah catabolico. Quindi Geburah e Chesed rappresentano i due processi
di accumulo e consumo del Macrocosmo.
Ed ora per fare una similitudine con il funzionamento psichico - mentale
umano in rapporto alle Sephiroh, diremo che Chesed rappresenta
l’origine, le radici, gli archetipi del pensiero o di qualche nuova
attività che si sta affacciando alla nostra mente. Dalla regione di
Kether che, come già abbiamo detto, è la Corona ed è posta al di
sopra della nostra testa, almeno finché siamo nella manifestazione, è
impossibile avere alcun genere di messaggio; da quella di Chokmah, che
è la Sapienza, possiamo ricevere alcune illuminazioni e particolari
intuizioni; da quella di Binah che è detta Intelligenza, Comprensione,
riceviamo la capacità di rendere coscienti le nostre intuizioni (con
meditazioni profonde); dalla regione di Chesed riceviamo la capacità di
percepire tutto ciò che va al di là delle apparenze, cioè, come dice
Dion Fortune, che osservando, per esempio, un paesaggio, si è capaci di
pensare e realizzare con gli occhi della mente la situazione globale di
tutto ciò che l’ambiente può offrire in tutte le sue sfaccettature e
in tutti i livelli e si è capaci pure di capire il modo migliore per
mettere a frutto le possibilità dell’ambiente. Tutto il lavoro
creativo del mondo è fatto da menti che lavorano in termini di Chesed.
L’occultista che non funziona nella sfera di Chesed sarà limitato
alla sfera di Yesod e risiederà nella sfera delle illusioni e verrà
illuso dai fantasmi della sua stessa proiezione inconscia; per lui le
immagini astrali del subconscio saranno fatti reali, non riuscirà a
percepire che queste immagini sono soltanto le ombre delle sottostanti
idee archetipali.
Chesed, diversamente dalle tre Sephirot Superne, è comprensione
consapevole di un concetto astratto che viene portato ai piani bassi e
concretato alla luce dell’esperienza; con Chesed siamo ad un punto
dell’Albero della Vita in cui il tipo di attività viene nel campo
della consapevolezza umana. Un adepto, sollecito del suo bene, deve però
conoscere i concetti metafisici che sono dietro Chesed, se vuole capire
cosa accade in lui in determinate situazioni e se vuole trascendere il
campo della forma e non cadere nelle illusioni della materia e dei
fantasmi evocati dall’immaginazione magica. È importante sapere a
quale livello appartengono le forze che ci sono dietro ogni
acquisizione.
Affinché la consapevolezza salga dalla forma alla forza o affinché la
forza scenda nella forma, essa deve passare attraverso il “Centro -
Cristico” Tipharet. La redenzione passa attraverso i misteri della
Crocifissione (Sacrificio della materia). (Misterium, per la chiesa
cattolica, indica la manifestazione del progetto d’Amore di Dio per
l’umanità, rivelato e manifestato nella persona di Gesù. I Misteri,
sempre per i cattolici sono: quello del Natale, della Pasqua e della
Pentecoste).
L’adepto quindi può raggiungere Chesed con le sue meditazioni occulte
e tramite esse può ricevere illuminazioni e ispirazioni per allenarsi
sul piano della forma e per trovare i Veri Maestri e contattarli
telepaticamente. I simboli attribuiti a Chesed cominciano a comunicarci
molti più significati inerenti alla nostra esperienza. Chesed, pur
essendo considerato, rispetto alla posizione sull’Albero Cabalistico,
maschile e positivo e pur trovandosi al centro della colonna della
Grazia, colonna maschile, contiene molte valenze femminili e si trovano
in esso molti elementi acquei. Lo Zohar conferisce a Chesed anche il
titolo di Gedulah, Maestà o Grandezza, qualità entrambi di Giove, il
grande e benefico elemento astrologico che viene attribuito proprio a
Chesed.
Dato l’aspetto umido - acquoso di Chesed lo troviamo posto in
corrispondenza con Poseidone, signore del mare nella mitologia greca, ma
anche con Jupiter, o meglio con quell’aspetto della divinità dove lo
si adorava come Dio della pioggia, delle tempeste e del tuono.
L’attribuzione indù è Indra, signore del fuoco e del fulmine,
l’egizia è Amoun, la scandinava è Thor, raffigurato con il fulmine
in mano.
Chesed è la quarta Sephirah e il numero quattro rappresenta il
microcosmo, i quattro elementi, i quattro bracci della croce, le
dimensioni della materia, le quattro direzioni dello spazio (in accordo
con il Sepher Yetzirah) e le polarità positive e negative delle
componenti del numero quattro.
L’immagine magica di Chesed è quella di un potente re coronato e
seduto sul trono, trono che viene rappresentato, sulle carte dei
tarocchi, come una pietra cubica. Il quarto Arcano dei tarocchi
l’Imperatore viene appunto rappresentato dal Wirth seduto su di una
pietra cubica con il disegno, su una faccia, di un’aquila bianca,
simbolo dell’anima che è racchiusa nella materia e simbolo del lavoro
che un individuo deve affrontare nella vita, quello di sgrossare la
pietra per vivere con l’anima, e quindi con l’amore; Chesed vuole
insegnarci: che dobbiamo imparare ad agire nella vita con amore oblativo
cioè donare senza voler nulla in cambio, e perdonare, come e quanto il
Grande Architetto dell’Universo fa nei nostri riguardi.
Chesed, contrariamente a Geburah, la Sephirah che segue, è indicato
come il re legislatore che riesce a governare con stabilità in un regno
di pace. Esso è il padre amorevole, protettore e preservatore e come
Chokmah è Tutto - generatore. Esso equilibra con la grazia la severità
di Geburah. Geburah, infatti, viene raffigurato come un potente re
guerriero sul carro di battaglia, colui che deve far rispettare le
Leggi. Come già sappiamo un altro appellativo di Chesed è Gedula che
significa Maestà e conferma il concetto di re benigno, Padre del suo
popolo. Anche la sua posizione, al centro del Pilastro della Grazia,
conferma la sua stabilità di legislatore che governa per il bene dei
sudditi. E il popolo, conoscendo la bontà delle leggi, ubbidisce.
L’esperienza umana infatti deve portarci a riconoscere, a discernere
le Leggi universali e buone per noi per poi ubbidire ad esse. Dobbiamo
sacrificare gran parte del nostro egoismo per partecipare armoniosamente
alla organizzazione della vita sociale. Possiamo dire che la libertà è
il diritto e la consapevolezza di scegliere le leggi da seguire e le
leggi ci sono sempre e a tutti i livelli. Possiamo dire con sicurezza
che il tumore è simbolo di anarchia e possiamo anche dire che dipende
dal non rispetto delle leggi che governano l’organismo e quindi dalla
poca armonia che regna nell’organismo.
Gli insegnamenti più importanti per sentirci in Chesed sono:
che occorre sgrossare la pietra e per questo è necessario acquisire
volontà forte, decisa e perseverante;
che per liberare il nostro Spirito, la nostra scintilla divina, occorre
anche corazzarsi per scendere in noi stessi per avere il governo dei
nostri istinti, altrimenti si corre il rischio di essere sopraffatti da
essi e che siano essi a governare tutta la nostra vita;
che occorre imparare a governarsi e a governare con volontà, oltre che
forte, buona e saggia, cioè con amore. Cosa che si può raggiungere
solo se amiamo incondizionatamente il creato.