Lo Spiritualismo Contemporaneo

di PierLuigi Caravella

 

 

   

  

 

“La Fede ha un senso là dove essa verte su qualcosa che non si può conoscere. Qualora questo qualcosa potesse esser conosciuto, la fede sarebbe affatto inutile, e perfino ridicola: come se circa gli oggetti della matematica si volesse metter su, additivamente, una dottrina basata sulla fede.”  A. SCHOPENHAUER

Premessa

Oggigiorno, le persone che s’interessano al sovrannaturale aumentano a vista d’occhio; si moltiplicano le riviste, le trasmissioni televisive che trattano di eventi misteriosi e “inspiegabili”, che parlano di prodigi veri o presunti. Parimenti si registrano numerosi “operatori dell’occulto “che amplificano a dismisura il loro giro d’affari, spesso prendendosi gioco di persone bisognose di aiuto e di cure. Questo il quadro palese, evidente. Che dire, però, degli ambienti “discreti”, occulti, che non amano farsi riprendere sotto la luce dei riflettori? Infatti, è impossibile negare il continuo proliferarsi di correnti “spirituali” o, meglio, spiritualistiche; il formarsi di sette, “congreghe”, di accoliti attorno alla figura “carismatica” di un leader; il tutto circondato da un grande alone di mistero. La popolazione esoterica aumenta così considerevolmente, senza avere, però, la minima idea di cosa sia in realtà la spiritualità, trascurando i lati oscuri di qualsiasi esperienza.
Una delle principali ragioni di tutto ciò la si può serenamente ascrivere al continuo dissolversi del naturale legame dell’uomo col mondo tradizionale.
Il materialismo, lo scientismo e il neopositivismo hanno distrutto il sottile filo rosso che sussisteva fra l’uomo e la natura.
Quanto ora asserito può sembrare paradossale, ma non lo è per niente. Qualcuno potrebbe obiettare che il materialismo e la fede cieca nella scienza abbiano creato un mondo nuovo, immune dalla superstizione e dal pregiudizio. Questo è indubitabilmente vero. Anzi, per molti versi, è stato un bene. Non bisogna dimenticare che molti eventi “prodigiosi” erano tali solo perché esistevano persone facilmente suggestionabili e oltremodo ignoranti. Il pregiudizio è, appunto, un giudizio errato, antecedente alla conoscenza diretta del fenomeno, scaturito dalla non conoscenza. Per converso, accanto alle note positive che hanno accompagnato il materialismo imperante, vi sono le note dolenti. C’è stata la distruzione del sacro e l’impoverimento del “simbolo”, tanto per fare qualche esempio. Ma torniamo al paradosso. E’ stata proprio l’ubriacatura di ciò che si può dimostrare e misurare a creare il suo contraltare. La società odierna, piena di falsi bisogni, ha inconsapevolmente allevato nel suo seno la sete del sovrannaturale. Purtroppo, però, quasi mai è riuscita a dissetare quanti si sono abbeverati alla sua fonte. Anche qui si potranno muovere una serie infinita di riserve, facendo leva, per esempio, sulla responsabilità individuale ecc. Qui, di seguito, esporrò brevemente e pacatamente alcune considerazioni circa i movimenti che maggiormente incarnano tali correnti spiritualistiche.
Anzitutto qualche parola va spesa sul carattere degli accoliti, indicando pure alcuni segni peculiari degli stessi.
Il più delle volte chi si avvicina a questi “movimenti” lo fa senza circospezione, con entusiasmo, senza sapere bene cosa va ad affrontare. Lo stereotipo dello spiritualista è di solito assimilabile a quello della persona perennemente insicura, desiderosa di trovare un “qualche appoggio”, senza una pronunciata personalità, pronta a credere quello che più gli faccia comodo. Per converso, coloro i quali detengono un forte temperamento sentono una repulsione invincibile per tutto ciò che comunemente è definito come “spirituale”. Le persone deboli, per contro, sono quelle più disposte ad accogliere benevolmente tali “insegnamenti”. Molto spesso le donne sono in maggioranza. Trattasi, oppure, di persone con una forte propensione per il lato lunare. Ma ciò, evidentemente, non deve trarre in inganno arrivando troppo precipitosamente a conclusioni errate. Tali persone credono che qualunque cosa non appartenga a quanto possono conoscere sia – di per sé – sovrannaturale. Anzi più la cosa appare prodigiosa e miracolosa più suscita meraviglia. In sintesi si può parlare di persone che cercano di evadere da una realtà che non li soddisfa. Il punto primo, allora, è: vedere bene di cosa si tratta. Spesso, nonostante una qualche apparenza positiva, questo “spiritualismo” può avere un carattere regressivo e, quindi, lo spirituale sarà al massimo infranaturale invece che sovrannaturale.
Occhi aperti e vigili, dunque, onde non incappare nella trappole che sovente vengono allestite sul cammino del postulante.

Lo spiritismo

A cominciare dal Rinascimento, in concomitanza col desiderio umano, “troppo umano”, di libertà, si sono aperte tutta una serie di spiragli col mondo invisibile. Non è un caso, infatti, che la Chiesa Cattolica, attraverso la Sacra Inquisizione, abbia severamente proibito certe pratiche, volte unicamente a sgretolare l’unità interna dell’essere umano. La Santa Romana Chiesa, nella sua infinita saggezza, condannò, senza mezzi termini, non solo chi faceva da tramite a tali forze, ma anche chi, apertamente, ne negava l’esistenza.

Da giovani forse anche noi ci siamo imbattuti in tali critiche, opponendoci fermamente alle cose “incredibili” da essa sostenute; adesso, però, col senno di poi, non possiamo far altro che ammettere che essa non aveva poi tutti i torti per agire come fece. La prima reazione al materialismo imperante venne proprio dallo spiritismo. Lo spiritismo ebbe però l’enorme merito, anche in funzione di dare una risposta positiva alla sete di “prove provate”, di fornire una manifestazione “tangibile” del mondo invisibile ai miscredenti materialisti. Lo spiritismo, infatti, può ben considerarsi il battistrada di tutto il neo-spiritualismo. E qui si fermano i meriti.

Ed è proprio questo movimento che destò maggior scalpore, creando un numeroso seguito di praticanti agli inizi del secolo scorso. Il merito di averlo fatto conoscere ad un vasto pubblico va ad un filosofo francese, Allan Kardec, pseudonimo di Hippolyte Léon Denizard Rivail. Fu lui ad osservare il movimento delle “tavole moventi”; fu lui ad annotarne scrupolosamente ogni dettaglio con estremo rigore scientifico. Da allora il diffondersi delle “tavole rotonde” sul tema fu  incessante; in specie con l’apparire sulla scena dell’incredibile d’una nuova figura di “mago”: il Medium. Quanto adesso affermato, è chiaramente un dolce eufemismo, perché la figura del Medium non può assolutamente assimilarsi a quella del Mago. Può sembrare incredibile che un sostenitore della ricerca spirituale rinneghi apertamente certe correnti che, in un certo qual modo, dovrebbero dimostrare l’esistenza del “sovrannaturale”… Ma tant’è, e vedremo, qui di seguito, il perché.

 

Il “Medium” – etimologicamente parlando – fa da tramite e, quindi, diviene l’organo per la manifestazione sul nostro “piano” di forze eterogenee, di natura molto varia. Il medium non può mai controllare tali forze, giacché la sua coscienza si trova in stato di trance, di catalessi. Si tratta di particolari stati in cui l’IO è fuori controllo; il potere medianico non opera uno spostamento di piano mediante il quale ingenerare le manifestazioni extranormali. Il fatto che vi sia una levitazione di oggetti non dimostra un potere del medium… ma solo l’apertura di un canale di forza…In estrema sintesi: il medium ha una funzione passiva e di mero collegamento; al contrario del “Mago” che, viceversa, opera attivamente e distintamente. La medianità, inoltre, è un metodo molto pratico per propiziare la frantumazione dell’unità interna dell’uomo. Aprendo – a caso – dei punti di transito nell’invisibile, con il solo ed unico fine di scuotere e di generare qualcosa di estraordinario si va incontro a disastri di ogni genere, ingenerando una vera e propria “infezione psichica”. Anche la sola presenza ad una seduta medianica può risultare nociva. Difficilmente il medium è veramente a conoscenza di cosa ci sia nascosto dietro il velo d’ombra che egli stesso ha squarciato. Tali personaggi non conoscono per nulla le forze oscure che aleggiano ai margini della realtà. Con riferimento all’origine delle forze che producono tali fenomeni, un illustre iniziato non ha dubbi in merito: non si tratterebbe né di anime trasfigurate dalla morte né di forze sovrannaturali, ma di forze oscure in relazione con l’elemento più infero della natura. Per ciò stesso questa pratica ha destato non poche vittime, generando guai su tutti i fronti, in specie nel piano psichico. La cosa diventa assai spiacevole quando a farne le spese sono persone che hanno subito dei traumi per via di un lutto. Qui, sovente, si rasenta l’illecito. A tacer poi di quei FALSI E IGNOBILI PERSONAGGI che pur di lucrare non badano neanche all’anima dei morti e, soprattutto, al dolore dei parenti. In questo modo diviene agevole aggirare i poveri malcapitati, facendo leva sulla nostalgia e sull’amore che questi provano nei confronti dei loro cari scomparsi. Per quanto riguarda, poi, il campo delle ricerche psichiche, la cosa assume altro aspetto: l’uomo vale come generatore di fenomeni e come tale va studiato. Anche qui vale la regola prima enunciata e, vale a dire: più inusitati, incontrollabili ed eccezionali sono i fenomeni ingenerati e più la cosa desta un maggiore interesse. Appare superfluo rimarcare che tutto ciò non fa parte della spiritualità, ma solamente ad una sorta di sensazionalismo circense. Tutto questo, vale la pena ripeterlo, opera distruttivamente sulla personalità e sull’integrità psichica di ognuno, medium compreso. A questo proposito, è d’uopo ricordare ciò che si trova impresso su di una millenaria lapide tombale, risalente al periodo etrusco: un uomo armato di spada.

Bibliografia consigliata:

  1. René Guénon, L’ERREUR SPIRITE, Rivière, París, 1923. Ed. Traditionnelles, París, 1930 (?), 1952,1972 (con algunas correcciones tipográficas), 1977,1981, 1984,1991 (410 pp). Trad. italiana: Errore dello spiritismo,  Luni Editrice, Milán, 1998 (trad. de Pietro Nutrizio).
  2. Allan Kardec, Che cos’è lo spiritismo,

 

   


Articolo pubblicato nella rivista LexAurea43, si prega di contattare la redazione per ogni utilizzo.

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