SAVITRI E SATYAVAN
( come la Principessa Savitri con la sua conoscenza salvò da Yama, il dio della morte ,il marito Satyavan ) – Mahabharata ( Vana Parva)
Traduzione di Massimo Taddei
Ashwapati , il re di Madras, era molto pio e religioso. Serviva sempre i brahmana , era molto spirituale e fermo nell’esperire i suoi doveri. Controllava i sensi , non mancava di eseguire i riti, e lavorava al fine del benessere di tutti i suoi sudditi e di tutte le creature , per sua natura spontanea . Il migliore fra coloro che donano, competente nel suo lavoro di legislatore, era adorato sia dai residenti della città sia da coloro che vivevano nelle campagne del regno. E comunque questo re, perdonativo e veritiero , benché sposato non aveva figli e ciò una volta divenuto anziano lo disturbava.
Quindi al fine di avere bambini, il re decise di praticare austerità di vita e ascesi al fine di annullare gli effetti di qualsiasi errore , peccato egli avesse commesso in passato e fosse parte del suo deposito karmico e che potesse risultare la causa della sua attuale mancanza di figli.
Con un voto deciso iniziò a mangiare pochissimo, osservare astinenza sessuale, e tenere sotto controllo i sensi con dolcezza e amore. Assenza di nuocenza era la sua vita. In più , giornalmente offriva diecimila oblazioni nel fuoco sacro , cantava mantra in onore della dea Savitri , e mangiava moderatamente alla sesta ora.
Dopo che il re ebbe osservato questo voto per diciotto anni , durante uno dei sacrifici la dea Savitri ( moglie di Brahma detta anche Saraswati dea della conoscenza) apparve dal fuoco e disse : “ Ashwapati , sono stata molto compiaciuta dalla tua astinenza, purezza, autocontrollo, osservanza dei voti , e da tutti i tuoi sforzi e adorazioni. Quindi senza violare il codice della correttezza , come preferisci che io ti possa benedire? “ O dea ti prego benedicimi attraverso molti figli che possano essere adeguati alla mia dinastia . Dato che i brahmana mi hanno detto che c’è un notevole merito nell’avere bambini.”
“ Dato che io conoscevo già i tuoi desideri ho già parlato con il Signore Brahma circa ciò.
Grazie al suo favore, tu presto avrai una figlia di grande potenza.”
“ Una figlia ? “ Pensò il re , abbastanza deluso. “ Conoscevo che tu volevi un figlio maschio , ma il Signore Brahma mi ha chiesto di riferirti di non rispondermi adesso . Capirai in futuro.” –
“ D’accordo” replicò il re. La dea Savitri scomparve e il re rientrò in città.
Poco dopo la sua anziana e virtuosa regina , la principessa di Malava divenne incinta e successivamente diede alla luce una figlia. In onore della dea Savitri la bambina fu cosi chiamata. Quando crebbe raggiunse la pubertà aveva una pelle dorata , faccia bellissima , vita snella e ampi fianchi. Sembrava Lakshmi la dea della prosperità in persona e quando la gente la guardava pensava seriamente di essere stata visitata da una dea. Il suo splendore spirituale , forza e bellezza erano così sovrastanti i possibili aspiranti , che si sentivano ineguali e inadeguati a lei che rifiutavano di prendere l’iniziativa di chiederle la mano. Un giorno , quando la luna cambia la sua fase, , Savitri osservò il solito rito: non mangiò cibo, si bagnò la testa, si recò davanti agli dei di famiglia , fece in modo che i brahmana celebrassero la cerimonia e offrissero oblazioni nel fuoco. Prendendo i fiori che erano stati offerti al Signore procedette verso suo padre che guarda caso era insieme ai suoi consiglieri. Là si chinò ai suoi piedi , gli offrì i fiori e con le mani giunte stette di fronte a lui . Come il re la vide notò che era oramai in età da matrimonio.
Ma dato che nessun uomo aveva cercata la sua mano questo lo rattristò un pochino.
“ Figlia mia” disse , “ è tempo per te di sposarti ma nessun uomo ha chiesto di essere tuo sposo. Quindi è meglio per te cominciare a cercare un marito. Le sue qualità ovviamente devono essere uguali alle tue. Scegli un uomo verso il quale ti senti molto attratta . Quando lo trovi fammi sapere. Se dopo le dovute considerazioni io penso che sia adatto sicuramente io te lo accorderò.
I brahmana dicono che il padre che non consente alla figlia di maritarsi sarà disgraziato, il marito che non conosce la moglie nel suo momento propizio, e il figlio maschio che non protegge la madre vedova saranno disgraziati. Ma ricorda . Quando agisci nella ricerca di un marito fallo nel modo in cui gli dei non disapprovano.” Dopo che il re ebbe istruito gli attendenti di accompagnare sua figlia Savitri , essa gli offrì i suoi rispetti e adeguatamente lasciò il palazzo. Insieme ai più anziani dei consiglieri del padre montò un veicolo e il guidatore la condusse in un sacro luogo ove vivevano dei rishi ( saggi ). Là ella adorò i piedi dei saggi e vagando nella splendida foresta distribuì regali ai brahmana. Un po’ di tempo dopo Savitri ritornò a palazzo. Si recò alla corte del padre e vide che stava conversando con il grande saggio Narada ( figlio di Brahma stesso) . Lì approcciò rispettosamente e Narada disse al re: “ dove va tua figlia ? e da dove viene ? E’ in età da marito , così perché non ottieni un marito per lei ? “
“ Tale è il motivo per cui l’ho inviata fuori , a trovare uno sposo” Il re si rivolse a Savitri .
“ adesso parlami dell’uomo che hai scelto”.
Savitri replicò: “ C’è stato un re giusto fra la gente Shalwa chiamato Dyumatsena. Ma dopo un certo tempo divenne cieco. Poi, uno dei suoi precedenti nemici, prendendo vantaggio di questa debolezza del re, gli sottrasse il regno. Dopo ciò il re insieme alla moglie e i suoi figli lasciò e si ritirò a vivere nella foresta , fece dei voti , praticò ascesi . Suo figlio adesso è un giovane uomo e adatto a divenire mio marito. Io ho scelto lui nel mio cuore come mio signore. “ Narada si voltò verso il re “ Ma questo è veramente una disgrazia ! Savitri ha fatto una scelta sbagliata . “ - “ Sbagliata ? “ - “ Si. Il giovane a cui lei si riferisce si chiama Satyavan .
( personificazione della verità) – Egli ha eccezionali qualità . Sia la madre che il padre sono al massimo veritieri. Questo è il motivo per cui i brahmana lo chiamarono Satyavan.” -
“ E’ egli attivo, , intelligente, perdonativo, caritatevole e coraggioso? ” – Narada continuò “ La sua energia è come quella del sole , la saggezza come quella di Brhaspati, il suo coraggio come quello del re degli dei, e la sua compassione come quella della Terra.” –
“ Ma è generoso e dona con facilità ciò che gli capita fra le mani ai brahmana ? E’ bello , non egoista, e sbalorditivo al solo guardarlo ? “ - “ Nel donare è come re Rantideva, che nutrì innumerevoli mendicanti. Nella qualità del suo affidamento e della devozione ai brahmana
egli assomiglia a Re Shivi , che offrì il suo stesso corpo come sacrificio per proteggere una colomba da un falco. In assenza di egoismo assomiglia a Re Yayati , in bellezza alla luna, luce dolce ma tenera , e nell’aspetto estetico è attraente come gli Ashwini ( gli dei della medicina ayurvedica , della salute , della bellezza) . Controlla i sensi ed è umile , coraggioso e veritiero . Con passione controllata è dedito agli amici , privo naturalmente di odio, non presuntuoso e perdonativo con tutti . I grandi saggi dicono che il suo comportamento è del tutto sempre appropriato e il suo onore e reputazione stabiliti solidamente.” – “ Si , queste sono le sue qualità , disse il re, ma che cosa a proposito dei suoi difetti? Non ne ha ? “
“ Ha un solo difetto che sovrasta tutte le sue virtù.” Ashwapati si interrogava su cosa potesse essere. “ E’ questo “ disse Narada “ In un anno da oggi - Satyavan morirà”. Il re si volse verso Savitri. “ Bene figlia mia, hai sentito cosa ha detto il saggio. Sarà meglio per te scegliere un altro uomo.”
Ma Savitri replicò: “ La morte viene una volta sola così come una figlia viene concessa una volta sola ! E una persona può , riferendosi ad una cosa regalarla una volta sola. Solo una volta questi eventi possono accadere. Analogamente sia la vita di Satyavan lunga o corta , virtuosa o maligna, io sceglierò il mio uomo solo una volta . E io lo ho già fatto.”
Narada disse : “ Re , la mente di tua figlia è ferma. E’ impossibile dissuaderla da questo virtuoso corso . E credimi nessuno ha virtù così limpide come Satyavan , io approvo questo matrimonio.” - “ Farò come dici” replicò il re “ dato che sei il mio guru” .
“ Possa il matrimonio di Savitri essere sereno e possiate voi tutti essere benedetti. Addio.” Disse Narada e se ne dipartì per i luoghi paradisiaci. Il re quindi procedette nell’organizzazione dell’evento. Convocò tutti i brahmana anziani con i loro assistenti. . Poi un giorno favorevole astrologicamente, lui, Savitri, e i brahmana partirono per l’eremitaggio di Dyumatsena , il padre di Satyavan. Quando arrivarono, approcciarono l’intelligente ma cieco saggio di stirpe reale, che era seduto su un giaciglio di erba sacra kusha sotto un albero sal. Dopo avere adeguatamente offerto i propri omaggi il re Ashwapati si presentò. Dyumatsena, a sua volta, offrì al re arghya ( acqua, latte, erba kusha, riso, erba durva, legno di sandalo, e fiori) , così come una sedia e una mucca. “ Qual è il motivo della tua visita? “ chiese.
“ Dyumatsena, questa è la mia amabile figlia , Savitri. Vorrei che tu la accettasi da me come tua nuora. “ - “ Ma noi siamo stati spossessati del nostro regno. Questo è il motivo per cui noi viviamo qui. Le nostre vite consistono nel praticare ascesi per acquisire virtù. Come potrebbe la tua nobile figlia portare il peso di una simile vita? “ – “ Mia figlia ed io sappiamo bene che felicità e sofferenza vanno e vengono. Quindi le tue parole sono non del tutto esatte . Sono venuto qui con la mente già predisposta e in base ad amicizia sincera ti ho offerto la mia obbedienza pertanto non demolire le mie aspettative. Noi siamo simili in rango – siamo re- e fatti per allearsi. Quindi ti prego accetta mia figlia come nuora e moglie di tuo figlio.”
Dyumatsena riconsiderò : “ nel passato ho desiderato avere una alleanza con te . Ma ho esitato. Dopo di che il regno mi è stato sottratto. Così lascia che il mio originario desiderio venga esaudito adesso . Tu sei del tutto il più benvenuto dei visitatori. “ – I due re chiamarono tutti i brahmana che vivevano nei ritiri del circondario e con gli adeguati rituali il matrimonio fu celebrato. Ashwapati dotò Savitri di giusto abbigliamento e ornamenti e poi se ne ripartì felicemente per il suo palazzo. Anche Satyavan e Savitri erano a loro volta felici , lui in quanto aveva ottenuto una moglie che aveva tutti i requisiti positivi e lei aveva in marito un uomo che veramente amava e ammirava. Quando il padre di Savitri se ne andò lei si spogliò di tutti gli ornamenti e vestì subito come una eremita con indumenti di corteccia d’albero di colore arancio. A causa del suo atteggiamento spontaneamente servizievole, delle sue buone qualità, gentilezza e semplicità, e del prendersi cura degli altri con disinvoltura Savitri soddisfaceva tutti.
La suocera in quanto usava vestirla e adornarla in modo femminile, il suocero onorandolo come fosse un dio e parlando sempre in rispetto di esso dandogli sempre per primo la parola e il marito con le sue dolci parole, la sua capacità nei lavori domestici, equilibrio nelle emozioni e affettuose espressioni in privato.
Nondimeno, come il tempo passava, la profezia del saggio Narada echeggiava nella sua mente e giorno e notte era causa dei suoi silenziosi lamenti. Quando solo quattro giorni mancavano a che Satyavan fosse destinato a morire, Savitri iniziò un digiuno di tre giorni. Suo suocero udendo ciò divenne mesto e disse “ figlia mia, ti stai proponendo un duro voto , forse non dovresti sottoporti a tali sofferenze.” – “ Non ti preoccupare ,padre, sono determinata a compierlo e così farò”. – “ Se va bene a te e insisti , tutto bene per tutti.” E smise di scoraggiarla. Dimagrendo giorno per giorno Savitri trascorse la vigilia della predetta morte di Satyavan in profonda agonia. Come il sole albeggiò lei rimuginò che quella era la data , completò i suoi rituali mattutini e fece la offerta sacrificale al fuoco. Si genuflesse ai brahmana a suo suocero e a sua suocera rimanendo lenta e serena con le mani giunte e i sensi sotto controllo. I brahmana la benedissero anche di non rimanere vedova e a tale audizione ella pensò “ così sia” –
Ma nondimeno ella sapeva che non poteva attendersi che la profezia di Narada fosse disattesa e che anzi molto presto si sarebbe materializzata. Visto che aveva completato il voto i suoi suoceri la invitarono a prendere cibo. Ella rispose che avrebbe mangiato al tramonto.
In quel momento Satyavan mise l’ascia sulle spalle e procedette verso il bosco. Notando ciò Savitri lo seguì e disse “ oggi vorrei venire con te ! “ – “ Venire con me? “ Satyavan fu sorpreso.
“ Si. Oggi non riesco a tollerare la tua assenza “ – “ Ma tu non sei mai venuta nella foresta con me . Le vie sono dure e scomode e per di più sei anche debole dal tuo digiuno.” – “ Non sono debole e assolutamente desidero venire insieme a te . Per favore lasciami venire.” “ Va bene vieni ma per favore chiedi prima il permesso anche dei miei genitori , voglio che anch’essi siano d’accordo non voglio sentirmi il solo responsabile in caso tu incontri difficoltà.” Savitri andò da loro chiese e aggiunse “ non posso stare senza di lui e oramai è quasi un anno che non lascio l’ashram , avrei voglia di vedere e odorare il fiorire della foresta.” Suo suocero rispose:
“ non ricordo alcun episodio in cui tu abbia detto qualcosa per un motivo nascosto . Così sia , vai pure . Ma ti prego non distogliere troppo Satyavan dai suoi doveri.” –
Savitri lasciò l’ashram con suo marito . Esternamente appariva sorridente ma interiormente era agonizzante. Più che avanzavano più si immergevano nella bellezza rigogliosa della foresta , dei suoi fiumi, alberi, fiori e uccelli cantanti. Guardando continuamente Satyavan oramai Savitri lo vedeva come già morto. Era solo un problema di momenti. Satyavan aveva riempita la sacca di ottimi frutti . Poi quando iniziò a tagliare rami il suo respiro si fece affannoso . Presto la testa cominciò a dolergli. Sentendosi spossato disse a Savitri: Savitri a causa del lavoro la mia testa , lo stomaco, e il mio cuore mi fanno male . A mala pena mi reggo in piedi . Penso di avere bisogno di riposare un po’. – Così si sdraiò sul terreno. Savitri gli si sedette a fianco e pose la testa di Satyavan sul suo grembo. Come percepì che il momento della morte stava avvicinandosi ella vide uno strano essere venire verso di lei. Vestito di rosso e portava una corona. Il suo corpo di colore scuro era radiante di luce. Occhi rossi e fieri. Con un cappio nelle sue mani , mirava a Satyavan , era spaventoso. La moglie di Satyavan pose lentamente la sua testa sul suolo poi si alzò con il cuore palpitante , tremante. “ Tu sembri un superuomo,” disse con il panico alla gola “ desumo tu sia un dio. Chi sei? E perché sei qui ? “ - Il visitatore rispose: “ Tu fosti sempre così devota a tuo marito. E hai anche acquisito meriti effettuando i digiuni , questo è il solo motivo per cui io debbo risponderti.” Savitri lo guardava atterrita. “ Sono Yama , il signore della morte. I giorni di tuo marito su questa Terra sono finiti. Sono venuto a portarne via lo spirito. “ – “ Ma solitamente tu invii i tuoi servitori perché sei venuto personalmente?” –
“ Per tali uomini carichi di queste qualità e di elevati ottenimenti spirituali io vengo personalmente.” Così il Signore Yama legò il cappio intorno all’anima di Satyavan . Poi sfilò l’anima fuori dal corpo in modo che fosse completamente sotto il suo controllo. Il corpo di Satyavan immediatamente , perso il respiro, lucentezza e emotività appariva ripulsivo. Come Yama cominciò a trascinare l’anima di Satyavan verso sud Savitri lo seguiva. Vedendo questo , egli si fermò e disse “ fermati. Vai casa e esegui le cerimonie funebri per il corpo di tuo marito, non hai altri obblighi nei suoi confronti. Non continuare a seguirmi.” -
“ Io seguirò mio marito ovunque tu lo porterai e dovunque egli vada. Questa è la tradizione, eterna. Come risultato delle mie austerità, del rispetto che ho sempre tenuto per i superiori, l’amore per mio marito, il compimento dei voti dichiarati, e grazie alla tua gentilezza, niente mi fermerà. Il saggio dice che colui che cammina per sette passi con un’altra persona genera
un‘ amicizia . Adesso che siamo amici per favore ascolta cosa ho da dirti. Anche se una persona attraversa i quattro stadi di vita , brahmacharya ( ricercatore spirituale), gryhasta ( uomo di famiglia), vanaprasta ( nonno, ritirato , dedicato allo studio ) , samnyasi ( rinunciante totale vivente solo in dio) , e li effettua secondo le scritture ma non conosce la sua essenza spirituale , la sua anima che abita il corpo, non evolve, non acquisisce meriti. Cosa è conosciuto come merito spirituale è in realtà solo generato dalla conoscenza. I saggi dicono che ottenere i reali meriti spirituali piuttosto che passare nei quattro stadi di vita sia la cosa da fare. E’ sufficiente avere esperito con coscienza i doveri di uno dei quattro stadi di vita , secondo i saggi , per ottenere meriti spirituali. Quindi non è obbligatorio avere vissuto il primo o il quarto stadio.”
“ Savitri, sono compiaciuto della tua conoscenza del vero significato delle scritture e delle tue appropriate parole fondate sulla ragione, e esposte con i corretti accenti . Chiedimi pure una grazia eccetto la vita di tuo marito. “ “ Va bene , disse Savitri, mio suocero vive una vita in reclusione nel nostro ashram perché egli perse la vista e il regno. Per la tua grazia o Yama possa egli ritrovare la vista..” “ D’accordo . Accordato. Adesso sei stanca dal lungo cammino. Non ti trascinare oltre. Smettila di seguirmi e torna a casa.” Rispettosamente lo contraddisse: “ Come posso sentirmi stanca in compagnia di mio marito? Il suo destino è sicuramente anche il mio. Dovunque tu lo trascini , io vado. O signore Yama, anche la sola conversazione con persone sante è molto desiderabile, la amicizia ancora di più. E una relazione di qualsiasi tipo con essi è sempre foriera di dolci frutti. Quindi uno si dovrebbe risolvere a cercare sempre e solamente persone sante.” – “ Le tue parole sono molto ricche o Savitri, esse soddisfano il cuore e incrementano la saggezza anche nel saggio. Quindi chiedimi un’altra grazia - eccetto la vita di tuo marito..”
“ Qualche tempo fa mio suocero, che è intelligente e istruito, perse il suo regno. Vorrei che lo recuperasse e non perdesse più il suo ruolo.” “ Accordato- adesso smettila di seguirmi e torna a casa.” – Savitri continuò “ tu controlli tutte le creature e le porti via da questo mondo, non secondo il tuo piacere ma per esattezza della giustizia, del dharma. Per questo sei chiamato Yama – il signore della morte e della giustizia. ( Yama alla lettera significa il nulla, il livellatore, colui che riduce tutto a…) --- Gentilmente ascolta questo. La responsabilità continua del virtuoso è mai nuocere ad alcuno tramite pensieri, parole o azioni , ma anzi riconoscergli cosa gli spetta per giustizia. Al momento per me tutto nel mondo è come mio marito – senza vita. La gente comune può essere priva sia di devozione che di gentilezza ma i virtuosi per natura sono misericordiosi con i nemici che chiedono protezione. “ Yama replicò: ” Così come è l’acqua per l’assetato così sono le tue parole per me . Quindi chiedi una terza grazia – eccetto la vita di Satyavan. “ - “ Mio padre Ashwapati, non ha figli maschi. Ma per continuare la dinastia vorrei che egli divenisse padre di cento figli. “ “ Accordato. Adesso che ho esaudito i tuoi desideri non mi seguire più. Hai veramente camminato a lungo abbastanza.”
“ Camminando vicino a mio marito non ho realizzato quanto lontana io sia andata. E vorrei infatti camminare ancora , ti prego ascolta ciò che ho da dire: Tu sei il potente figlio del dio del Sole , Vivaswata , colui che elargisce lo stesso calore e luce a tutti . E Tu dando la stessa giustizia a tutti sei chiamato il Dio della Giustizia. Le persone non sono fiduciose neanche di se stesse ma lo sono molto degli uomini virtuosi. Così tutti desiderano la amicizia con i virtuosi , con i giusti. E’ la virtù da sola che ispira fiducia in qualsiasi essere vivente. Questo è il motivo per cui la gente ama dipendere dal virtuoso. “ – “ Savitri, non ho ascoltato da tempo nessuno usare tali parole , come le tue, esse mi deliziano al cuore. Quindi chiedimi un’altra grazia – eccetto la vita di Satyavan.Poi ritornerai al tuo ashram.” “ Io stessa , personalmente vorrei dare vita a cento figli maschi ed essi dovrebbero essere , potenti e abili, e capaci di perpetuare la linea familiare.” - - “ Va bene accordata, adesso smettila di venirmi dietro , sei veramente andata troppo lontano in tutti i sensi.” Savitri andava avanti “ i virtuosi praticano sempre la bontà in quanto è la loro natura. E quando si associano l’uno l’altro questo genera sempre effetti positivi. Nessuna persona crea rischi a nessuna altra. A causa della giustizia del giusto il sole compie la sua parabola nel cielo. Dalle loro austerità la terra viene mantenuta e lo scorrere del passato e del futuro dipende da loro. I virtuosi sono sempre sereni in compagnia di altri virtuosi. Il virtuoso aiuta gli altri senza aspettarsi niente in cambio , senza che il suo pensiero vada verso la ricompensa. Quindi servire il virtuoso non è mai tempo perso. Egli mai ferisce la dignità o l’interesse di nessuno. A causa di tale servizio il virtuoso diventa spesso un protettore di tutti.”
Il signore Yama replicò” Più che tu esponi tali parole dense di significati ,piene di dolci gusti, investite di virtù e di piacere per la mente, e più che aumenta il mio rispetto per te , pertanto chiedimi una importante grazia.” – “ L’ultima grazia che mi hai concessa non può essere realizzata a meno che io non possa unirmi sessualmente con mio marito. Quindi ti prego rendilo in vita . Senza un marito io sono come una persona morta, non voglio felicità, paradisi, o prosperità, e non voglio più vivere. Tu mi hai benedetto di avere cento figli maschi ma nonostante ciò tu ti porti via mio marito. Prego dammelo indietro. Solo in questo caso le tue parole si avvereranno.”
Realizzando di non avere altra scelta Yama disse:” Così sia” Poi sciolse il cappio dall’anima di Satyavan. “ Savitri , io ho liberato tuo marito e non ha più alcuna malattia. Raggiungerà la prosperità e insieme a te vivrete per quattrocento anni. Quando realizzerà dei grandi riti otterrà grande fama. In più egli avrà cento maschi con te. Tutti i vostri figli saranno celebrati monarchi . Tuo padre avrà i suoi cento maschi con Malavi. Questi ragazzi assomiglieranno agli dei in bellezza. Saranno conosciuti come i Malavas. A loro volta con i loro figli e figlie diventeranno molto famosi.” Il signore Yama se ne dipartì per il pianeta di sua residenza.
Savitri ritornò al corpo di Satyavan si sedette e pose la sua testa di nuovo sul suo grembo. Satyavan riprese immediatamente conoscenza e guardò ripetutamente e amorevolmente Savitri. “ Quanto sono fortunato” disse “ e quanto ho dormito , perché non mi hai svegliato? E dov’è quella persona con la pelle scura che mi stava trascinando? Era un sogno o realtà? “
“ Era il signore Yama che ti stava trascinando , se ne è andato. Adesso , rinvigorito puoi alzarti.” Satyavan si alzò , rigenerato, e guardò ai colori della foresta che si imbrunivano.
“ Savitri io mi ricordo che mentre stavo tagliando la legna cominciò a farmi molto male la testa e non potevo rimanere in piedi e così mi misi a riposare sul tuo grembo . Così come tu mi abbracciasti io caddi in uno strano assopimento e benché tutto intorno a me fosse scuro io vidi un essere molto luminoso . E’ stato un sogno o era vero? “ - “ Te lo dirò domani . Per adesso l’importante è che ti senta bene . Se così adesso bisogna rientrare all’ashram dei tuoi genitori.”
Ma mentre si guardò intorno la sua opinione cominciò a cambiare – “ Si sta facendo buio , senti animali che ruggiscono e che abbaiano, e molti sono in cerca di preda qui intorno, è piuttosto minaccioso . Penso che dovremmo passare la notte qui piuttosto che tentare di passare attraverso la fitta foresta. E torniamo domani quando il sole sorge. In più tu potresti non esserti ancora del tutto ripreso.” - “ No. Il dolore mi è completamente sparito e mi sento benissimo sulle gambe . preferirei tornare adesso” – “ Perché? “ - -“ Beh, non sono mai stato lontano da casa più di quello che fosse atteso e quando è successo i miei si sono subito preoccupati e mi sono venuti a cercare per assicurarsi della mia salute e preferiscono che io sia all’ashram prima che il sole scompaia.” – “ Capisco” disse Savitri. Si incamminarono velocemente verso il ritorno . Nel frattempo all’ashram erano preoccupati della assenza dei due giovani quando un inviato annunciò all’anziano Dyumatsena che il re attuale era stato ucciso da due ministri che a loro volta furono uccisi dal popolo che voleva lui di nuovo indietro come re. Contemporaneamente Dyumatsena riottenne la vista. La sua gioia fu totale quando i suoi brahmana gli annunciarono che Satyavan e Savitri stavano arrivando . Nel giro di un anno Dyumatsena fu di nuovo re con ottima salute e vista , Malavi la madre di Savitri dette vita a cento maschi . Nel corso della loro felice vita insieme Satyavan e Savitri ebbero cento maschi dando vita alla onorata dinastia degli Shalwa. Così Savitri orientò una patetica situazione , se stessa, il marito, il suocero , il padre e le dinastie a cui apparteneva verso un destino di beatitudine terrena e spirituale. E’ detto che chiunque ascolti questo racconto di Savitri con dolce reverente attenzione raggiunga felicità , successo in tutto ciò che intraprende e mai proverà l’ esperienza dell’angoscia.
Articolo pubblicato nella rivista LexAurea32, si prega di contattare la redazione per ogni utilizzo.
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