San Bernardo di Chiaravelle : L’Anima dell’Ordine Templare

Roberto Cinquegrana
 

 

 

 
Uno dei principali protagonisti della nascita dell’Ordine del Tempio e che l’Occidente abbia conosciuto è senza ombra di dubbio Bernardo di Chiaravalle. Come dice Charpentier “Vi è in Lui un mistero del superuomo di Dio che sfugge alla semplice comprensione umana. Nacque intorno al 1090 vicino Digione, nel Castello di Fontaine. Suo padre era Tescelin, sua madre Aleth di Montbard, della stirpe dei Duchi di Borgogna. Fu istruito nella Chiesa di Saint Vorles a Chatillon-sur-Seine. Si racconta una storia di quel periodo che , anche se allegorica, non di meno è piena di significato.  In questa Chiesa di Saint Vorles esisteva “un’immagine della Madre di Dio fatta di legno che il tempo piu’ che il Sole ha annerito. Il viso piuttosto lungo; gli occhi grandi senza esagerazione, le guance non troppo piene né troppo incavate. Il colore, sia ad opera del pittore che del Sole, è bruno. E’ seduta e tiene in grembo Gesù”. E’ precisamente una Vergine Nera. La leggenda vuole che Bernardo, trovandosi in preghiera davanti alla Vergine, chiedesse : “Monstra te Matrem.” Maria premette il seno e “tre” goccie di latte caddero sulle labbra di Bernardo. L’allegoria è chiaramente alchemica. Essa può significare che Bernardo nutrito del latte della Vergine Nera, si è dissetato alle fonti profonde della tradizione Druidica. Infatti, egli stesso indica come i propri maestri le quercie e gli elci. I due alberi sacri. Non manca la spina. Possiede già, forse, un’iniziazione quando si presenta a Citaux per diventare monaco?

 Nessuno può saperlo, ma il Suo potere sugli uomini è già grande. Ha venti anni e non si presenta da solo ma con una trentina di compagni che ha condotto, tra cui cinque fratelli e suo zio , fratello della madre. Ritroveremo questo zio, Andrea de Montbard, che aveva pressappoco la Sua età tra i nove cavalieri fondatori dell’Ordine del Tempio e piu’ tardi Siniscalco del Tempio.

Bernardo entrò in Clairvaux, al tempo in cui Stefano Harding era l’abbate. Nel 1115, parte per fondare Clairvaux nella foresta Bar-Sur-Aube e prende immediatamente la Direzione dell’Occidente. Non è certo un fantoccio e rimprovera aspramente Re, Papi e grandi vassalli; tutti obbediscono a questo frate dalla salute malferma, umile e terribile. Papi, re, Vescovi e grandi Abbati, da Cluny a San Dionigi, si piegano davanti a Lui e lo riveriscono.

“Le questioni di Dio – egli dice – sono le mie e nulla quel che lo riguarda mi è estraneo.”E’ li per occuparsene ed è straordinario che tutti lo ammettano. Nulla di intricato nella Sua dottrina, nulla di contorto nel Suo Cristianesimo. Zelatore del Culto Mariano è l’inventore del termine “Notre Dame”. Nostra Signora non è per lui la moglie di Giuseppe, è la sposa del Verbo e quando combatte l’Immacolata Concezione lo fa senza incertezze. “ La sposa del Verbo non deve essere stupida” – dice. Mago? Certamente, ma nel senso piu’ alto del termine. Riconosceva che Dio l’aveva dotato di particolari poteri ed a voce unanime dei Suoi contemporanei, era considerato un eccezionale taumaturgo.

Sembra aver posseduto una sapienza universale. Questo piccolo uomo, sempre in moto, ha dato istruzioni ammirevoli per lo sfruttamento delle terre di Clairvaux. Tra le sue braccia venne a morire nel 1148, Meal O’Morgair, arcivescovo di Armagh, on Irlanda, che fu San Malachia, presunto autore della profezia detta dei Papi; altro viaggiatore del Verbo, al quale Bernardo, scrivendone la Vita, riconosceva stupefacenti doni di prescienza. Bernardo era l’uomo che doveva erigere il Tempio, additargli la missione e fargliela apprendere, come riconosceva, durante il Processo, il fratello Aymery, nella sua difesa in forma di preghiera…

Questo insegnamento e questa missione sono sempre rimasti segreti, ma emergono dagli avvenimenti storici tanto chiaramente, mi sembra, come se fossero indelebilmente incisi sulla pietra.

Il concilio di Troyes sancisce l’ufficializzazione della nascita dell’Ordine del Tempio ed a San Bernardo viene affidato il compito di redigerne la Regola. E’ un peccato che non sia stata prestata sufficiente attenzione alla premesse di questa Regola poiché esse svelano esplicitamente che una prima missione è stata portata a termine… ed il tono è quello di un Te Deum:

“Bene ha con Noi operato Damedieu ed il nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha richiamato i suoi amici dalla Santa città di Gerusalemme nella Marca di Francia e di Borgogna, le quali per la nostra salute e l’accrescimento della Vera Fede, non cessano di offrire le loro anime a Dio, ben accetto sacrificio…”

Dunque:

Bene ha operato: l’opera è compiuta. Damedieu . Domine Deus, come dice il testo latino, o Nostra Signora? I Cistercensi, come i Templari, hanno una particolare devozione per la Madre di Dio. Sono votati alla Vergine. E la Nostra Signora, che nutriva col suo latte è completamente diversa da una Vergine eletta. Forse qui si può trovare la chiave di lettura del processo di eresia a cui furono sottoposti.

Con Noi : ciò significa riconoscere se stesso o il suo ordine come il promotore della missione; dall’altra parte il Nostro Salvatore Gesù Cristo viene al terzo posto.

Che ha richiamato : dunque i cavalieri sono stati richiamati; per quale ragione se non perché la missione è compiuta? E richiamati nella Marca di Francia e di Borgogna, cioè in Champagne (che sfugge alla giurisdizione reale).

La regola dettata da Bernardo è monastica e, nella sua essenza, cistercense, il che non può sorprendere. Ai nuovi cavalieri fu perfino imposto l’abito bianco (quello di Citeaux, ma anche quello dei Leviti guardiani dell’Arca), sono, tuttavia, evidenti delle differenze che sembrano essere rivelatrici, poiché questa Regola è molto piu’ vicina ai “costumi” che disciplinano i fratelli conversi che alla regola dei professi. Mentre i monaci cistercensi pronunciano i voti di castità, di povertà e di obbedienza e di stabilità, i conversi, come i Templari, si limitano alla castità, alla povertà e all’obbedienza. Mentre i monaci cistercensi sono rasi, i templari devono essere rasi e conservare la barba. Come i conversi, i Templari sono soggetti agli stessi esercizi religiosi dei cistercensi professi , come i conversi, devono osservare un noviziato prima di pronunciare i voti. Sembra quindi chiaro che si tratti, nello spirito della regola che gli ha dato San Bernardo, di un ordine che ha una missione laica, che ha la missione di operare nel mondo. Solo da questo momento essi saranno considerati dei religiosi; a Gerusalemme, nonostante i voti prestati nelle mani del Patriarca, Ugo de Payns firmava come laico e non come religioso.

Ma la Regola non si limita puramente al lato monastico. Non ci si dimentica che deve trattarsi di una cavalleria militare. Ed ecco che San Bernardo sembra divertirsi a risuscitare le vecchie tradizioni celtiche ed i loro tabù, come se volesse ricongiungere questa cavalleria religiosa agli

 antichi ordini celtici.

In effetti, ricrea, sotto forma cristiana, il Ramo Rosso, ed i Feinians dell’Irlanda di altri tempi. “Dovranno sempre accettare il combattimento contro gli eretici, anche se questi sono in tre contro uno”…”Se lottano per la propria vita contro altre persone diverse dagli eretici, non devono reagire se non dopo essere attaccati tre volte”.. “ Se mancheranno ai loro doveri, saranno flagellati tre volte”. Le triadi esistono anche nella vita comune: “mangeranno carne tre volte alla settimana. I giorni in cui non ne mangeranno , potranno mangiare tre portate”…” Dovranno comunicarsi tre volte l’anno, sentire messa tre volte la settimana, fare l’elemosina tre volte la settimana…”

Bisognerebbe meditare su questo aspetto “Celtico” del nuovo ordine a cui Bernardo dette la Regola, nonché sul fatto che il Tempio, piu’ tardi, concentrerà (fuori dalla terra Santa) la sua azione laica in terra celtica. Sembra che il Santo Abbate, nutrito del latte della Vergine Nera, il discepolo delle quercie ed degli Elci, il compagno di O’Moghair, tenesse particolarmente a ricollegare questa nuova cavalleria, da Lui creata, alla tradizione celtica. Forse il tempio, la costruzione del tempio in terra druidica, ha questo prezzo…  La nota scrittrice partenopea Lina Sansone Vagni nel suo ultimo capolavoro “Le vere origini del complotto contro i Templari in Francia” edito da Ecig, mette ancora maggiormente in evidenza la discendenza sapienzale di Bernardo. L’Autrice fa riferimento al grande scempio della distruzione dei testi antichi del primo Cristianesimo e dei testi Classici dalla Nuova Chiesa colpevoli di essere impregnati della piu’ acerba cultura Pagana. 

Moltissimi testi classici furono distrutti perché, a parer della Chiesa, costituivano un ostacolo ad una minaccia all’affermarsi ed all’espandersi del primitivo Cristianesimo: secondo il loro personale discutibile punto di vista, bisognava interrompere ogni rapporto ed ogni vincolo con il passato e con la Sua Cultura. A tanto scempio pose fine, o almeno lo limitò, San Benedetto che nelle “scriptoria” dei Cenobi benedettini adibì monaci colti al recupero, alla trascrizione ed alla traduzione di molti testi del mondo classico. Molti, ma non tutti…

Inoltre nella trascrizione, se si reputava che per i neo-convertiti al Cristianesimo certi argomenti fossero “pericolosi” si eliminavano o si modificavano, con grave danno per la giusta comprensibilità del testo e dell’idea filosofica che esprimevano. Perciò se un beneficio c’è stato, per l’opera di recupero promossa da San Benedetto, tuttavia il risultato fu solo parziale. San Bernardo in seguito, lo dimostrerà con la sua palese Sapienza di Iniziato: essa non fu certo frutto della cultura accademica salvata nei Cenobi Benedettini.

La Sansone Vagni mette in risalto che sia Bernardo che poi i suoi discendenti come ad esempio il Principe San Severo fossero entrati in “contatto” o “possesso” di alcuni libri definiti “Proibiti” nascosti dalla Chiesa che nella loro purezza mai ritoccati dai Monaci, avessero mantenuto intatto il messaggio iniziatico e le loro Verità. Sono proprio queste presunte Verità ad aver incuriosito Bernardo tanto da realizzare in un terreno fertile iniziatico, una vera spedizione Archeologica per la ricerca di testi religiosi non manipolati, patrocinata da un altro grande “attore” dell’Ordine del Tempio : Ugo De Champagne.

Tratto ed ispirato da :
I Misteri dei Templari – L. Charpentier – Ed. Atanòr
Le vere origini del complotto contro i Templari di Francia – L.S. Vagni – Ed. ECIG

 


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