Lo Spazio Sacro
Michael Aion
“Il Cerchio annuncia la natura della Grande Opera.”
Crowley
Il cerchio,lo spazio sacro,prima che il Teurgo si ponga quale centro dello stesso,rimanda ad una dimensione di caos. Lo stesso segno “O” rimanda chiaramente ad una componente lunare, ctonia, ricorda il Tohu wa vohu della tradizione cabalistica. Per analogia potremmo vederlo come il ventre stesso della Vergine Maria che accoglie il seme-Logos dal Padre.
Questo aspetto lunare-ctonio è quanto il teurgo deve purificare e “fecondare”.
Il Tohu wa vohu appare come uno spazio indefinito, non ancora ordinato e fecondo, che può “evolversi” in mille direzioni. Questo caos è la materia necessaria per ogni azione.
Nel momento in cui il teurgo si pone all’Opera, non fa che imitare l’Opera stessa di Dio, che compie nell’Eternità. Il cerchio tracciato, lo spazio sacro, che delimita l’azione magica, è proprio la sostanza passiva. Il cerchio tracciato a terra ,o comunque una delimitazione rituale dello spazio in cui si svolgerà il rito, è proprio la sostanza passiva universale sulla quale agire. Gli stessi alchimisti dicevano che per procedere nell’Opera, bisognava procurarsi la Hyle del mondo, il lattice primitivo da cui poi trarre il Verbo Divino.
Andare da Cristo tramite Maria. Questa è la formula, il procedimento.
Porsi a questo lavoro è sostanzialmente porsi a calare le proprie mani nella materia oscura, che va modellata,come il Demiurgo che si appresta alla creazione (i guanti neri di alcuni gradi scozzesi…).
“La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.” Genesi 1,2. Questa è l’immagine della terra, in cui si trovava prima dell’opera divina. Una massa caotica senza ordine, ma che proprio dal caos il teurgo trae l’Ordine. Ad imitazione di Dio è questa l’unica vera opera a cui l’uomo è chiamato.
La tradizione ebraica posteriore ne commenta in maniera più efficace il fatto che :” La terra era desolata e informe, sprovvista di persone e bestie, vuota di coltivazioni e di alberi.” L’immagine è di una realtà negativa (per altri versi potremmo scorgervi Seth che non ha figli dalla sua sposa,e che questa genera solo un figlio, Anubi, avuto da Osiride). Nel trattato talmudico dell’Hagigah c’è una bellissima immagine :” E’ stato insegnato: Tohu è una linea verde,che circonda tutto il mondo, da cui proviene la tenebra…mentre bohu sono le pietre limacciose affondate nell’Abisso da cui sgorga l’acqua” (non ricorda forse la linea verde del Liber Cordis Cinti Serpente?”Ivi era un bianco unicorno con un collare d’argento, su cui era inciso l’aforisma Linea viridis gyrat universa.” Dal commento di A. Crowley :” Il nome di questo unicorno è ‘La linea verde si avvolge intorno all’Universo.’ Si noti l’etimologia di viridis, connessa a vir e vis; ed anche all’idea di gyrat, che ricorda l’aforisma ‘Dio è Colui con la Testa di Falco…che ha forza spiraliforme.’ La linea verde,qui scelta per indicare il limite dell’Universo, suggerisce la Cintura di Venere. Il limite dell’Esistenza non è dunque un’idea fissa, ma un Principio Vegetale di Vita, della natura dell’Amore, in continua crescita. Riassumendo la dottrina, si può dire che l’espressione intelligibile della pura Idea creativa sia il principio multiforme della Crescita.”).
Abbiamo quindi tohu che è la linea immateriale dell’orizzonte e bohu rimanda ai cippi di confine,la pietra da cui scaturisce l’acqua che purifica e feconda. Cordovero vedeva in questi termini gli attributi di Chesed e Binah riflessi in Malkuth.
Il teurgo nel tracciare o nel delimitare lo spazio sacro,si pone in diretta analogia con l’azione di Dio che si svolge dal quel “in principio” di cui parla l’Antico Testamento. Egli non fa che operare quel “Come in Alto così in basso” della tavola smeraldina. I cabalisti proprio da questa azione vedevano un riprodurre la organizzazione della Materia da cui Dio trasse l’Albero della Vita. In particolare il tohu è Kether e il bohu racchiude i quattro elementi divini: Chesed,Binah,Thipharet e Malkuth.
Il teurgo che si pone con questa consapevolezza non fa che sintonizzarsi con quella azione di Dio che da sempre “vibra” nel Cosmo intero,da sempre e per sempre.
La Maria della tradizione cristiana allude a questo caos Primordiale. Essa è la Stella Maris, alludendo proprio alle forze caotiche del mare ,acqua da cui viene la vita.
Esiodo descrive la creazione con immagini simili :”Nacque tra tutte le cose il Caos Premevo, e solo dopo,Gaia dall’ampio petto.” A questi concetti ci riporta la stessa somma ottenuta dalla riduzione Cabalistica della parola tohu wa bohu = 4,numero di grande importanza nella numerologia sacra sia di M. de Pasqually che di C.de S. Martin.
Nel momento in cui “organizzo” lo spazio sacro,il cerchio, mi pongo al centro di questo, ecco che prendo posto nel centro dell’Universo. Dal cerchio senza centro,senza punto, si passa al cerchio con il punto nel mezzo. Dal simbolismo Lunare ad uno Solare.
Il particolare universo del teurgo diventa lo specchio in cui si riflette l’Universo intero. Da questa consapevolezza nasce quel sentimento di continuità tra quanto è fuori e quanto è dentro. Due dimensioni che rimandano continuamente l’una all’altra. Vivere il quotidiano stesso come limite del cerchio magico, che la mia coscienza delimita ogni giorno. Ma la coscienza “desta”,sposta lo sguardo oltre il proprio orizzonte…un eccedere di Sé. Da essere uomo di desiderio a uomo di volontà. Si deduce quanto stretta sia la relazione tra il punto centrale e lo stesso cerchio.
Il teurgo al centro per essere realmente attivo deve svuotarsi,essere ricettivo come una coppa vuota che accoglie la Grazia di Dio nel “fondo della sua anima”,come direbbe M. Eckhart. Nulla di Dio può essere accolto se non da Dio stesso. Per essere il teurgo “nulla ha,nulla possiede,nulla vuole”.
Essere Nulla per essere Tutto.
Con questa coscienza il deambulare nello spazio sacro è geocentrico. In quanto invocando una azione solare, mi muovo come se il sole girasse intorno alla terra,in senso orario. Azione che riproduce purificazione e successiva invocazione.
Quel sole che gira intorno è la luce a cui aspiro (la L.U.X. del sistema della Golden Dawn). Quel fuoco centrale (la shin) a cui tendo, e in cui già sono (la schin con le tre teste richiama la trinità superna, o anche le tre colonne dell’Albero sephirotico, così come la Ida, Pingala e Sushumna).
Astro che gira in modo apparente,il cui legame con il Sè si svelerà nelle fasi successive dall’azione rituale-teurgica.
Nell’allinearmi all’azione di Dio, ricevo quelle energie che mi fanno partecipe di Dio stesso. Con la consacrazione avviene questa “presa” di coscienza, che illumina e trasfigura tutto. E’ un mettere a terra quanto è stato precedentemente invocato e pregato. Allora nel chiudere la mia azione rituale la chiudo con una coscienza diversa, e questo viene testimoniato dal deambulare non più in senso orario, ma antiorario. Essendo divenuto il Centro,il perno, su cui tutto ruota; io come il Sole mi pongo al tempo stesso,al centro del mio universo e al contempo,al centro di tutto l’Universo,dei Mondi. Intorno a me il cerchio non è più il cerchio del sole che gira intorno al mio cerchio con le sue quattro stazioni (la croce) , ma è il cerchio dello zodiaco che diviene il mio “limite”,zodiaco che gira intorno allo stesso sole in modo antiorario. E’ il Sé che emerge dall’io. La coscienza da individuale si fa universale. O meglio è lo sposalizio delle due. E’ l’imitazione di Cristo per eccellenza. La coscienza da geocentrica diviene eliocentrica. L’orizzonte si “espande”…”a riveder le stelle”. Il paradosso è che se anche mi ponessi in antitesi con me stesso (antitesi apparente) e quindi “capovolto”, tutto girerebbe in senso orario, facendo ritornare tutto all’origine (in principio) di quella azione da cui tutto il procedimento è scaturito, e che tutto trasfigura. Come l’Impiccato dei Tarocchi, un triangolo con il vertice in alto e una croce alla base,che “pende” nell’abisso, rappresentando la discesa agli inferi,nell’oscurità,per redimerla. In quanto detto possiamo intravedere le tre lettere madri, presenti in modo velato. L’acqua ( mem – Impiccato),il fuoco (shin- l’Eone), il centro del cerchio,per certi versi la croce o la svastica l’aria ( aleph – il Matto). [1]
“L’unità principale esige di fatto che non ci siano opposizioni irriducibili” R. Guènon (Il simbolismo della Croce). L’ abisso rifletterà nelle sue misteriose profondità l’altezza del cielo.
Il procedere in senso antiorario ,eliocentrico,in realtà chiude per aprire.
L’orizzonte si sposta, diviene infinito,le stelle le costellazioni dello zodiaco,il centro si fa onnipresente. Dopo la fase di bando,purificazione,consacrazione, io metto a terra quanto invocato e REALizzato. Nella mia azione è visibile,tangibile,l’azione Divina. Messa a terra che è anche un rilasciare su questo piano le energie e le dinamiche trasmutatorie. Il crocifisso da cui scaturisce acqua e sangue (acqua e fuoco). Ciò che realizzo è sempre in stretta relazione con quanto mi circonda. Per essere nel mondo,tra gli uomini devo necessariamente “cedere” qualcosa.
Essere centri di sé stessi è divenire centro dell’universo. L’intero processo è paragonabile non solo alla messa in terra, ma anche alla nascita dell’uomo di Desiderio che diventa uomo di Volontà.
“Sii tu Hadit, mio centro segreto,il mio cuore e la mia lingua!” è l’esortazione della dea delle stelle Nuit al teurgo [2].
Il porsi al centro della croce,come una svastica può girare in un senso o nell’altro,senza inficiare l’essere Centro.
Con quanto descritto abbiamo una figura geometrica formata da cerchio con le sue quattro sezioni,la croce degli elementi,le quattro direzioni dello spazio e lo stesso teurgo quale “asse centrale”,che ha altezza e profondità. Svetta verso il Cielo,e sprofonda verso gli Inferi.
Avremo una croce a sei braccia. Il teurgo quale asse del Mondo, sarà la linea verticale che unisce il Cielo all’inferno, materialmente rappresentati dalla stella polare e dalla croce australe. Gli assi orizzontali indicheranno non solo le quattro direzioni dello spazio, ma anche gli equinozi e i solstizi. Avremo una croce a sei braccia, che ricorda la croce tridimensionale o volumetrica. Sei come le punte dei due triangoli incrociati, con il centro di questa figura avremo il sette. Una sequenza simbolico-numerica di importanza vitale per il marinista (da questo si potrebbe sviluppare altro, ma mi dilungherei…). Parafrasando una frase di s. Ireneo potremmo dire che il teurgo è immagine di Cristo “appeso alla croce, in modo da riassumere in Sé l’universo.” Questa consapevolezza fa sì che il teurgo operi non solo per la sua redenzione o Reintegrazione, ma per la Reintegrazione Universale, che in modo misterioso in sé riassume.
[1]” Ma sebbene tu possa conoscere oggi la Parola di questo Grado e la Formula che ad esso compete,ancora avrai a superare molteplici difficoltà prima di divenire Maestro del Tempio dell’universo. Attorno a te io vedo i primi Tre Petali della Rosa Maggiore, che formano un triangolo dal vertice rivolto in alto,sul quale sono le sacre lettere Aleph,Mem e Shin, ciascuna risplendente su un petalo di differente colore – giallo, blu e rosso. Come già ti è stato insegnato, sono queste le tre Lettere Madri del sacro Alfabeto Ebraico, le Lettere dei Tre Elementi, di cui il quarto, o Terra, è la mescolanza. Tu devi divenire padrone degli Elementi, o Figlio Mio! Questi li troverai nella Croce del tuo stesso essere, e tu già hai appreso come “stabilire te stesso fermamente nell’equilibrio delle forze, nel messo della Croce degli Elementi, quella Croce dal cui centro la Parola Creatrice scaturì agli albori dell’universo.” Tu hai appreso ad essere “pronto ed attivo come le Silfidi, ma ad evitare frivolezze e capriccio; ad essere energico e forte come le Salamandre, ma a rifuggire irritalibità e ferocia; ad essere flessibile e attento alle immagini come le Ondine, ma ad evitare pigrizia e mutevolezza; ad essere laborioso e paziente come gli Gnomi, ma a rifuggire volgarità ed avarizia.” Non dovrai mai dimenticare queste regole nella tua ricerca di più alte conoscenze.”
Da “De Mysteriis Rosae Rubeae et Aureae Crucis” di Fr:. Achad.
[2] Faccio notare come vengono enunciati tre centri che altro non sono che i tre chakra che incontriamo risalendo la colonna vertebrale. Abbiamo una tripartizione dell’uomo che è possibile avvicinare a quella che ne fa S.Martin (i puristi della Tradizione non si scandalizzino veder avvicinati il Filosofo Incognito alla Grande Bestia…è il perenne paradosso dell’esoterismo.) con :
Ventre – Mercurio – Forza
Petto – Zolfo – Sapienza
Testa – sale – Bellezza
Altre analogie ci sarebbero…
pubblicato per la prima volta su Lex Aurea 20