Costituzione dell'uomo, secondo la scienza e l'occultismo
 

Giuseppe Citarda


 

 

Il tema si sviluppa secondo i seguenti capisaldi:

. a) uomo "quale essere al mondo, da farsi nel mondo";

. b) scienza, secondo le due terminologie latine: "scientia" e "Scire";

. c) occultismo e/o essoterismo, inteso quale capacità dell’uomo sapiente e sensibile di penetrare i misteri della Natura e dello Spirito, rimanendo uomo libero e cosciente;

. d) costituzione dell’uomo e magia: concetti e strumenti.

- Uomo quale "essere al mondo da farsi nel mondo".

Con tale espressione si intende esprimere la stretta solidarietà dell’uomo (corpo-perispirito-spirito) con l’universo intero, cioè immerso nel cosmo e, per sua natura, capace di costruire sia le relazioni sociali, sia il miglioramento della qualità della vita, attraverso l’esercizio della libertà. In ultima analisi, l’uomo non è una "cosa" in mezzo alle "cose", né un "animale" i mezzo ad altri "animali": è una persona sempre alla ricerca di Luce, Verità e Giustizia. Fra i vari "valori" che definiscono la vita umana, questi, rappresentano quelli più preziosi che l’uomo possa avere.

In senso più concreto e tentando di definirli, è necessario individuare dei livelli di "valori", secondo una scala gerarchica affinché un valore qualsiasi, non possa essere considerato (per la persona umana) come vero valore. Pertanto, ad un primo livello troviamo la "sfera dei beni materiali o biologici": ogni opera di civiltà s’inizia con uno sforzo per difendersi contro le forze ostili della natura, poi se ne svilupperà uno di scoperta e di assoggettamento di queste forze nascoste per rendere il mondo meglio adatto ai bisogni e alle aspirazioni biologiche dell’uomo; nasce così l’universo umanizzato dell’habitat, degli indumenti, del confort, dell’igiene, etc. …

Ad un secondo livello di valori, troviamo la "sfera di tutto ciò che nutre ed assicura il gioco libero e disinteressato del pensiero": vi troviamo la scienza, la filosofia, le lettere, le arti, etc.; in altri termini riconosciamo in questa sfera, "l’immenso universo dell’imponderabile, dell’economicamente improduttivo", ma che assolutamente non vorremmo che scomparisse dal mondo, perché è proprio questo universo di valori che ci libera dalla pesantezza delle cose.

Ad un terzo livello troviamo la "sfera dei valori morali"; valori che si possono possedere senza essere ricchi dei precedenti e con i quali si perviene alla considerazione della persona umana in quanto persona.

Si giunge così ad un quarto livello di valori, quello dei "valori spirituali".

Le prime tre sfere, si risolvono nel nostro "essere-al-mondo" nella "intersoggettività" ed hanno come scopo, lo sviluppo e l’umanizzazione dell’universo. L’aspetto specifico del senso spirituale, invece, sta nel fatto che esso mette l’uomo (e/o l’umanità) in relazione con l’Assoluto, con il Tutt’Altro, che è nello stesso tempo "Presenza" al di là e nel più intimo di sé stessi e tra "l’Io" e gli altri. Presenza per il quale e nel quale Io sono principio e fine assolutamente ultimo dell’esistenza; Presenza che chiamiamo Essere Supremo o G.A.D.U. .

- Scienza, secondo le due terminologie latine: "scientia e scire".

La scienza, dal latino "scientia", è etimologicamente un complesso ordinato di cognizioni dipendenti da principi certi; la forma scientifica è frutto dell’intelletto e dà modo al pensiero di potersi orizzontare in mezzo alle infinite "varietà delle apparenze". Un primo elemento d’ordine è dato dal tempo o ordine di successione; ma vi sono sensazioni coesistenti che invadono l’animo contemporaneamente; è pertanto necessario un nuovo elemento: l’idea di spazio. Spetta a questo di ordinare le cose pre-esistenti e stabilire tra loro dei rapporti, localizzando diversi punti; in tal modo si attua un ordine relativo, secondo il quale le cose vengono percepite come se fossero distribuite nel tempo e nello spazio. E poiché le sensazioni non rimangono isolate l’una dall’altra ma tendono a raggrupparsi, occorre definire le "sostanze" e distinguere le une dalle altre. Ma le cose, gli oggetti, i corpi, non sono invariabili, si alterano. Occorre scoprire allora un ordine che regga e governi questo perpetuo mutarsi delle cose, ed è questa l’idea di LEIBNIZ: "nulla accade di cui non si possa spiegare a-priori perché le cose siano in un modo piuttosto che in qualunque altro". Comunque si enunci questo assioma, esso afferma che le modificazioni della natura sono regolate da principi che noi possiamo comprendere. Ciò detto, però, non può tacersi che il termine scienza, è un’astrazione; in realtà esistono scienze separate, le quali differiscono sia per la materia che trattano sia per il principio su cui si fondano, sia per il metodo che seguono.

Nel senso di "scire", sapere, la scienza è soggettivamente lo stato dello spirito che possiede la verità; non sapere per fare ma sapere per sapere. Questo è il campo delle scienze morali, che si occupano dei fenomeni e delle leggi del mondo spirituale, avente per scopo la conoscenza dell’uomo.

-Occultismo, inteso quale capacità dell’uomo sapiente e sensibile, di penetrare i misteri della NATURA e dello SPIRITO, rimanendo uomo libero e cosciente.

La tendenza a penetrare e a dominare la Natura attraverso la conoscenza delle forze che agiscono in essa, ebbe nuovo impulso nel periodo rinascimentale; a cercare le forze elementari occulte, si accinse l’alchimia che studiava la combinazione dei corpi; a scrutare l’influsso delle stelle, si applicò l’astrologia, con lo scopo di predire l’avvenire, osservandone l’aspetto, le posizioni e gli influssi dei corpi celesti; a penetrare nella virtù delle parole e dei riti, si accinse la

mistica pratica o teurgia.

In ultima analisi, possiamo riassumere che diverse "Arti" o scienze in senso lato, concorrono a formare quelle che vengono

chiamate "Scienze Occulte", del ché occultare, nascondere. Allora, l’occultismo è un qualcosa noto a pochi, trattato con linguaggio da iniziato e che usa simboli, allegorie, analogie, rituali, noti solo a coloro che sono istradati nell’arte propria o "Arte Regia".

In questo ordine di idee, Mago è il possessore vivente ed utente della scienza di Dio: è "sacerdote perfetto". Dice il KREMMERZ, la magia è tanto potente da far perdere a colui che si è impadronito del segreto divino, la volontà di parlarne. Ancora, il LEVI, sostiene: esiste un secreto formidabile, la rivelazione del quale ha già distrutto un mondo, come l’attestano le tradizioni religiose dell’Egitto, simbolicamente riassunte da MOSE al principio della Genesi. Questo secreto costituisce la scienza fatale del bene e del male… si, esiste un dogma unico, universale, imperituro, forte come la ragione suprema, semplice come tutto ciò che è grande… e questo dogma è stato il padre di tutti gli altri… .

In Magia il concetto dell’universo, è la sintesi dell’esistente (lo zero numerico o la volta celeste); Il gran tutto ha analogia completa nelle parti; la corrente vitale è unica; il processo evolutivo ed involutivo dell’azione della vita universale è costante; l’aria che respiriamo è per tutti gli uomini della terra ciò che la luce solare è per tutti i pianeti del nostro sistema. Analogicamente i pianeti del nostro sistema sono cellule dell’universo come cellule organiche rispetto ad un organismo. Scrive PAPUS: tutto è analogo, la legge che regge i mondi, regge la vita dell’insetto; conoscere il segreto della cellula è conoscere il segreto di Dio; possiamo dire che la vita è la forza solare trasformata.

Dice LEVI: l’uomo è un essere intelligente e corporeo, fatto ad immagine di Dio e del Mondo, uno in essenza, triplice nella sostanza, immortale e mortale; vi è in lui un’anima spirituale, un corpo materiale e un mediatore plastico. E guarda caso, tre sono le grandi divisioni delle scienze occulte: Magia, Psicurgia, Teurgia, le quali corrispondono ai tre mondi: naturale, umano e divino.

Un’avvertenza è d’obbligo in magia: stare allerta e discernere i fenomeni materiali pseudo intelligenti che l’organismo umano può produrre in determinate condizioni del sistema nervoso.

Al fine di dare una struttura organica, possiamo dividere la scienza occulta in quattro sezioni:

1) lo studio e l’uso degli esseri e delle forze elementari o alchimia;

2) lo studio o l’uso delle forze o magia;

3) lo studio e l’uso delle forze occulte dell’uomo o psicurgia;

4) lo studio delle forze Divine e delle loro relazioni o teurgia.

In ultima analisi, l’occultismo si occupa dei rapporti del corpo fisico e del corpo luminoso nelle loro azioni sullo Spirito Intelligente, causa prima e creatore del tutto. L’adepto, volontariamente e consapevolmente dirige il proprio Sé a colui che è "Causa Prima"; liberamente integrato in Dio, vuole fortemente raggiungere la meta prima; osa percorrere sentieri "sottili" ed in questa azione anticipa la sua terza esistenza o seconda vita intelligente.

- costituzione dell’uomo e Magia: concetti e strumenti.

L’uomo è costituito da un corpo fisico, un’anima (o mediatore plastico, perispirito, etc.) e dallo spirito (Io superiore, Sé, Ruach: Soffio vitale, Soffio divino); il rapporto in cui si trovano queste tre realtà, può essere spiegato "classicamente" dal rapporto in cui trovasi una carrozza trainata dal cavallo e condotta dal cocchiere. La carrozza corrisponde al corpo fisico; il cavallo al corpo astrale; il cocchiere allo Spirito. La vettura di per sé è inerte; il cocchiere prende parte alla direzione per mezzo delle redini, senza partecipare alla trazione diretta ed è in questo il ruolo dello Spirito; infine il cavallo, unito alla carrozza per mezzo delle stanghe e al cocchiere per mezzo delle redini, muove tutto il sistema senza occuparsi della direzione.

In forza di questa triplice realtà o trinità, l’uomo iniziato, ammette fra l’Io e il Non-Io, fra lo Spirito e il corpo, l’esistenza di uno o più principi intermedi. Generalmente la trinità domina tutte le divisioni secondarie, sintetizzati in una unità totale che li racchiude tutti (una la Sostanza, triplice la forma). Dall’esempio di prima (carrozza, cavallo, cocchiere) si ricava che il mediatore plastico, è dotato non soltanto di una propria esistenza, ma di organi e facoltà con delle caratteristiche proprie; presiede all’elaborazione di tutte le forze organiche, ed è dotato di luce propria (aura). Questo corpo astrale ha dunque i seguenti differenti ruoli: unisce, per una doppia polarizzazione, il corpo fisico allo Spirito; è l’operaio nascosto che effettua le funzioni della vita vegetativa e conserva al corpo materiale la sua armonia funzionale nonostante la malattia e l’imprudenza (mentre al corpo fisico è demandato il compito di riparare incessantemente la sua forma, malgrado la morte continua delle cellule fisiche); può sfavillare intorno all’individuo formando una specie di atmosfera chiamata "aura astrale" e può esteriorizzarsi totalmente.

Ritornando all’uomo, possiamo dire che il corpo fisico con le sue "volontà" più terrene è governato dal ventre; il petto attiene al corpo astrale (plesso solare); la testa, da una parte, serve da centro alla zona intellettuale del corpo astrale (Essere psichico) e, dall’altra, all’Uomo-Spirito stesso.

Per quanto concerne il principio femminile, possiamo dire che è il completamento necessario di tutto il principio attivo; esso sviluppa e termina le forme create dallo stesso principio attivo; ciò vale tanto nel singolo individuo, quanto nel rapporto Uomo-Donna.

L’occultista, nel suo indagare, si serve di un metodo che da solo caratterizza la scienza occulta, cioè si serve dell’analogia (come in alto, cosi in basso): l’Uomo, la Natura e Dio, sono analoghi (ma non simili) e principi dell’uno, si ritrovano analogicamente nell’altro; ciò ha fatto dire che l’Uomo è un piccolo mondo e che la Natura è un grande mondo e che tutti e due riproducono la Legge della costituzione divina ( o nel linguaggio degli ermetici: microcosmo, macrocosmo, archetipo). Analogicamente, come l’uomo è una triunità pur essendo uno, possiamo intuire, in senso astrale, tre piani o livelli che dal più pesante pervengono al più sottile. In particolare, nel piano astrale (medio tra il piano fisico e il mondo divino) risiedono:

. delle unità direttrici che guidano il cammino di tutto ciò che si evolve nell’astrale; queste entità psichiche sono costituite dagli uomini superiori delle razze anteriori, evolutisi per la loro propria iniziativa (Spiriti direttori della Cabala) o, per degli esseri speciali del piano divino (Angeli e Ricevitori di Luce); . dei fluidi particolari formati da una sostanza analoga all’elettricità (luce astrale), ma dotati di proprietà psichiche;

. degli esseri diversi che circolano in questi

fluidi particolari, suscettibili di subire

l’influenza della volontà umana: gli

elementali;

. le forme che si devono manifestare nel piano fisico, costituite dal "riflesso negativo" delle idee creatrici del mondo divino;

. le immagini "astrali" degli esseri e delle cose, riflessione in negativo del piano fisico e base delle "auree astrali";

. dei fluidi emanati dalla volontà umana o dal mondo divino, azionanti l’astrale;

. dei corpi astrali di esseri sovraccarichi di materia (suicidi); di esseri in via d’evoluzione (elementari); delle entità umane oltrepassanti l’astrale, sia per incarnarsi (nascita) sia dopo essersi disincarnati (morte);

. le idee salde, generate sia dagli individui, sia dalla collettività dove gli elementali ne costituiscono le "lastre" astrali, individuali e collettive;

. immagini astrali di confermazione particolare, intrattenute dalle aspirazioni delle collettività e formanti un’estensione della classe precedente.

Non è possibile chiudere queste pur brevi note, incomplete e sintesi di più autori, senza affrontare la problematica inerente l’origine del male nell’umanità (secondo la teoria a noi più vicina).

Per gli occultisti, Adamo non rappresenta un uomo individuale, bensì l’insieme di tutti gli uomini e le donne. Questo uomo primordiale occupava tutto lo spazio interzodiacale, sul quale regnava sovrano. Ciò accadeva dopo la caduta e la punizione dell’angelo ribelle, divenuto principio animatore della materia in fase di realizzazione e che era paragonabile al bambino che si trova ancora nel grembo materno.

L’immaginazione di Adamo (che Mose chiama Aisha), eccitata dall’angelo ribelle, mostra allo spirito dell’uomo universale un ragionamento che ha sempre provocato cadute, non solo universali ma anche individuali, in tutte le epoche. Adamo, sedotto da questa idea in forza della sua immaginazione, si figura come "Colui" che fornisce al principio della materia, il mezzo per passare dallo stato di germe allo stato di realtà; egli unirebbe la potenza spirituale di Dio alla potenza materiale, ancora sconosciuta nelle conseguenze, divenendo così il maestro del suo Creatore. Una volta acquisita, questa idea fu messa in pratica dalla libera volontà di Adamo, che conferì alla materia, per il suo legame con essa, quel principio di esistenza che prima le mancava. Adamo fu subito circondato in tutti i suoi organi spirituali da questa materia che egli credeva di poter dirigere a suo piacimento mentre l’essenza materiale, si sforzò di far discendere fino a lui tutte le altre aspirazioni di Adamo. Il Creatore, per attenuare l’azione della sua creatura (Adamo), unendo tempo e spazio, corollari del piano fisico, creò la differenziazione dell’Essere collettivo: ciascuna cellula di Adamo diviene il principio della vita universale e della forma plastica: Eva. L’uomo a questo punto deve depurare i principi inferiori che ha aggiunto alla sua natura, con la sofferenza, la rassegnazione alle prove, l’abbandono della sua volontà nelle mani del Creatore (in ultima analisi deve operare il processo inverso alla sua formazione materiale).

L’incarnazione nel corpo fisico rappresenta la prima caduta; la sottomissione dell’Adamo incarnato alle attrattive passionali del piano fisico, costituisce la seconda caduta.

Sugli altri punti della teodica, l’occultismo si riallaccia in generale alle dottrine cabalistiche. Dio è concepito come assolutamente personale e distinto dalla creazione nella quale Egli è presente, come lo Spirito dell’uomo è presente nel suo corpo senza perdere nulla della sua unità.

Le Emanazioni divine in azione nella Natura, determinano i piani fondamentali d’azione: emanazione, formazione, materializzazione (vedi nel dettaglio l’albero sephirotico o albero cabalistico).

Per quanto attiene al simbolismo, questo, è una delle sezioni più sviluppate delle scienze occulte; tutte le cattedrali gotiche sono simboli di pietra; ogni simbolo, ogni strumento, ogni canone, sono supporti atti a catalizzare, a sorreggere, a coadiuvare il lavoro interiore. Noi, ber brevità, analizzeremo pochi simboli che ci sembrano fra i più basilari.

• la sfinge con la sua testa umana, dalle ali d’aquila, dagli artigli di leone, dai fianchi di toro, per rappresentazione simbolica e per analogia, rappresenta in realtà delle caratteristiche dell’uomo. Il toro è simbolo del temperamento linfatico e della forza materiale che è in ciascuno di noi; è la chiave della psicologia addominale o degli istinti. Il leone è il simbolo del temperamento sanguigno e della forza animosa, del coraggio e della collera; è la chiave della psicologia toracica o delle passioni e dei sentimenti, di cui la formula è: osare. L’aquila è il simbolo del temperamento nervoso e della forza intellettuale irriflessiva, dell’entusiasmo e dell’immaginazione sfrenata; è la chiave della psicologia cerebrale inferiore, della scienza dei libri, di cui la formula, tuttavia elevata, è: sapere. La testa umana è il simbolo del temperamento bilioso e della volontà riflessiva, della ragione che domina e che arresta gli impulsi istintivi del toro, animici del leone, entusiasti dell’aquila; che unisce "il tutto" all’unità della coscienza rischiarata dallo Spirito. la sfinge, porta dell’iniziazione, è la parola pietrificata della scienza occulta e della sua tradizione misteriosa. In senso astrologico, rappresenta i quattro segni cardinali dello zodiaco; rappresenta anche i quattro elementi: Aria, Acqua, Fuoco, Terra.

• Il pentagramma o stella di Davide

rappresenta l’uomo proteso verso l’alto, verso ciò che è divino e sublime; nel piano umano rappresenta il numero cinque che esprime l’unione dei diseguali. I cinque rami accordano un’unione feconda: il tre corrisponde al principio maschile e il due al principio femminile; dalla loro unione proviene l’androgino. E’ anche una delle chiavi che apre la strada al segreto: Secondo Paracelso, il pentagramma è uno dei più potenti simboli; è mezzo di scongiuro e di richiamo di potenza. Rappresenta anche la stella fiammeggiante, immagine del figlio di Iside e del Sole, emblema di movimento; simbolo della materia prima, fonte inesauribile di vita, della scintilla del fuoco sacro, seme universale di tutti gli esseri. Emblema del Genio che éleva l’anima a grandi cose. In ebraico, rappresenta il nome di GESU (o JEHOSHUAH: Jod, He, Shin, Vav, He), con tutte le implicazioni di ogni singola lettera che costituisce detto Nome.

BIBLIOGRAFIA

- Joseph Arnaud, Incarnazione della fede, Cittadella Editrice

- Unione tipografico, Dizionario di cognizioni utili, Editrice Torinese

- Palazzi, Nuovissimo dizionario della lingua <italiana, industrie grafiche Varese

- Giuliano Kremmerz, la scienza dei magi, Ed. Mediterranee Roma (vol. 1°)

- Papus, la filosofia occulta e la magia, Ed. Fratelli Melita Editori

- Eliphas Levi, corso di filosofia occulta, Ed. Fratelli Melita Editori

- Guy O Ven, Numeri, forme e geometrie, Orsa Maggiore Editrice

-Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, dizionario dei simboli, Rizzoli Editore

 

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