PREMESSA:
Cosmogonia è un termine derivato dal greco. Unisce le parole
cosmoz, universo, e gonia, generazione. Ogni cultura, egizia,
greca, maya, ebraica, ha sviluppato una propria specifica
Cosmogonia rappresentata da una variegata mitologia. La necessità
per l'uomo di ogni tempo, di racchiudere la conoscenza
dell'inizio del tutto, attraverso immagini, e rappresentazione,
è indicativa non solo della difficoltà di cercare di
rappresentare il non rappresentabile, ma anche di trovare un
linguaggio che sia in grado di travalicare i confini
spazio-temporali, in cui ogni cultura è necessariamente
circoscritta. Infine ultimo, ma non ultimo, l'utilizzo del Mito,
è reso necessario dal percorso con cui la conoscenza si
manifesta fra gli uomini: non attraverso esperienze sensoriali,
ma attraverso l'intuizione del divino, che raramente affiora,
come un faro nella notte.
Quindi possiamo affermare che Cosmogonia è la ricerca delle
origini della Creazione dell'Universo, attraverso la gnosi
racchiusa nei miti e nelle leggende, delle culture tradizionali
che ci hanno preceduto.
QUADRO STORICO:
La civiltà tradizionale egizia, inizia a produttre una
formulazione cosmogonica articolata attorno al 3000 a.c. Per
ricchezza di immagini, complessità e profondità di analisi, e
collocazione temporale, è accumunabile alla tradizione Vedica
sviluppatasi in India. Inoltre con tale tradizione, possiamo
trovare significativi parallelismi nella determinazione di un
punto di origine non origine NU - BRAHMAN. Lo sviluppo della
cosmogonia egiziana tradizionale, non è rintracciabile in un
unico centro, ma bensì essa si sviluppa in forma di mosaico,
con contributi successivi dettati dalle sensibilità di centri
teocratici che si sono succeduti.
Questi centri di diffusione della conoscenza tradizionale egizia
prendono il nome dalla città, che gli hanno ospitati: Eliopoli,
Menfi, Eliopoli, Tebe. E' interessante notare come ognuno di
questi fulcri, ha posto l'attenzione su di un particolare
momento della Creazione, identificandolo con una Divinità
superiore. Tengo a precisare che nella prima parte del lavoro,
si tratterà solamente del momento organizzativo dei cieli
superiori, immeditamente dopo la creazione, mentre della
collocazione delle divinità intermedie, filtri fra uomini e
Nu-Brahman-Pleroma, ci occuperemo in un secondo momento.
Gli elementi caratterizzanti dei quattro centri sapienziali
sono:
Eliopoli: Atum il Dio Sole, il creatore del Mondo.
Menfi: Phat il primo Dio, creatore del Demiurgo.
Ermopoli: Ogdoade e la composizione di Nu
Tebe: Khnum. Il Dio dalla testa di montone che crea gli uomini.
VISIONE DI INSIEME COSMOGONICA
Piuttosto che esaminare i peculiari aspetti di ogni
manifestazione creativa, indicata dai quattro centri sapienziali,
ho preferito enucleare i punti di contatto, alla ricerca della
visione di insieme Cosmogonica. In quanto a mio avviso, le
classi sacerdotali delle varie città, tendevano a differenziare
ed esaltare la singola manifestazione, per sottolineare a questo
mondo il primato religioso-politico del proprio centro. Infatti
non dobbiamo mai dimenticare, che l'Egitto tradizionale era
retta su modello teocratico, e il potere politico e quello
religioso, erano i due aspetti della medesima realtà: il
Faraone era il Dio terreno, che deteneva le chiavi di accesso ai
cieli superiori. Terra = cielo più basso.
NU, il grande lago nero, racchiudeva tutto, in quanto tutto era
Nu. Nessun termine a nostra disposizione, come a disposizione
dei sapienti egiziani, può identificare Nu, in quanto egli è
prima di tutto. L'unica possibilità che abbiamo, è quella di
procedere attraverso negazioni.Nu non è duale, Nu non è uno,
Nu non ha attributi, Nu non ha dimensione, Nu non ha nome, Nu
non ha origine, Nu non ha fine. Ma Nu non è questo, in quanto
è anche questo. Questo essere non essere, secondo la tradizione
taoista, in un dato momento ruppe il suo sonno indistinto, e al
suo interno, secondo la tradizione di Ermopoli, si distinsero
quattro coppie, maschio femmina, che diedero vita all'irradiamento.
O meglio alla formazione del primo pensiero Phat. Ma vediamo
queste quattro coppie, dove le divinità maschili sono rane, e
le divinità femminili serpenti. In base ai miei studi, ho
notato che in molte culture la rana rappresenta il tempo, e il
cambiamento, mentre il serpente rappresenta la conoscenza.
Quindi possiamo affermare che le quattro coppie, rappresentano
con la loro identificazione, il momento in cui nacque il tempo
divino, e Nu prese conoscenza di se.
Dei ( rane ) Dee ( serpenti ) Significato
Nuh Haunet acque primordiali ( fecondità potenziale )
Hek Hauhet forza dell'acqua ( principio vitale )
Kek Kauket oscurità
Amon Amaunet dinamismo occulto
Purtroppo ben poco la storia, ci ha tramandato di queste otto
divinità primoridiali, e solo astrazioni e speculazioni
personali ci possono portare ad identificarle. Quindi preferisco
soffermiami sul numero 4(1), e sul numero 8(2), che erano in
loro rappresentanza. Gli antichi egizi avevano grande
considerazione per questo numero, che come sappiamo rappresenta
i quattro elementi ( Terra, Acqua, Fuoco, Aria, due passivi o
femminili, e due maschili attivi ), che costituiscono la
creazione. Ma quattro erano le coppie, quindi 4+4=8. Otto
rappresenta la sublimazione della perfezione il cubo, il solido
platonico. L'otto è l'idea stessa della creazione, di cui il
quattro è l'apparenza. Quindi seguendo questo filo logico,
possiamo affermare che prima Nu identificò quattro coppie, e
queste si identificarono in otto polarizzazioni maschili
femminili. E' interessante notare come Nu, che rappresenta la
0(3) ( l'origine, non origine del tutto ) si manifesta nel
quattro, che compone l'otto. Cioè in due numeri di natura
femminile
Ma tutte queste manifestazioni eoniche, sono ancora incluse in
Nu, e le possiamo rappresentare come serpenti e rane, che vagano
nel suo oceano nero e non finito.
Fino a quando tutto era ancora compreso entro i non confini di
Nu, possiamo dire che sussisteva la non origine della creazione,
siamo quindi nella fase precedente alla creazione stessa, il
momento n-1. Tempo e Conoscenza, erano tenuti assieme da Nu, in
quanto compresi nel suo non essere.
Secondo i sacerdoti di Ermopoli l'equilibrio dinamico si ruppe,
con tutta probabilità le quattro coppie si unirono in modo
difforme, e vi fu un'esplosione (4).Nel centro teocratico di
Menfi, Nu diede origine alla creazione attraverso Phat il primo
Dio. Path era il pensiero di Nu, e quando usci da Nu stesso,
valicando i suoi non confini divenne Ta-tenen ( la terra che
diviene distinguibile, da cui emerse tutta la vita ). Questa
dottrina è una vera dottrina del Logos della parola. Quante
analogie con:
In principio era il verbo e il Verbo era presso Dio. e il verbo
era Dio.
Quindi Phat era il pensiero di Nu, fino a quando era in Nu:
distinto da Nu, ma intrinseco a Nu stesso. Ma quando Phat, in
virtù dell'azione dell'otogdade valicò i non confini di Nu,
divenne il Logos Ta-tenen, da cui ebbe origine il tutto. Il
pensiero divenne parola: il pensiero di Nu, grazie al movimento
delle quattro coppie, vibrò. Il logos diede origine allo
spazio, la terra emersa nell'oceano di Nu. Ma la forza creativa
di Ta-teen non si esaurì, e in quanto flusso seminale
dell'essere non essere, diede vita ad Atum, il dio Sole di
Eliopoli. Atum è il Demiurgo, colui che ha riempito lo spazio.
E' la seconda manifestazione eonica di Nu, Ta-tenen è la prima.
Atum, il Demiurgo, è androgeno, racchiude in se il principio
femminile e maschile, in quanto è la manifestazione diretta del
logos di Nu. Quindi può generare, e da creatore genera.
(1) Quattro: Secondo il Bacci, si tratta del più perfetto tra i
numeri, essendo la radice degli altri numeri e di tutte le cose.
Esso rappresenta la prima potenza matematica, e la virtù
generatrice da cui derivano tutte le combinazioni. È l'emblema
del moto e dell'infinito, rappresentando quanto non è né
corporeo né sensibile. Il Quattro è scomponibile in 1 + 3, la
Monade ed il Triangolo, e simboleggia Apollo, l'Eterno, l'essere
vivente portatore di Dio, cioè l'uomo che porta in sé il
principio divino. Il quaternario era il simbolo usato da
Pitagora per comunicare ai discepoli l'ineffabile nome di dio,
che per esso significava l'origine di tutto ciò che esiste. È
nel quaternario che si trova la prima figura solida, simbolo
universale dell'immortalità, ovvero la Piramide. Gli Gnostici
pretendevano che l'intero loro edificio scientifico riposasse su
un quadrato, i cui angoli esprimevano il silenzio, la profondità,
l'intelligenza ed il vero. Secondo il Ragon, se il triangolo
forma la base triamgolare della piramide, il quaternario, con
l'aggiunta dell'unità, ne forma il compimento, la punta, il
vertice, la sommità, la prima figura solida. Secondo Pitagora,
dalla Monade derivò la Duade indeterminata, dalla loro unione
tutti i numeri, dai numeri i punti, dai punti le linee, dalle
linee la superficie, da questa i solidi, dei quali gli elementi
sono quattro; il Fuoco, l'Acqua, l'Aria e la Terra; e dai solidi
i corpi, la Decade o l'Universo. È considerato dalla simbologia
operativa il numero della realtà e della concretezza, dei
solidi così come delle leggi fisiche, della logica e della
ragione. Il numero Quattro, è rappresentato con molta evidenza
nella figura alchemica dell'Androgino, il Rebis, di Basilio
Valentino.
(2) Otto: Numero ricco di simbologia: definisce le braccia di
Visnù, i Guardiani dello spazio, le forma di Shiva, i petali
del loto, fiore simbolo della purezza, il numero del Nuovo
Testamento. Secondo il Pike (Morals and Dogna, v.), "il
numero O. è composto dai numeri sacri 3 e 5, è l'ogdoado,
primo cubo di un numero pari, sacro nella filosofia pitagorica.
L'ogdoado degli Gnostici aveva otto stelle, rappresentanti le
otto Cabirie di Samotracia, gli otto principi fenici ed egizi,
gli otto di Senocrate, gli otto angoli del cubo. L'otto
simboleggia la perfezione, ed il suo simbolo rappresenta il
perpetuo e regolare corso dell'Universo. È anche il simbolo
della solidità e della creazione.
(3) Zero: Numero cardinale indicante l'assenza di ogni unità.
Simbolicamente rappresenta sul piano fisico il vuoto cosmico,
sul piano filosofico-religioso l'Essere Supremo, il Padre
creativo occulto, sul piano mistico la Trascendenza e la
Perfezione
(4) Come l'assoluto diede origine allo spazio necessario a
contenere la creazione, ha sempre rappresentato un fiero cimento
per tutti i filosofi di ogni tempo. Gli egiziani sostenevano che
Nu si apri, per i cabalisti invece l'Assoluto si ritirò. Noi
moderni preferiamo sostenere che l'Assoluto diede origine a
diversi piani dimensionali che da N, per sottrazione decadono
verso il grezzo. N-1, N-2, ...... N-x.
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