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La Gnosi in Aurobindo
VivaShavan |
La coscienza divina non percepisce solamente, ma
Conosce e realizza, perché una semplice percezione
non è una conoscenza. Ogni suo movimento è un lampo
di onnipotenza che, illuminando tutto, traccia un
cammino di fuoco fino alla meta finale stabilita dalla
natura della sua verità.”
Mère “Conversazioni 1930-31”
La gnosi è intrinseca alla Scintilla Divina, il Maestro Interiore, l’ Atman, li Divino involuto nella coscienza dell’uomo: è la speranza, la possibilità e la garanzia dell’evoluzione spirituale per l’uomo e la sua specie. La potenzialità per l’uomo di svolgere il proprio ruolo all’interno del fenomenologico, di trascendere la finta realtà impermanente per ricongiungersi alla propria dimensione Divina, permettere al Divino di ritrovare Sé stesso.
La gnosi è una metodologia ontologica che si è presentata all’uomo contestualmente al problema di capire l’ambiente, se stesso, la realtà. Con i primi pensieri astratti, nella mente dell’uomo, è nata questa possibilità di conoscenza, che tuttavia non era veicolata dalla sola mente e non la sola mente coinvolgeva.
La gnosi differisce dalla filosofia e dalla scienza, che perseguono la conoscenza utilizzando i soli meccanismi dell’intelletto ed hanno quindi come presupposto necessario il dualismo tra soggetto (colui che conosce) ed oggetto (ciò che è conosciuto).
La gnosi differisce anche dalla religione, in quanto quest’ultima ha come presupposto escatologico la fede. A ciò consegue un impoverimento interiore dell’uomo che delega ad una struttura, una chiesa, la responsabilità della propria elevazione spirituale, della propria “salvezza”.
In termini estremamente sintetici, la gnosi prevede un percorso che porta l’uomo alla conoscenza per identificazione. Conoscenza della realtà materiale, esterna, della realtà psicologica, interiore, della realtà spirituale, del Divino. Quindi una conoscenza, che per essere raggiunta, presuppone oltre l’utilizzo della mente anche lo sviluppo di tutte le altre capacità dell’uomo.
La gnosi attraversa tutta la storia del pensiero umano, tutta la storia delle religioni, tutta la storia della ricerca spirituale.
Una ricerca del rapporto tra lo gnosi ed i vari Maestri spirituali, può essere estremamente interessante, anche al fine di individuare elementi di sostanziale unità tra le diverse vie Tradizionali, i diversi sentieri tracciati e proposti.
Personalmente sono convinto che le differenze sono solamente formali; sono anche una ricchezza in quanto consentono varie possibilità di ricerca e di crescita, adatte per diverse culture e personalità. Ma al di sotto delle differenze formali che si evidenziano nella logica espositiva, nell’uso del linguaggio, dei simboli e delle immagini, c’è un substrato comune, un comune punto di partenza e di arrivo.
Forse il nostro è il tempo che necessita di una sintesi, della individuazione dei punti comuni, per dare unità ad un movimento complesso che si sta vieppiù estendendo nelle coscienze individuali, magari per adesso anche solamente come disagio, bisogno non ancora focalizzato, rispetto ad una vita più ricca di beni materiali, ma priva di risposte alle domande esistenziali.
Allora, la gnosi, come conoscenza, necessità di conoscenza vera, integrale.
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Sri Aurobindo tratta del tema della gnosi in parecchie delle sue innumerevoli opere, in particolare nella “Vita Divina”, nella “Sintesi dello Yoga”, nelle “Lettere sullo Yoga” ed anche in “Savitri”.
Mi pare che il senso complessivo che della Gnosi ha Aurobindo si possa cogliere già con una scelta di brani da “La sintesi dello Yoga”.
Tutte le ricerche spirituali muovono verso un oggetto di Conoscenza a cui generalmente gli uomini non volgono la mente; volgono verso qualcuno o qualcosa d’Eterno, d’Infinito, d’Assoluto che non è la realtà o le forze temporali a cui siamo sensibili, anche se questo Qualcuno o Qualcosa si trova in esse o al di là di esse quale loro origine o creatore. La ricerca spirituale mira ad uno stato di conoscenza che ci permette di raggiungere quest’Eterno, Infinito, Assoluto, di entrare in Lui, o di conoscerlo per immedesimazione; essa aaspira ad una coscienza diversa dalla comune coscienza delle idee, delle forme, delle cose, a un conoscere che non è ciò che noi chiamiamo conoscenza, ma qualcosa che esiste in se stesso, eterno, infinito. Poiché l’uomo è una creatura mentale questa ricerca può e anche deve necessariamente partire dai nostri consueti strumenti di conoscenza; ma altrettanto necessariamente deve poi superarli e servirsi di metodi e di facoltà supersensoriali e supermentali, in quanto aspira ad una realtà che sta al di là delle facoltà sensorie, mentali, la quale pur sfuggendo al dominio della mente e dei sensi, lascia talvolta percepire attraverso di essi qualche lucore o qualche immagine riflessa di se stessa.
I sistemi tradizionali, indipendentemente dalle loro diversità, sono tutti fondati sulla credenza o sulla consapevolezza che un Eterno o Assoluto può soltanto essere, o, in ultimo, può soltanto sussistere in un puro stato trascendente di esistenza non mondana, o non esistenza. L’esistenza mondana, cioè tutto ciò che noi chiamiamo esistenza, è uno stato d’ignoranza. Tutto ciò che è individuale, tutto ciò che è mondano deve essere austeramente abbandonato dal ricercatore della Verità assoluta. Il Supremo Sé, l’immobile, oppure l’assoluto Nulla, sono la sola Verità, il solo oggetto di conoscenza spirituale…
L’oggetto della conoscenza spirituale è il Supremo, il Divino, l’Infinito, l’Assoluto. Questo Supremo ha le sue relazioni con il nostro essere individuale e con l’universo, ma trascende l’uno e l’altro, noi e l’universo. Né l’universo, né l’individuo sono quello sembrano essere, in quanto le informazioni su di essi trasmesse dalla nostra mente e dai nostri sensi, finché questi non vengono illuminati da un più alto modo di conoscere, supermentale e supersensorio, costituiscono delle false indicazioni, delle imperfette costruzioni, delle immagini incomplete e imprecise. Tuttavia ciò che l’universo e l’individuo sembrano essere è pur sempre immagine e simbolo di ciò che realmente sono, immagine che lascia indovinare dietro di sé la realtà che sta velando. La verità procede in noi attraverso le correzioni delle valutazioni che la nostra mente ed i nostri sensi ci forniscono, mediante un’intelligenza più alta, che chiarisce e rettifica, finchè lo può, le conclusioni della mente sensoria ignorante e della limitata intelligenza fisica; questo è il metodo di tutte le scienze umane. Ma al di là di tutto ciò, esiste una Conoscenza, una Coscienza di Verità che supera il nostro intelletto e ci conduce verso la vera luce di cui l’intelletto non è che rifrazione. In quella zona i termini astratti della ragion pura e le costruzioni mentali spariscono, oppure vengono trasunstaziati nella sconvolgente realtà dell’esperienza spirituale. Questa Conoscenza può rimanere assorta nell’Eterno assoluto e perdere di vista l’anima e l’universo, oppure può scorgere e guardare all’esistenza dalla vetta stessa dell’Eterno. Scopre allora che l’ignoranza della mente e dei sensi e tutta l’apparente futilità della vita umana non è che un inutile viaggio dell’essere cosciente, un futile errore. Tutto è stato predisposto per essere quaggiù il primo campo sperimentale dell’Anima venuta dall’Infinito, fondamento materiale del suo sviluppo e presa di possesso di sé nelle condizioni proprie dell’universo. E’ vero che, presi a sé, la mente, la vita e tutto ciò che si trova su questa terra, non hanno un gran senso e volerglielo dare è vivere nell’illusione, maya; ma rivelano un senso supremo se guardati alla luce del Supremo, in potere assoluto nel senso dell’Assoluto; e sono questi sensi stessi che permettono di assegnare loro un valore che lega la loro relatività all’assoluta Verità. E’ questa l’esperienza che tutto riconcilia, il vero fondamento di una conoscenza di sé e del mondo integrale, intima e profonda.
Una volta perfettamente e completamente trasceso il nostro sé, l’ignoranza e la penombra del nostro essere mentale cosciente vengono superate per entrare in un Sé di saggezza, in un potere di verità più grande e più alto, che sarà la nostra dimora, immersi nella luce senza schermi della divina Conoscenza. L’uomo mentale che siamo si cambia in un’anima gnostica, in una divinità cosciente della Verità, vijnana-maya purusha…
…Il trapasso dal sé mentale al sé conoscitivo è il passo grande e decisivo dello yoga. E’ il distacco definitivo dal dominio dell’ignoranza cosmica alla base della Verità delle cose, all’eterna ed infinita coscienza che l’oscurità, la menzogna, la sofferenza e l’errore non riusciranno più a sconvolgere…
Descrivere la gnosi così come essa è realmente, e non nel modo imperfetto che ci appare attraverso il contrasto con la nostra ragione e la nostra intelligenza, è un compito quasi irrealizzabile, se non mediante immagini e simboli. Bisogna anche ricordare che il livello gnostico, mahat, vijnana, non è il piano supremo della nostra coscienza, ma un livello intermedio, un anello della catena. Situata tra la triplice gloria dello spirito assoluto ( esistenza, coscienza. beatitudine infinita dell’Eterno) e la triplice natura del nostro essere inferiore, figura come la saggezza mediatrice, la potenza organizzatrice e formatrice, la gioia creatrice dell’Eterno. Nella gnosi Satchitananda conviglia la luce della propria ineffabile esistenza e la versa nell’anima sotto formadi potenza, di conoscenza, volontà e gioia divina d’esistenza. E’ come se la luce infinita si riunisse nell’orbe compatto del sole e si propagasse a tutto ciò che dal sole dipende in una radiazione che continuasse senza fine.
Ma la gnosi non è solamente una luce, ma una forza, una conoscenza creatrice, la verità che realizza spontaneamente la divina Idea prima. Idea che non è un’immagine creatrice, che costruisce nel vuoto, ma una luce e un potere di eterna sostanza, una luce di verità piena di forza di verità che realizza la latente potenza dell’essere. L’ideazione della gnosi è una sostanza radiosa di luce che scaturisce dalla coscienza della Etewrna esistenza; ogni suo raggio è la verità. La volontà nella gnosi è una energia cosciente scaturita dalla conoscenza eterna; proietta la coscienza e la sostanza dell’Essere in forme perfetteche hanno potere di verità, incarnano l’Idea e la rendono pienamente efficiente; la volontà gnostica sviluppa ogni potere di verità ed ogni forma di verità spontaneamente e perfettamente secondo la natura di ogni cosa e di ognuno. Contiene infatti la forza creatrice dell’Idea divina; il Sole, signore e simbolo della gnosi, è descritto dai Veda come luce madre di tutte le cose, surya savitri, luminosa Saggezza che proietta l’esistenza manifesta.
Il mondo della gnosi, o mondo della supermente, è la creazione vera e felice, rtam badram, ove tutto partecipa della gioia perfetta del creatore. La sostanza del piano gnostico o supermentale è fatta dell’assoluta perfezione di ciò che qui è imperfetto e relativo, e il suo moto è fusione armoniosa di tutto ciò che qui appare opposto. Dietro ad ogni apparente opposizione c’è una verità eterna che non è mai conflitto; le opposizioni della nostra mente e della nostra vita, viste dalla supermente nel loro vero spirito, si fondono divenendo sfumature e colorazioni dell’eterna Realtà, che è eterno Ananda, La Supermente o Gnosi è la Verità suprema, il Pensiero supremo, il Verbo supremo, la Luce suprema, l’Idea-Volontà suprema. E’ lo spazio interiore ed esteriore dell’Infinito al di là dello spazio, il tempo senza pastoie dell’Eterno senza tempo, la sovrana armonia dell’Assoluto.
Vorrei ora proporre un sunto dall’ultimo capitolo della “Vita Divina”, in cui Sri Aurobindo chiarisce meglio la natura dell’ignoranza, ma soprattutto indica un ponte, i gradini di una possibile risalita fino al piano della Gnosi, della conoscenza, e oltre fino alla reintegrazione nel Divino.
Per non appesantire oltre misura questo articolo, mi limiterò ad accennare ai primi gradini della risalita, quelli più accessibili anche a uomini e praticanti “normali”, dotati cioè di comuni caratteristiche umane. (Le frasi in grassetto sono del Maestro).
“Rimane un punto da chiarire: il processo della caduta nell’Ignoranza. Abbiamo visto in effetti che nulla nella natura originaria della Mente, della Vita e della Materia obbliga ad abbandonare la Conoscenza. Abbiamo anche dimostrato che la divisione della coscienza sta alla base dell’Ignoranza: la coscienza individuale si separa da quella cosmica e trascendente di cui è tuttavia parte intrinseca e inseparabile; la Mente si separa dalla Verità supermentale…; la Vita si separa dalla Forza originale, di cui è un’energia, e la Materia dall’Essenza originale, di cui è forma e sostanza…” In altri termini, è avvenuta la divisione dell’Indivisibile, un movimento per cui la Forza-Coscienza ha oscurato la propria luce ed abdicato al proprio potere producendo il fenomeno dell’Ignoranza.
“…esiste tuttavia un aspetto che va esaminato immediatamente, ed è l’abisso che si è scavato tra la Mente come noi la conosciamo e la Coscienza-Verità supermentale di cui la Mente è all’origine un processo subordinato. Quest’abisso è immenso,e se fra due gradi di coscienza non ci sono stadi intermedi, il passaggio da uno all’altro sembra estremamente improbabile, se non impossibile…” in un senso e nell’altro, cioè nell’involuzione e nell’evoluzione, dallo spirito alla materia e viceversa. La Supermente è la gnosi: possiede naturalmente la Verità, i suoi movimenti sono la Realtà, al contrario la Mente, potere dell’Ignoranza, giunge appena a rappresentazioni, a formazioni sfuocate e velate della Verità. “…deve esserci da una qualche parte nella scala dell’Essere un potere ed un piano di coscienza intermedi … attraverso cui si è effettuata l’involuzione dalla Mente nella Coscienza alla Mente nell’Ignoranza, che rende comprensibile e possibile l’evoluzione inversa… Se queste gradazioni intermedie esistono, appare evidente che devono essere sovracoscienti alla mente umana la quale, al suo stato normale, non sembra aver accesso a questi stadi superiori dell’essere…” La normale coscienza umana sembra limitata ad una gamma, in analogia con i suoni od i colori, tutto ciò che è al di fuori di questa fascia “sensibile” viene considerato o non esistente o inserito in un indistinto “inconscio”. Solamente negli ultimi anni la psicologia transpersonale e la psicosintesi prendono in considerazione la possibilità di un sovraconscio con contenuti propri e accessibili.
Esistono diverse possibilità e strade attraverso le quali la mente umana può andare oltre sé stessa, ponti per attraversare l’abisso. “…l’Intuizione è, secondo la sua stessa natura, una proiezione dell’azione caratteristica dei piani superiori nella mente d’Ignoranza…” E’ pur vero che non si verifica facilmente una pura intuizione, ma solitamente la mente la vela con i propri meccanismi e movimenti quello sprazzo puro di luce e conoscenza che proviene dall’alto. “…Tuttavia, il fatto stesso di questo intervento, e che dietro ad ogni pensiero originale o autentica percezione che abbiamo delle cose esista un movimento intuitivo, seppur velato o semivelato o appena velato, basta per stabilire un contatto tra la Mente e ciò che le sta sopra…” Un passaggio è possibile e viene aperto.
Un ulteriore passaggio, seppure rudimentale, è rappresentato dalla possibilità o volontà della mente per superare le limitazioni dell’ego. “…L’impersonalità è il primo carattere del Sé cosmico; l’universalità, l’assenza di limitazione per un punto di vista unico o limitato, è il carattere della percezione e della conoscenza cosmica… I fenomeni d’ispirazione, di visione rivelatrice o di percezione intuitiva o di discernimento intuitivo…sono fatti positivi e la loro origine non lascia posto a dubbio alcuno. Ed esiste infine il dominio vasto e innumerevole dell’esperienza mistica e spirituale, e là le porte sono spalancate alla possibilità di estendere la nostra coscienza oltre i limiti attuali… ”
Aurobindo cerca di fornire una vera e propria mappa dei mondi coscienziali-spirituali, interiori e cosmici, attraverso i quali l’uomo può procede e realizzarsi con lo yoga integrale, consentendo anzi al Divino di realizzare lo yoga attraverso di lui. La mappa si può cogliere soprattutto in Savitri, che però parla il linguaggio della poesia: con Savitri, Aurobindo comunica con gli uomini sollecitando l’intuizione ed altri strumenti sottili, attraverso uno spinto simbolismo, il ritmo, le vibrazioni mantriche dei suoi versi. Nell’Ora di Dio l’approccio è rivolto anche al mentale, pur attraverso simboli, e processi verbali e logici necessariamente limitati in quanto tali.
E’ interessante vedere in quale luogo è stata posta la gnosi all’interno di tale mappa, anche ai fini operativi della sadhana.
DA
Sri Aurobindo
“L’Ora di Dio”
edizioni Domani
L’Assoluto Supremo contenuto in Sé stesso.
Primo Assoluto – Tat. L’Assoluto Trascendente, il Supremo, Paratpana (che comprende tutto e non è limitato da nulla.
Secondo Assoluto – Sat. La Suprema Esistenza Assoluta contenuta in Sé stessa, Saccidananda (Ananda che unifica Sat e Cit), che mantiene nella propria assoluta unità il Principio duale (Lui e Lei, sah e sa) e il principio quadruplice, OM con i suoi quattro stati in uno.
Terzo Assoluto – Aditi – La Madre. Aditi è la indivisibile Coscienza, Forza e Ananda del Supremo; la Madre è la sua forza vivente, l’Amore Supremo, la Saggezza, il Potere. Adya-Sakti del Tantra – Parabrahman.
Quarto Assoluto – Parameshwara della Gita – Parameshwari del Tantra.
TAT
I
I
SAT
I
I
ADITI – La Madre
(la Coscienza-Forza infinita e unitaria)
I
_____________I_____________
I I
PARAMESHWARA PARAMESHWARI
(Lo spirito Supremo (La Sakti suprema
come signore dell’universo) come signora dell’universo)
I____________ ___________I
I
I
LA MANIFESTAZIONE ETERNA
I
________________________________I_______________________
I I I I
SATYALOKA CHAITANYALOKA TAPOLOKA ANANDA LOKA
(Mondi della (Mondi della (Mondi della Forza (Mondi della Felicità
Esistenza Suprema) Coscienza Suprema) Divina Suprema) ed Estasi Suprema)
I_________________I__________________I___________________I
I
I
GNOSI DIVINA - MANIFESTAZIONE NEL TEMPO ETERNO
Satyam Ritam Brihat
Il Vero il Giusto il Vasto
SUPERMENTE
I
I
SOVRAMENTE – Inizia la manifestazione temporale
I
__________________I_____________________
I I I
Maya formativa Logos Sovramentale Sovramentale intuitivo
(Essenziale) (che determina le relazioni) (Percettivo di tutte le cose
create dagli altri due poteri)
I
___________I
I
MENTE SUPREMA
(la coscienza intuitiva)
I
MENTE SUPERIORE
______________________________I
I
Illuminata
I___________
I
Intuitiva
I__________
I
Intelligenza liberata
I
I
MENTE vera e propria (Umana)
I
_______________________I______________________
I I I
Ragione pensante Intelligenza dinamica Intelligenza che estrenalizza
(Volontà, visione ecc. (Centro della gola)
centro tra le sopraciglia)
I______________________I_______________________I
I
MENTE VITALE
I
MENTE FISICA
I
VITALE
I
VITALE FISICO
I
FISICO
Questi diagrammi furono tracciati da Sri Aurobindo nel 1931, Dovevano essere allegati ad una lettera che il Maestro inviò ad un discepolo che chiedeva chiarimenti su certi sistemi di conoscenza spirituale ed occulta. Possono essere anche utilmente utilizzati per orizzontarsi nella complicata concezione che della psicologia ha Aurobindo.
Mère affermò in una delle sue “Conversazioni che i diagrammi erano stati tracciati quasi per scherzo.
Furono pubblicati per la prima volta nel 1959.
Il poema Savitri è un poema epico, in cui Auribindo, lavorando alla sua stesura per tutto in tempo della sua vita mortale, ha riversato non solamente il suo pensiero, ma interamente la sua realizzazione, a disposizione di chi può e vuole coglierla.
Come le poche altre vere opere che utilizzano la poesia per trasmettere conoscenza, Savitri ha diverse chiavi di lettura, in vibrazione con il livello di coscienza del lettore: in questo senso è quindi un’opera interamente gnostica.
I versi di Savitri sono veri e propri mantra, composti per essere utilizzati al fine dell’elevazione spirituale, trascendendone il valore artistico e poetico, oltre la densa allegoria e il simbolismo. Se se ne riesce a cogliere l’essenza nel loro senso anagogico, sono potenti strumenti di vera conoscenza.
Per questo articolo avrei potuto scegliere indifferentemente tra tutte le migliaia di versi di Savitri, ho preferito riportare un brano che mi pare particolarmente adatto per i tempi che ci troviamo a vivere.
“…Allora Scienza e Ragione, incuranti dell’anima,
potrebbero livellare un mondo uniforme e tranquillo,
ricerche immemoriali rimpinzarsi di verità esteriori
e un pensiero monocorde imporre alla mente,
infliggendo la logica della Materia ai sogni dello Spirito,
una sorta d’uomo quale animale ragionevole
e una struttura simmetrica della sua vita.
Tale sarebbe il culmine della Natura su un globo oscuro,
il risultato grandioso del lungo lavoro di secoli,
il coronamento dell’evoluzione della Terra, il compimento della sua missione.
Così potrebbe essere se lo spirito si addormentasse:
l’uomo potrebbe allora riposarsi contento e vivere in pace,
padrone della Natura, lui che una volta lavorò suo schiavo,
il disordine del mondo indurendosi in Legge,
se il terribile cuore della Vita non si levasse in rivolta,
se il Dio interiore non riuscisse a trovare un ppiano più vasto.
Ma l’Anima cosmica ha più volti;
un tocco può alterare la fronte fissa del Fato.
Può avvenire una svolta improvvisa, aprirsi una strada.
Una Mente più grande può vedere una più grande Verità,
o, quando tutto il resto è fallito, possiamo trovare
nascosta in noi la chiave del perfetto cambiamento.
Elevandosi dal suolo ove strisciano i nostri giorni,
la coscienza della Terra può spostare il Sole,
la nostra vita mortale muoversi sulle ali dello spirito,
i nostri penieri finiti comunicare con l’infinito…
………………………………
…Un giorno il Volto deve consumare la maschera.
La nostra ignoranza è la crisalide della Saggezza,
il nostro errore sposa in cammino una nuova conoscenza,
la sua oscuritò è un nodo di luce annerito;
man nella mano, il Pensiero danza con la Nescienza
sulla grigia strada che serpeggia verso il Sole.
Proprio mentre le sue dita annaspano attorno ai nodi
Che li vincolano alla loro strana compagnia,
dentro i momenti del loro conflitto coniugale
irrompono talvolta lampi del Fuoco illuminante.
Anche adesso, quaggiù, grandi pensieri se ne vanno soli:
giunsero armati della parola infallibile
in un’investitura di luce intuitiva
ch’è una sanzione ricevuta dagli occhi di Dio,
annunziatori d’una lontana Verità essi fiammeggiano
arrivando dall’orizzonte dell’eterno.
Uscirà un fuoco dalle infinità,
una più grande Gnosi osserverà il mondo,
venuta da qualche remota onniscienza,
oltrepassando i mari rilucenti del Solo immobile e assorto,
a illuminare il cuore profondo del sé e delle cose.
Essa porterà alla Mente una conoscenza senza tempo,
alla vita il suo scopo, e porrà fine all’Ignoranza…”
Sri Aurobindo “Savitri” libro II- canto X
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