Cambiamento Radicale

Samael Aun Weor


           
Finché un uomo continuerà erroneamente a credersi “uno”, “unico”, “individuale”, è evidente che il cambiamento radicale sarà per lui una cosa assolutamente impossibile.
Il fatto stesso che il lavoro esoterico inizi con la rigorosa osservazione di se stessi indica l’esistenza di una molteplicità di fattori psicologici, io o elementi indesiderabili che è urgente estirpare, sradicare dal nostro interno.
Indubbiamente non è assolutamente possibile eliminare errori che non si conoscono; urge prima osservare ciò che vogliamo separare dalla nostra psiche.
Questo tipo di lavoro non è esterno ma interno e chi pensa che un qualsiasi manuale di comportamento o sistema etico esterno e superficiale lo possa condurre al successo, di fatto è completamente in errore.
Il fatto concreto e definitivo che il lavoro intimo inizi con l’attenzione concentrata sulla piena osservazione di se stessi è un motivo più che sufficiente per dimostrare che esso esige uno sforzo personale molto particolare da parte di ciascuno di noi.
Parlando francamente e senza giri di parole affermiamo a chiare lettere quanto segue: nessun essere umano potrebbe mai fare questo lavoro per noi.
Nessun cambiamento è possibile nella nostra psiche senza la diretta osservazione di tutto quell’insieme di fattori soggettivi che abbiamo dentro.
Dare per scontata la molteplicità di errori, scartando la necessità di studiarli e osservarli direttamente, è di fatto una scusa, una scappatoia, una fuga da se stessi, una forma di autoinganno.
Solo per mezzo di uno sforzo rigoroso nella giudiziosa osservazione di se stessi, senza scappatoie di nessun genere, potremo realmente constatare che non siamo “uno” ma “molti”.
Ammettere la pluralità dell’io e constatarla mediante una rigorosa osservazione sono due cose diverse.
Si può accettare la dottrina dei molti io senza averla mai verificata; la si può verificare, invece, solo autoosservandosi attentamente.
Sottrarsi al lavoro di osservazione intima, cercare scuse, è un segno inconfondibile di degenerazione.
Finché un uomo conserverà l’illusione di essere sempre una stessa e unica persona non potrà cambiare, mentre è ovvio che lo scopo di questo lavoro è proprio quello di ottenere un graduale cambiamento nella nostra vita interiore.
La trasformazione radicale è una possibilità definita che in genere si perde quando non si lavora su se stessi.
Il punto iniziale del cambiamento radicale rimarrà nascosto finché l’uomo continuerà a credersi “uno”.
Chi rifiuta la dottrina dei molti io dimostra chiaramente di non essersi mai autoosservato seriamente.
La severa osservazione di se stessi, senza scappatoie di alcun genere, ci permette di verificare personalmente il crudo realismo del fatto che non siamo “uno” ma “molti”.
Nel mondo delle opinioni soggettive le varie teorie pseudoesoteriche o pseudooccultiste sono sempre un modo per fuggire da se stessi…
Indubbiamente l’illusione di essere sempre una stessa persona è uno scoglio per l’autoosservazione…
Qualcuno potrebbe dire: «So di non essere “uno” ma “molti”: me l’ha insegnato la Gnosi». Tale affermazione, anche se molto sincera, sarebbe ovviamente qualcosa di puramente esterno e superficiale se non fosse supportata da una piena esperienza vissuta su questo aspetto dottrinario.
La cosa fondamentale è rilevare, sperimentare e comprendere; solo in questo modo è possibile lavorare coscientemente per ottenere un cambiamento radicale.
Una cosa è affermare e un’altra è comprendere. Quando qualcuno dice: «Comprendo che non sono “uno” ma “molti”», se la sua è vera comprensione e non un fiume di mere, insulse e inutili parole di chiacchiere ambigue, questo indica, segnala, rivela la completa verifica della dottrina dei molti io.
Conoscenza e comprensione sono due cose diverse. La prima è propria della mente, la seconda del cuore.
La semplice conoscenza della dottrina dei molti io non serve a niente. Sfortunatamente, nei tempi in cui viviamo la conoscenza è andata molto oltre la comprensione, poiché il povero animale intellettuale erroneamente chiamato uomo ha sviluppato esclusivamente l’aspetto della conoscenza, dimenticando purtroppo il corrispondente aspetto dell’Essere.
Conoscere la dottrina dei molti io e comprenderla è fondamentale per un vero cambiamento radicale.
Quando un uomo incomincia ad osservarsi attentamente, dal punto di vista di non essere “uno” ma “molti”, ha chiaramente iniziato un serio lavoro sulla propria natura interiore.


 

 

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