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La Confraternità RosaCroce
Samael Aun Weor |
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Adolescente, ero già alle diciotto primavere nel percorso della mia attuale reincarnazione quando mi si concesse l’alto onore di accedere alla Scuola Rosacroce Antica. Istituzione benemerita, a suo tempo fondata dal grande dottor Arnold Krumm Heller, colonnello-medico del glorioso esercito messicano, illustre veterano della rivoluzione messicana, insigne accademico della Facoltà di Medicina di Berlino, Germania, scienziato di fama, eccezionale poliglotta.
Giovane impetuoso, mi presentai con una certa alterigia in quella ‘Aula Lucis’,[1] retta allora da un illustre personaggio di chiarissima intelligenza e, per dirla in breve, confesso francamente e senza reticenze che cominciai discutendo e finii studiando.
Dopo tutto, restare accostato alla parete, trincerarmi in un angolo della sala, come rapito in estasi, alla fine mi parve la cosa migliore.
Non occorre poi molto ed è anzi superfluo dire che, rimpinzato di molte e intricate teorie di corposo contenuto, con ansia infinita anelavo solo a trovare la mia antica strada: il Sentiero del Filo del Rasoio.
Escludendo con cura ogni pseudopietismo e le vane parole oziose delle chiacchiere inutili, mi risolsi definitivamente a combinare teoria e pratica.
La mia scelta fu senz’altro di prostrarmi umilmente davanti al Demiurgo Creatore dell’Universo, senza prostituire l’intelligenza all’oro.
Nelle magnifiche opere di Krumm Heller, Hartman, Eliphas Levi, Steiner, Max Heindel, ecc., trovai, pieno di gioia, una ricchissima sorgente inesauribile di squisiti splendori.
Lo dirò in breve, ma tengo sinceramente a sottolineare che a quell’epoca della mia attuale esistenza mi studiai sistematicamente tutta la biblioteca rosacruciana.
Una fortissima inquietudine mi spingeva a cercare, lungo il cammino, un viandante che possedesse qualche prezioso balsamo per sanare il mio cuore addolorato.
Soffrivo da non dirsi e nella solitudine chiamavo, invocando, i Santi Maestri della Gran Loggia Bianca.
Il Gran Kabir Gesù disse:
«Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete».[2]
Nel nome di ciò che è Reale, dichiaro quanto segue: nel rispetto degli insegnamenti del Vangelo Cristiano, chiesi e mi fu dato, cercai e trovai, bussai e mi fu aperto.
Trattandosi di studi tanto lunghi e complessi come son quelli dei rosacroce, non ci sarebbe certamente posto per tale insieme di temi nel ristretto spazio del presente capitolo; mi limiterò perciò a sintetizzare e concludere.
CHAKRA[3] FRONTALE. Si sviluppa con l’intonazione della vocale I, così: iiiiiiii. Facoltà: Chiaroveggenza.
CHAKRA LARINGEO. Si sviluppa cantando la vocale E, così: eeeeeeee. Facoltà: Udito Magico.
CHAKRA CARDIACO. Si sviluppa vocalizzando la lettera O, così: oooooooo. Facoltà: Intuizione, sdoppiamenti astrali, ecc.
CHAKRA OMBELICALE. Si sviluppa intonando la vocale U, così: uuuuuuuu. Facoltà: Telepatia.
CHAKRA POLMONARI. Si sviluppano cantando la lettera A, così: aaaaaaaaa. Facoltà: Ricordo di esistenze anteriori.
I.E.O.U.A. è l’ordine delle vocali. Con queste lettere si formano tutti i mantram.
Il dottor Krumm Heller diceva che un’ora al giorno di vocalizzazione era meglio che leggere un milione di libri di pseudoesoterismo e pseudooccultismo.
Con suprema avidità inalavo allora il Prana Cristico[4], il respiro vitale delle montagne, e poi esalavo lentamente, facendo risuonare la vocale corrispondente.
Per maggiore chiarezza, specifico che ogni vocale andava preceduta da una inalazione e che vibrava solo all’esalare. È ovvio che inalavo per le fosse nasali ed esalavo per la bocca.
Tutti i miei chakra astrali, o centri magnetici, intensificarono la loro attività vibratoria ruotando positivamente da sinistra a destra come le lancette di un orologio, visto non di lato bensì di fronte.[5]
Dedicandogli una parte rilevante della didattica, l’istruttore ci insegnò un meraviglioso esercizio retrospettivo.
Ci consigliò di non muoverci mai, a letto, al momento del risveglio, spiegandoci che con tale movimento si agita il corpo astrale e si perdono i ricordi.
Durante le ore del sonno le anime umane viaggiano al di fuori del corpo fisico: su questo non ci sono dubbi; l’importante è non dimenticare le nostre esperienze intime al rientrare nel corpo.
L’indicazione che ci diede fu di praticare, in quell’esatto momento, un esercizio retrospettivo allo scopo preciso di ricordare fatti, avvenimenti e luoghi visitati nel sogno.
Posso dire, in tutta serietà, che questo esercizio psichico ebbe per me dello stupefacente perché i miei ricordi si fecero più vividi, intensi e profondi.
Seguendo le indicazioni dell’istruttore, ogni giorno (di preferenza al sorgere del sole) mi sedevo comodamente su di una comoda sedia con la faccia rivolta ad est.
Immaginavo allora, con grande risalto, una gigantesca croce dorata che, dall’oriente del mondo, e tenendo come centro fondamentale l’Astro Re, proiettava raggi divini i quali, dopo aver attraversato lo spazio infinito, penetravano nel mio plesso solare.
Mi piaceva molto combinare sapientemente tale esercizio con l’intonazione mantrica della vocale U, prolungandone il suono in modo opportuno: uuuuuuuu.
Si produsse così il particolare risveglio del mio occhio telepatico (posto, come già abbiamo detto, nella regione dell’ombelico) e divenni squisitamente ipersensibile.
Siccome tale chakra magnetico possiede stupefacenti funzioni, come quella di attrarre e accumulare l’energia radiante del globo solare, i miei fiori di loto o ruote astrali poterono quindi ricevere maggiori cariche elettro-magnetiche che intensificarono ulteriormente la radioattività vibratoria.
Al proposito, possiamo anzi ricordare ai nostri lettori che il plesso solare soddisfa con le sue radiazioni solari le necessità di tutti i chakra dell’organismo umano.
Senza esagerare, posso senz’altro dire con sicurezza che ciascuno dei miei chakra astrali si sviluppò straordinariamente e si intensificarono, quindi, le percezioni di chiaroveggenza, chiaraudienza, ecc.
Poco prima di allontanarmi da quella benemerita istituzione, colsi questa affermazione pronunciata dalla bocca dell’istruttore: «Che nessuno dei presenti si azzardi ad autoqualificarsi rosacroce, perché tutti noi non siamo che semplici aspiranti a rosacroce».
Infine aggiunse con grande solennità: «Rosacroce è un Buddha, un Gesù, un Moria, un K.H., ecc.».
[1] Aula o scuola di Luce (N.d.T.).
[2] Luca, 11, 9 (N.d.Tr.).
[3] Chakra (sanscrito) significa ruota o disco, ciò è dovuto all'aspetto di questi centri di attività energetica disposti in numerosi punti dell'organismo. (N.d.Tr.).
[4] Prana (sanscrito) è il Principio di Vita (N.d.T.).
[5] Visto di lato: se lo si guarda stando a fianco di esso, con le spalle al muro sul quale sta appeso. Visto di fronte: se si immagina di applicarlo al proprio petto, rivolto verso questo; perciò la rotazione, vista per esempio nel cuore, dall'alto dei propri occhi, avviene salendo a sinistra e scendendo a destra (N.d.T.).
Samael Aun Weor
( Tratto da LE TRE MONTAGNE)