Il Pentagramma

Mikael Iahel

 

Il Pentagramma, chiamato pure Pentalfa, Pentagono, Pentacolo di Agrippa, Stella del microcosmo, Stella di luce, Stella dei Magi, Stella dell’Iniziazione, è quella figura  composta  da  cinque  punte: simbolo antichissimo e potente dai molteplici significati.

Disegnato con una sola punta rivolta verso l'alto, è un segno benefico  che  raffigura il corpo umano con  le braccia  aperte e le gambe  divaricate;  l'apice di questa stella riproduce, infatti, la testa dell'uomo, le altre quattro punte sono le sue membra. 

In questa posizione, il Pentagramma è una rappresentazione del bene, dell'ordine, dell'unità, della vittoria, della luce solare, della potenza dell’azione e della sana volontà direttiva. 

Esprime l'essere umano dotato di ragione illuminata nelle sue vesti di emblema evolutivo che, grazie a questa virtù, occupa una posizio­ne più elevata rispetto ad altre creature e così riesce a dominare la materia, gli istinti e le passioni bestiali.  E’ l’uomo la cui volontà conduce e dirige armonicamente i pensieri, le emozioni e tutte le azioni.  Colui che è proteso verso la Luce Suprema, ovvero quel tipo di discepolo che ha compreso i cinque principali aspetti del suo essere (corpo fisico, corpo eterico, corpo emozionale, corpo mentale, corpo causale o spirituale)   e quindi ha rivelato e “consapevolizzato” la spiritualità che è dentro di lui, cioè la propria Scintilla Divina o Sé  Superiore, frammento dell’Assoluto.   

Tutto ciò viene espresso magnificamente anche nel famoso disegno di Leonardo da Vinci, dove  l’immagine di un uomo è sovrapposta  ad un Penta­gramma racchiuso da un cerchio: l'essere umano come microcosmo nel Macrocosmo; ossia quel piccolo universo che è definito uomo  (microcosmo) possiede potenzialmente, nella propria natura interiore, tutte le energie ed i poteri del  Grande Universo (Macrocosmo).  A questo proposito ci viene incontro l'assioma ermetico “ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, a conferma che l'uomo è un riassunto del Macrocosmo, un suo particolare e preciso riflesso. 

Pertanto il Pentagramma è il simbolo, per eccellenza, dell’uomo-microcosmo!   

Tuttavia, la sua simbologia non si esaurisce con le suddette spiegazioni; essa va ben oltre, poiché questa stella non rappresenta soltanto l'essere singolo, bensì qualcosa di più vasto ed inclusivo.

Secondo la Dottrina Cabalistica è infatti l'Uomo Totale, quell'Adamo Celeste che non è caduto in peccato ed, in quanto Primordiale, è l'unione di tutti gli uomini della terra in un unico Uomo,  cioè il Progenitore della Razza Umana fatta ad immagine di Dio.   Riferito alle Dieci Sefiroth, sul piano della percezione umana, l’Adamo Celeste o Adam Kadmon è la presenza della Divinità nella sua essenza universale: il Logos manifestato ! 

Nel Cristianesimo Esoterico, invece, è identificato col “corpo” di Gesù il Cristo, del quale tra l'altro né richiama a livello fisico le cinque piaghe; oppure, spesso viene visto come la Divinità incarnata che è discesa sulla Terra per vivificare la so­stanza materiale: il Verbo Divino, il Cristo Cosmico, il Messia Celeste.   

Questo disegno, insomma, è l'archetipo dell'Umanità e la sua forma perfetta costituisce l'Ideazione originaria che scaturì dall'Assoluto e, guidata dall'Intelligenza Divina, ordinò e costruì sui piani più bassi la mate­ria, gli elementi della natura; rappresenta così la più grande realizza­zione di Dio e dell'Essere Umano !

Non a caso, nella Scienza della Gnosi, il Pentagramma è stato descritto spesso “Fiammeggiante”, indicazione d’Onnipotenza, per dare l'accento alle forze della Gran Luce Una che agisco­no per mezzo suo, poiché da ogni suo angolo rientrante si diparte un raggio che mostra un'emanazione luminosa della Divinità.

Presso gli antichi Egizi, era l'immagine di Horus, figlio del Sole e di Iside, ed incarnava la materia prima, il Fuoco sacro, la sorgente inesauribile di vita ed il germe universale di tutti gli esseri.

Il Pentagramma è anche il Pentalfa o Pentagono regolare stellato di Pitagora.  Si racconta che come simbolo probabilmente è stato ideato da Pitagora, dopo che ebbe risolto il problema relativo al segmento aureo, che è quella parte del raggio di un cerchio corrispondente al lato del decagono in esso inscritto; questo segmento aureo è chiamato “divina proporzione” poiché rende le forme molto soddisfacenti a vista d’occhio e quindi determina delle proporzioni armoniose.  Pentalfa significa "cinque alfa", ossia cinque principi e Pitagora, ai quattro principi esposti da Empedocle, ne aggiunse un quinto unitario: la natura. Gli fu dato questo nome proprio perché riproduce la lettera A (alfa) sulle cinque punte della Stella o nelle cinque diverse posizioni.  I pitagorici disegnavano il Pentalfa con una circonlocuzione che intendeva rappresentare un triplice triangolo intrecciato, ossia costruivano questa figura da un’unica linea chiusa che si intreccia, dando luogo a segmenti i cui rapporti si richiamano alla sezione aurea. Il Pentalfa aveva un significato mistico di perfezione ed era adottato come segno di riconoscimento.  Soprattutto i discepoli lo tracciavano nelle loro lettere come saluto bene augurante e quindi per significare la parola "sta bene", vale a dire armonia e salute.   In questo modo gli veniva attribuito il potere di mantenere l'uomo in buona condizione fisica ed i pitagorici per rendere più efficace il suo valore occulto, scrivevano in corrispondenza dei vertici di questa Stella le lettere della parola “Salus”, cioè salu­te.  Si pensava così che il Pentalfa potesse assicurare l'equilibrio delle cinque funzioni principali dell’uomo, l’integrazione armonica dei differenti aspetti umani.  

Sempre questo simbolo, inoltre, accompagnava gli iniziati ai misteri pita­gorici durante tutta la giornata, dal momento in cui si alzava­no, alle prime luci dell'alba, fino a sera quando si ritiravano nella propria stanza.   Esso si trovava pure nella sala dove gli iniziati consumavano i pasti frugali ed al fine di ogni pasto, il più anziano ricordava ai fratelli le cinque regole fondamentali di “giusta vita” che corrispondevano ai cinque angoli del Pentagramma:

1)     esiste una sottile magia che unisce tutti gli esseri viventi e rispetta tutto ciò che vive;

2)     impara a nutrire solamente pensieri buoni;

3)     vieni in aiuto alle leggi divine e combatti l'illegalità;

4)     adora solamente gli altari incruenti  e offri agli dei i profumi della natura;

5)     studia attentamente i presagi, le profezie e tutti i segni spontanei e ricordati che nulla avviene per caso.

Nella Massoneria il Pentagramma è l'emblema del libero pensiero e del santo Fuoco del genio umano che si innalza verso le cose grandi e sconfinate, ma è anche una promessa della Luce che deve venire ed illuminare le ombre della profanità.

Per i Rosacruciani è il simbolo dell’anima quintuplice, dunque dell’Uomo nuovo rinato; cinque sono infatti le potenze animiche: la vegetativa, la sensitiva, la concupiscibile, l’irascibile e la razionale.

Per i Teosofi è il Manas, l’Anima Cosciente, l’Ego Superiore, cioè il quinto principio, rappresentazione dell’uomo pensante e consapevole.

In rapporto all’aspetto energetico dell’uomo, invece, corrisponde al quinto chakra "vishuddha" il centro di forza che risiede sul corpo eterico, in corrispondenza del plesso carotideo, della gola; questo chakra è la sede del verbo creatore, del suono in azione, della parola attiva e costruttiva; chi lo armonizza e riesce ad attivarlo segue la strada della Saggezza Antica, ossia quel Sentiero che conduce l'uomo verso la nuova creazione di se stesso, alla vera e propria nascita sul piano dello Spirito.

Nell’esoterismo della Scuola Arcana di Alice Bailey, il Pentagramma è la Stella dell’Iniziazione, poiché richiama le Cinque Iniziazioni o espansioni di coscienza che il discepolo può ottenere progressivamente sul nostro Sistema Planetario e che ci ricordano i cinque episodi salienti della vita di Gesù il Cristo:

1)     La Nascita nella Grotta o 1^ Iniziazione, che simboleggia il controllo completo del corpo fisico-eterico;

2)     Il Battesimo o 2^ Iniziazione: il controllo totale del corpo emotivo, dei propri sentimenti;

3)     La Trasfigurazione sul Monte o 3^ Iniziazione: la completa padronanza del corpo mentale, dei propri pensieri e l’allineamento armonico dei tre corpi inferiori;

4)     La Crocifissione o 4^ Iniziazione:  il sacrificio, la rinuncia, il servizio spirituale, l’attivazione del veicolo Buddhico o dell’Amore-Saggezza;

5)     La Resurrezione o 5^ Iniziazione:  l’ascensione, l’illuminazione, il ritorno alla Casa del Padre, l’attivazione del veicolo Atmico o della Volontà Spirituale.  

Il discepolo che giunge alla fine di questo Sentiero (5^ Iniziazione) diviene un autentico Iniziato, ossia si è trasformato in colui che è entrato nel Cuore di Dio e quindi ama i suoi simili; in colui che è entrato nella Mente di Dio, quindi è un servitore del Piano Divino; in colui che comprende il Proposito di Dio e quindi può affermare tranquillamente: “Sia fatta la Tua Volontà, non la mia”.

Il Pentagramma, infine, non solo è legato a queste 5 tappe della crescita interiore del singolo uomo, ma anche agli stadi dell’evoluzione di tutto il genere umano che, guarda caso,  sono sempre cinque:

-          Stadio del Cancro, che è tipico degli uomini che si identificano con la forma, i cui valori sono superficiali e strettamente connessi alla materialità; sono tutti coloro che  sopra ogni cosa pongono i propri desideri egoistici; rappresenta lo stadio del 60% dell’Umanità.

-          Stadio del Leone, in cui gli uomini affermano la propria personalità e diventano protagonisti, cioè la loro identità passa da collettiva ad individuale; è lo stadio del 30% dell’Umanità, quella parte di persone che utilizza principalmente la mente razionale.

-          Stadio dello Scorpione, che è il sentiero della prova e della purificazione, ove le vecchie forme vengono abbattute ed i desideri trasmutati in aspirazioni; questo stadio appartiene agli aspiranti spirituali che iniziano a prendere man mano coscienza di essere una cellula che fa parte di un Organismo maggiore e quindi avviano il passaggio dall’io personale al noi, al Tutto. Tali aspiranti imparano a stabilire rapporti, a cooperare e ad agire con intelligenza.

-          Stadio del Capricorno, che rappresenta il sentiero del discepolo, di colui che opera in perfetto equilibrio tra spirito e materia. Il vero discepolo ha avuto l’incontro permanente con la propria Anima e volge lo sguardo disinteressato verso l’Umanità.

-          Stadio dell’Acquario, infine, ove la nota dominante è il Servizio; è lo stadio dei Maestri e degli Iniziati che lavorano per l’evoluzione di tutta la famiglia umana e per quella dei regni inferiori (minerale, vegetale ed animale) . In questo servizio che svolgono c’è piena consapevolezza dei passi da compiere per favorire il miglioramento di tutti.

 

Per la Magia, il Pentagramma è conquistatore di potenza, felicità ed amore; esso dona sicurezza e direziona verso la meta ideale, modera le istintualità ed esalta la genialità umana: per questo simboleggia quell'e­nergia capace di dominare le potenze demoniache e le attrazioni elementari. 

E’ la Stella di Luce che splende nelle tenebre ed in quanto tale è il più autorevole emblema delle forze dello Spirito che lottano per emergere dal buio della materia, ossia esprime l'azione iniziati­ca che squarcia l'oscurità della ragione logica e meccanica.

Nel Medio Evo molti autori prestigiosi fregiavano le prime pagine dei loro manoscritti di Stelle a cinque punte perché così credevano di assicurare il pieno successo alla loro opera.

I maghi dell’antichità tracciavano il Pentagramma sulla soglia della loro porta per proteggersi dal malocchio e dalle stregonerie; nell'architettura di molte chiese, infatti, questo disegno vuole significare una difesa efficace contro il diavolo qualora egli volesse entrare nel luogo sacro e l'abbazia di Westminster (Inghilterra), il cui finestrone occidentale è a forma stellare, ne è un magnifico  esempio.

Il suo influsso è stato riconosciuto pure dal Goethe, nel suo capolavoro, dove Faust in un bel monologo, riferendosi al Pentagramma, dice: “Sento la giovane e santa voluttà della vita fremere nei miei nervi e correre nelle mie vene; fu forse un Dio quello che tracciò questo segno che calma la vertigine dell’anima mia, empie di gioia il mio povero cuore e, in uno slancio misterioso, svela intorno a me le forze della natura?”.   Sempre in questo capolavoro, lo stesso Faust  si  lamenta che Mefistofele è entrato nel suo studio, nonostante la presenza del Pentagramma: “eh,  dimmi, figlio dell'inferno se il Pentagramma contrasta ogni magia, come sei potuto entrare?”.  E, a questo punto,  Mefistofele risponde: "osservalo, non è tracciato bene; uno degli angoli che ha la punta in fuori non è, come tu vedi, completamente chiuso” .

Nelle cerimonie di Teurgia il Pentagramma è usato spesso per le evocazioni di entità positive e per purificare astralmente le persone od i luoghi; le forze malvagie, infatti, fuggono alla vista di questo simbolo poiché rappresenta l'Uomo Spirituale che con l'aiuto della Potenza Cosmica Universale scaccia gli esseri involuti e le negatività.

Paracelso, grande iniziato del passato, affermava spesso che tutte le figure magiche e tutti i segni cabalistici dei pentacoli a cui obbediscono gli spiriti si riducono a due che sono la sintesi di tutti gli altri: il segno del Macrocosmo che è l’Esagramma (o Sigillo di Salomone) ed il segno del Pentagramma. 

Si racconta che Levi, Papus, Paracelso e tanti altri esperti occultisti, mediante l’uso del Pentagramma, evocarono molte entità e compirono prodigi strabilianti.  

Questi maestri passati, durante i loro rituali, tracciavano nell'aria il Pentagramma principalmente con la spada, oppure con il dito indice della mano destra, od anche con il solo sguardo colmo di concentrazione e facendo vibrare  nell'aere un  “nome di potere”.  

Essi servendosi della spada, ben sapevano, che questo strumento magico è connesso al Pentagramma, in quanto simbolo di quella luce ricollegabile al Verbo divino, alla Parola (si pensi a certe parole che tagliano come spade).

Ecco cosa ha scritto E. Levi nel suo "Dogma dell'Alta Magia": <<il Pentagramma esprime il dominio dello spirito sugli elementi; è con questo segno che si incatenano i demoni dell'aria, gli spiriti del fuoco, gli spettri dell'acqua e i fantasmi della terra.   Armato di questo segno e opportuna­mente disposto, potrai vedere l'infinito, attraverso alla facol­tà che si chiama occhio dell'anima, e farti servire dalle legioni degli angeli e dalle colonie dei demoni >>.

Così il Pentagramma è un segnale del Volere Sovrano, forte mezzo d’azione dell’Iniziato alla vera Magia.  In Esso vengono catalizzate tutte le forze interiori del Magista, in particolare la volontà, il coraggio e la fermezza.  Ed è per queste proprietà che viene utilizzato nella creazione dei talismani-pentacoli più potenti dell'arte occulta; ed è sempre per lo stesso motivo, che alcuni operatori del mondo esoterico ricamano delle Stelle a cinque punte sulle loro vesti rituali .

Dal punto di vista della magia cabalistica, il Pentagramma è importante per la costruzione del Pentacolo delle 50 Porte della Scienza Celeste: E. Levi ne descrive accuratamente il metodo di costruzione e fornisce le istruzioni per l'accesso alle varie porte o passaggi verso altre dimensioni, altri stati coscienziali.

Sempre, secondo la Scienza magica della Cabala, questo simbolo rappresenta i quattro elementi tradizionali (fuoco, acqua, aria, terra) attivati dall’Etere, ovvero da ciò che viene descritto con svariati e molteplici nomi, quali Quintes­senza, Mercurio dei filosofi, Grande Agente Magico, Fluido Astrale, Luce Astrale, Spirito Santo, Prana  e che in altri termini non è altro che il “Gran Respiro” della Divinità, ossia la sottile sorgente di ogni forza del piano materiale. L’Etere compenetra tutte le cose e tutta la materia: da esso tutto si diparte e ad esso tutto ritorna !

La punta più in alto nella Stella del Pentagramma  simboleggia l’Etere (o Spirito), la punta in alto a destra dell'osservatore è l'Aria (lo stato gassoso della natura materiale), la punta in alto a sinistra è l'Acqua (lo stato liquido della materia), la punta in basso a destra è il Fuoco (lo stato della materia in combustione, la radianza della natura) ed  infine la  punta in basso a sinistra è la Terra (lo stato solido della materia).  

Si sa che ogni medaglia ha un proprio rovescio e a questa regola non sfugge neanche il  Pentagramma, che possiede infatti una sua valenza negativa, il suo contrario: a tal proposito, questa figura simbolica viene disegnata nella posizione rovesciata, cioè con due punte rivolte verso l'alto, assumendo così le sembianze del demonio, la testa del caprone infernale.

 

Il bene e l'uomo saggio si sono trasformati improvvisamente nel male, nella grande bestia,             (contrassegnata dal numero 666 dell'Apocalisse), in colui che si abbandona alla concupiscenza dei cinque sensi, agli istinti primitivi e malvagi, all'animalità più brutale.    Pertanto il disegno del Pentagramma capovolto è sinonimo di disordine, d’ignoranza, d’egoismo, di sconfitta dei valori morali e di vittoria del regno della materia grossolana su quello dello Spirito puro.

Con questa posizione altamente deleteria si entra in sintonia con gli spiriti bassi, con le entità maligne, con i membri della fratellanza oscura, le larve astrali e tutti quelli che operano al nero.

Grazie a questa ulteriore considerazione, diciamo allora che il Pentagramma è il vero ed autentico simbolo del libero arbi­trio: l'uomo infatti può scegliere la strada che gli piace di più, quella del bene (evoluzione) o quella del male (involuzio­ne), quella che canalizza le Energie Divine e  fa  diven­tare padroni della natura materiale, oppure quella che allontana sempre di più dagli Spiriti Celesti e così rende succubi delle entità più tenebrose.

Il Libero Arbitrio, di chi si serve del  giusto aspetto del Pentagramma, è lo strumento di una volontà completamente destata e consapevole; permette cioè di generare un atto volitivo iniziatico che sorge da una visione mentale ampia e radiosa.  Questa libertà di scelta illuminata manifesta le potenzialità di una coscienza avanzata e così rappresenta la via del potere fattivo e consapevole, potere che viene posto al servizio del Benessere Generale.  E’ il frutto dell’Anima !

Solo l'uomo che si affida alla retta fede e alla Volontà Superiore, l’uomo che ama e serve, può utilizzare al meglio le meraviglie del  Pentagramma con l'apice rivolto in sù e scoprire così dentro di sé la Stella fiammeggiante, la Stella dei Magi, ciò che guida al Luogo Santo ove nasce la Divinità incarnata, il Figlio di Dio.  

In “Storia della Magia”, sempre E. Levi ci fa sapere che: “La Stella che conduceva gli antichi Magi è la medesima che ritroviamo in tutte le iniziazioni: per gli alchimisti è il simbolo della quintessenza; per gli occultisti è il grande arcano, per i kabbalisti è il Pentagramma sacro.  La sua conoscenza dà allo spirito dell'uomo uno strumento di certezza assoluta, e alla sua volontà una potenza sovrana”.

In conclusione, è possibile asserire che la conoscenza dei tanti misteri celati nel Pentagramma fa pienamente comprendere ad ogni discepolo l’esatto significato del suo ruolo nel contesto dell'intera Creazione, gli indica la missione da svolgere e portare a compimento, lo informa sul Piano Divino che è in lui e sopra di lui.  

Probabilmente le risposte alle tre classiche domande della Sfinge si possono trovare nella precisa comprensione della grande Verità  racchiusa e protetta dal Pentagramma fiammeggiante.

 

 

 pubblicato per la prima volta su Lex Aurea 20

 

www.fuocosacro.com

 

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